Era una disfatta già annunciata quella della Cina, che obiettivamente non aveva alcuna speranza di poter accedere ai quarti di finale della Coppa d’Asia U23 in un girone di ferro con i campioni in carica dell’Uzbekistan, l’Iran e la Corea del Sud. Le aspettative da parte dei vertici del calcio cinese erano altissime nonostante un valore della squadra decisamente effimero rispetto ai pari età delle altre nazioni del girone come si era già capito nei mesi che precedevano la competizione.
Il calvario verso la Coppa d’Asia
Nel 2018 la Cina U23 era stata affidata nientemeno che a Guss Hiddink con l’obiettivo di centrare la qualificazione a quelle Olimpiadi, che mancano dall’edizione casalinga del 2008. Sotto la guida dell’olandese però, le cose non sono andate come ci si aspettava, con la Cina che si è qualificata alla fase finale del torneo per il rotto della cuffia, con un pareggio per 2-2 contro la Malesia giunto all’84’ che ha permesso alla Cina di scampare una clamorosa eliminazione passando come prima nel proprio girone a seguito delle larghe vittorie contro le modestissime Filippine e Laos.
Nei mesi successivi sono emersi duri conflitti fra Guss Hiddink e la Chinese Football Association, con risultati negativi in amichevole, che sono scaturiti in una separazione: lo scorso 19 settembre a seguito dell’ennesima sconfitta, 2-0 contro il Vietnam, la Federazione ha sollevato Guss Hiddink dal suo incarico affidando la panchina ad Hao Wei.
Nel corso della manifestazione U23 in Thailandia, la Cina ha perso tutte e tre le partite, senza riuscire a segnare alcun gol. Nella prima uscita del torneo il Team Dragon ha perso contro la Corea del Sud per 1-0 al 93′, una disfatta che molto probabilmente ha abbattuto il morale dei ragazzi di Hao Wei, che nel corso della seconda uscita si sono mostrati inermi contro l’Uzbekistan perdendo 2-0. A quel punto la Cina era già eliminata e nel corso della terza partita sono scese in campo le seconde linee, che hanno perso contro l’Iran 1-0 con i persiani che hanno segnato solo su rigore all’87’.
Dunque, si conferma il terribile trend della nazionale Cinese U23 nella Coppa d’Asia di categoria, la quale, da quando esiste la manifestazione, ovvero dal 2014, in quattro edizioni non ha mai superato la fase a gironi collezionando 11 sconfitte ed una sola vittoria.
Il fallimento di un progetto
Da tra anni a questa parte la Chinese Football Association ha provato a dare maggior spazio ai calciatori U23 con regole spesso contraddittorie che hanno solamente raggiunto lo scopo di creare una speculazione malsana nei confronti di giovani calciatori, ricoperti d’oro solamente per essere degli U23 da schierare negli ultimi cinque minuti di gioco (o peggio, inserirli nello Starting XI per poi chiamarli in panchina alla prima occasione). Nonostante tutti gli sforzi fatti dalla Federazione (ora un U23 deve essere in campo per tutti i 90 minuti di gioco) la selezione che ha partecipato alla Coppa d’Asia U23 non presentava fra le proprie fila nomi di grande qualità.
Eccezion fatta per Yang Liyu, 12 assist nella scorsa Chinese Super League con il Guangzhou Evergrande, Zhu Chenjie, vincitore della CFA Cup con lo Shanghai Shenhua e primo giocatore nato nel nuovo millennio ad esordire con la Nazionale maggiore, ed i vari Liuyu Duan (Shandong Luneng), Yang Zhuning (Beijing Guoan, ex Vitesse e Ado Den Haag) e Huang Zhengyu (Guangzhou R&F) il resto della selezione non aveva sufficiente esperienza nei campionati nazionali, ne tantomeno internazionale.
Considerando anche il periodo buio che sta vivendo la Nazionale Cinese Maggiore con le dimissioni di Lippi ed i risultati negativi nelle qualificazioni per Qatar 2022 (nonostante le naturalizzazioni di Elkeson e Yennaris), il futuro per il calcio cinese appare essere decisamente peggiore di quello a cui stiamo assistendo, dato che la nuova generazione di calciatori cinesi è più debole rispetto a quella che si appresta a salutare.
Sono i risultati a dirlo: lo scorso anno la Cina U19 non si è qualificata per la Coppa d’Asia di categoria, mentre l’U23, alla sua quarta Coppa d’Asia non è mai andata oltre alla fase a gironi con uno score impietoso di 11 sconfitte ed 1 vittoria dal 2014 ad oggi. Sostanzialmente, in quest’ultimo decennio, fra U16, U19 e U23, il miglior risultato sono stati i quarti di finale raggiunti dall’U19 nel 2010 nell’edizione casalinga del torneo e nel 2014.
Non solo nel calcio, almeno per i maschi le cose vanno malissimo: a Tokyo 2020 mancheranno anche le rappresentative di Basket, Volleyball, Rugby, Pallamano, Hockey e Water Polo, confermando come la Cina, negli sport di squadra maschili sia un totale disastro a livello internazionale, e dunque per questo, non può essere considerata una potenza sportiva.
Di Calcio8Cina*
**Calcio8Cina nasce dalla fusione di due progetti distinti che hanno dato vita al primo portale italiano (in termini di qualità, portata e rilevanza) dedicato interamente al calcio cinese: principali competizioni nazionali cinesi, Champions League d’Asia, interviste, approfondimenti e report sullo sviluppo calcistico della Cina. In poche parole tutto ciò che c’è da sapere sul calcio made in China e sui suoi rapporti con il resto del mondo. Lo scopo è quello di prendere lo sport più seguito al mondo come chiave per addentrarci nello specifico della realtà cinese.