La necessità di consumare per accedere a un livello sociale che consenta di competere, la corsa verso il superfluo per non essere "out", in parallelo all’aumento generalizzato dei prezzi, sta impoverendo il ceto medio cinese. E si scopre che esiste una “borghesia sotterranea”. Seconda parte del viaggio di Zhang Moning nei travagli del nuovo ceto medio cinese Per He Jia, insegnante di inglese in una piccola città, è ancora più difficile reggere la pressione. Il suo stipendio mensile non arriva a duemila yuan, ma considerando il luogo dove vive non è una somma bassa. Con qualche risparmio riuscirebbe a mantenersi senza problemi, se non fosse che la scuola è popolata di giovani che si sposano uno dopo l’altro. Non è raro che pochi giorni dopo aver messo in tasca lo stipendio debba impiegarne la metà per fare fronte a regali di nozze.
I consumi superflui stanno travolgendo la classe medio bassa che ha difficoltà ad accumulare ricchezza. La gente, presa dall’ansia, arriva a comprare latte in polvere d’importazione. Preoccupati che i loro figli non riusciranno a emergere, accettano di iscriverli a qualsiasi corso di perfezionamento. Per non essere “out”, si tengono al passo, seppur ansimando, con i trend e le mode dei consumi, procurandosi tutti gli ultimi modelli di apparecchiature elettroniche. La gente è spinta avanti dalla corrente.
I frequenti problemi di sicurezza alimentare, la transizione a un sistema educativo orientato verso il mercato e un sistema di valori che tende a connettere la natura dell’individuo ai suoi consumi sono tutti fenomeni che hanno accentuato l’irrazionalità della società. Viviamo in un’epoca in cui si può raggiungere la tranquillità solo comprandola, dando così vita al consumo sfrenato. Per queste ragioni il costo della vita per la classe medio bassa è aumentato fino a risultare difficile da gestire.
Ovviamente non sono solo queste le principali difficoltà da fronteggiare. I prezzi degli appartamenti di fascia alta hanno indebolito non solo le famiglie della classe medio bassa, ma anche quelle della classe media. La diminuzione del potere d’acquisto effettivo della moneta, l’aumento delle tasse e dei costi dei servizi pubblici –come nei casi dell’acqua e dell’elettricità- e le esternalità sono fattori che hanno ristretto le probabilità di ascesa della classe medio bassa attraverso l’accumulo di ricchezza.
Wang Tianfu, professore del Dipartimento di sociologia dell’Università di Qinghua, ha condotto un’analisi su dati recenti, riguardanti i redditi e i consumi delle famiglie urbane cinesi. Dal raffronto dei diversi strati sociali sono emerse alcune peculiarità sui risparmi accumulati dalle famiglie.
In prima analisi, chi gode di entrate maggiori acquisisce molta più ricchezza rispetto alle famiglie a basso reddito, malgrado i consumi dei primi siano ben superiori a quelli delle seconde. In seconda battuta, l’accumulo di ricchezza delle classi con reddito alto è più veloce rispetto a quello delle classi con reddito basso. Infine, seppure il divario tra i diversi strati sociali in rapporto ai consumi e alle spese possa già essere ritenuto molto grande, quello in relazione all’accumulo di ricchezza è ancor più sorprendente.
Prendendo ad esempio i dati del 2005, è riscontrabile che più del cinquanta per cento dei risparmi complessivi generati dalle famiglie cinesi è finito nelle mani del venti per cento delle famiglie, ovvero quelle che godono di un reddito alto. Al contrario, lo stesso anno, solo meno del dieci per cento dei risparmi è pervenuto alle famiglie in possesso di un reddito basso, pari al quaranta per cento del totale.
Secondo Wang Tianfu, la relazione tra la diversità di reddito e la frammentazione del tessuto sociale è evidente. Tuttavia, l’influenza che il divario tra i consumi e quello tra i risparmi hanno sul tessuto sociale è ancora più profonda e nascosta. Questo non solo perché va a toccare la vita quotidiana e le possibilità di crescita delle persone – producendo inoltre delle barriere sociali – ma soprattutto perché le differenze di ricchezza e di proprietà tra le famiglie si ripercuoteranno sulla riproduzione sociale della forza lavoro, così come sull’ineguaglianza sociale delle generazioni future.
Investire sulle nuove generazioni
La trasmissione e la prosecuzione della diseguaglianza sociale getta nel panico la maggioranza degli appartenenti alla classe medio bassa. Considerando le disparità dettate da un sistema in cui chi è povero diventa sempre più povero e chi è ricco diventa sempre più ricco, ai loro occhi emerge una sola, cruda realtà: queste ripercussioni non sono solo una possibilità, bensì una tendenza inarrestabile. La classe medio bassa è costretta a fare ogni tipo di sforzo per investire sulle nuove generazioni, dare loro la possibilità di una scelta razionale e opporsi alla minaccia dell’irrigidimento degli strati sociali.
Fan Jiguang insegna all’Università cinese di scienze politiche e giurisprudenza; è nato nella campagna di Xuzhou, regione del Jiangsu. L’istruzione ha cambiato il suo destino e quello della sua famiglia: nel 1997 è entrato nell’Istituto di studi giuridici dell’Università di Pechino, dove ha conseguito il titolo di dottore di ricerca. Sa bene che con ogni probabilità sua figlia non avrà modo di replicare il suo percorso, perché oggi è raro che lo studio possa fungere da trampolino di lancio per superare la povertà. Nel processo di maturazione e di crescita di una persona la posizione di partenza gioca ormai un ruolo così importante da superare l’impegno e gli sforzi dei singoli.
Fan Jiguang si sta impegnando molto far crescere bene la figlia di cinque anni: «Spendo molto per mia figlia, ogni volta che vado a Hong Kong per lavoro riporto indietro una decina di confezioni di latte in polvere. Esito sempre a comprarmi un completo, penso che quelli che ho mi basteranno ancora per qualche anno». Fan Jiguang è convinto di non essere un caso isolato: prima di sposarsi la gente spende e spande, ma dopo aver partorito inizia a condurre una vita più frugale. Sua figlia ancora non ha iniziato le elementari, ma ha già sviluppato molte abilità: va sui pattini, disegna e studia pianoforte.
«Oggi molte scuole richiedono delle abilità particolari e anche i genitori sono tutti alla ricerca convulsa dei talenti dei loro figli. Solo che nessuno si basa sui loro interessi, pensano solo a ciò che potrà aiutarli ad avere una buona carriera scolastica». Fan Jiguang sostiene che fra tutte le attività della figlia la più costosa è il pianoforte.
«Per iniziare basta un pianoforte da dieci-ventimila yuan, ma si tratta di uno strumento che si limita al puro divertimento. Se si è intenzionati a far progredire i propri figli, si deve comprare almeno un pianoforte di valore medio, per un prezzo approssimativo di trentamila yuan. Nel corso degli studi anche questo va sostituito e un buono strumento richiede almeno duecento-trecentomila yuan. Il pianoforte, poi, è solo una delle voci dell’investimento, considerando che anche le spese scolastiche sono elevate. La zona di Changping (alla periferia nord di Pechino, ndt), dove viviamo, è abbastanza economica, ci hanno chiesto cento yuan per mezz’ora; ma nelle zone centrali si paga duecento yuan. Inoltre, più un ragazzo va avanti negli studi, più le spese scolastiche sono alte. Se si intende ottenere dei risultati nello studio del pianoforte, bisogna sostenere esami fino al quinto o al sesto livello; ma arrivati a quel punto decine di migliaia di yuan non sono già più sufficienti».
Fan Jiguang ha fatto qualche calcolo: per permettere a sua figlia di arrivare a sostenere l’esame del nono livello, le spese scolastiche arriveranno almeno a centomila yuan, considerando che stiamo parlando di un insegnante comune e che la richiesta per gli insegnanti migliori sarebbe ancora più elevata.
Attualmente, la bambina si sta preparando a frequentare le elementari; in base alla partizione amministrativa di Pechino, Fan Jiguang potrebbe decidere se farla studiare a Changping o vicino alla sede centrale dell’Università cinese di scienze politiche e giurisprudenza, in una scuola dentro la città.
Per mandarla in città, l’unica possibilità è quella di iscriverla alla quarta scuola elementare di Zhongguancun, un istituto migliore rispetto a quello di Changping, ma che –secondo le informazioni che ha raccolto-,non è tra le scuole più in vista tra quelle della zona di Haidian.
Sua moglie ritiene che dovrebbero farsi raccomandare per iscrivere la figlia alla prima scuola elementare di Zhongguancun, un istituto ancora più quotato. Questa scuola però, stando alla partizione ufficiale, non rientra più nella zona dell’Università e per accedervi dovrebbero pagare una tassa per la sponsorizzazione dell’istituto. Inoltre se tutta la famiglia si trasferisse in città, i costi aumenterebbero troppo. Dopo lunghe riflessioni, Fan Jiguang ha infine deciso di desistere e di iscrivere la figlia alla scuola di Changping.
Tian Qiu a volte si sente frastornata. Tutte le famiglie delle persone che conosce, a prescindere dalle condizioni economiche e dal livello culturale, spendono solo in funzione dei figli. La figlia di alcuni parenti ha appena iniziato le scuole medie e ha già una pila di attestati, dallo IELTS al nuoto fino anche alla musica. La varietà di riconoscimenti che questa bambina ha ottenuto dalle elementari alle medie riesce a mettere in imbarazzo Tian Qiu.
Ogni fine settimana va a trovare questa famiglia, ma non ha mai occasione di vedere la sua cuginetta, che sta sempre perfezionando una sua capacità o una tecnica. Un’altra parente trasferitasi a Pechino per trovare lavoro, ha iniziato a farsi due conti per pagare un corso di inglese al figlio non appena le cose sono iniziate a girare per il meglio.
«Non c’è differenza tra ricchi e poveri, il comportamento nei confronti dei figli è lo stesso», sostiene Tian Qiu. Ma sebbene non riesca a capire, anche lei spera che in futuro, quando avrà un figlio, questi potrà frequentare una buona scuola.
La cultura familiare tradizionale cinese, riassumibile nel modello “sperare che il figlio diventi un drago”, ovviamente è molto radicata. Partendo da una prospettiva riconducibile alla psicologia sociale, le famiglie riconducono a una condizione sociale di partenza troppo bassa i motivi della loro insoddisfazione e della chiusura dei canali di ascesa sociale.
Per questa ragione, fanno tutti gli sforzi possibili per prendersi cura delle nuove generazioni, sperando di riuscire ad acquisire capitali sufficienti per un’equa competizione con “i dirigenti pubblici e i ricchi di seconda generazione” e di poter rinnovare il tessuto sociale del futuro.
La via verso il successo
Negli ultimi anni, in tutto il mondo si è discusso dell’impoverimento della classe medio bassa, Si tratta della questione della “borghesia sotterranea”. Questa definizione è stata data dallo studioso giapponese Atsushi Miura nel suo libro Società sotterranea. La sua tesi è che negli ultime decadi la borghesia giapponese, precedentemente stabile, si sia contratta.
Tra le nuove generazioni, i giovani in grado di ascendere dalla classe media a livelli di visibilità superiori sono sempre più rari, mentre quelli che precipitano sottoterra restano un numero cospicuo. Il concetto di “società sotterranea” è stato rapidamente accettato dagli studiosi cinesi, come una definizione realistica che ben descrive la stratificazione sociale in Cina.
A ridurre notevolmente la vitalità sociale stimolata da trent’anni di riforme hanno contribuito sia la monopolizzazione del potere e delle risorse da parte di una minoranza di persone, sia il processo di redistribuzione della ricchezza noto con la definizione di “rubare ai poveri per dare ai ricchi”.
Ma allora, in questa lotta solitaria sono rimaste altre vie per raggiungere il successo? A darci una risposta potrebbe essere proprio Fan Jiguang.
Qualche tempo fa, un post che aveva scritto nel 2007 sul suo blog ha di nuovo infiammato la rete. L’articolo descriveva la sua difficile esperienza per ottenere il rilascio del certificato di nascita e del certificato di residenza (hukou) della figlia, nata appena un mese prima.
«Quando seppi che tua madre era incinta, provai una grande e inaspettata sorpresa, ma in seguito la realtà mi ha fatto capire che metterti al mondo non è per niente una cosa semplice. Tuo padre, questo piccolo dottore di ricerca dell’Università di Pechino, questo insignificante docente dell’Università cinese di scienze politiche e di giurisprudenza, con il suo stipendio di appena cinque-seimila yuan al mese, non ha modo di creare per te un ambiente di vita idilliaco».
A quel tempo, poiché il certificato di residenza a Pechino di Fan Jiguang era di tipo “collettivo” (rilasciato tramite l’unità di lavoro situata a Pechino e non perché figlio di residenti, ndt) e che la moglie non aveva la residenza nella capitale, non poterono comprare casa e, di conseguenza, la bambina non poté essere registrata come residente a Pechino.
Solo dopo aver fatto la spola tra Pechino e la regione del Jiangxi e aver tentato tutte le procedure possibili riuscirono a ottenere il certificato. La freddezza e il disinteresse con cui si scontrò in quel periodo lo spinsero a sfogarsi sul suo blog.
All’epoca Fan Jiguang non poteva sapere che oggi non solo avrebbe avuto una casa, una macchina e neanche un debito, ma sarebbe riuscito a permettere alla figlia di crescere in un ambiente sano.
«Mia figlia mi dice spesso che vorrebbe andare al Dysneyland di Hong Kong, ma non abbiamo mai il tempo di andarci. Però sappiamo che è solo una questione di tempo e che non dobbiamo preoccuparci per i diecimila o ventimila yuan da spendere tra andare e tornare».
Secondo Fan Jiguang, la cosiddetta classe media forse non dovrebbe stare così in ansia a causa dei soldi. Non potrà mai dimenticare il suo stato d’animo quando sei anni fa scrisse quel post, ma ormai si è lasciato i tempi duri alle spalle.
«Probabilmente tutti hanno attraversato momenti simili, a quel tempo ero entrato da un anno all’Università cinese di scienze politiche e di giurisprudenza. Non solo non avevo soldi in tasca, ma dovevo saldare anche un debito di diecimila yuan e dovevamo prenderci cura di quattro genitori».
A confronto con gli altri colleghi giovani, Fan Jiguang deve ritenersi fortunato. Insegna diritto tributario ed è diventato senza ostacoli professore associato. Si reca all’estero per delle conferenze e ha sempre più opportunità per divulgare le sue ricerche.
Nella stessa università, gli insegnanti di inglese o quelli di informatica per lo più si mantengono ancora con dei salari ordinari, mentre lui ha già raggiunto degli obiettivi che sono andati oltre le sue aspettative.
«Ci sono docenti –racconta Fan Jiguang- che dopo molti anni non sono ancora diventati associati e devono sopravvivere esclusivamente con il loro stipendio. Tra docente e professore associato c’è soltanto uno scatto, ma c’è un abisso tra le possibilità di guadagno dei due incarichi».
Solo entrando nelle categorie che hanno accesso alle risorse sociali è possibile portare a termine “l’accumulazione originaria di capitale” individuale. La strada della classe media a cui appartiene Fan Jiguang è l’emblema della via per raggiungere il successo nella nostra epoca.
Yuan Hong sta ancora lottando su questo tipo di strada. Dopo essersi laureato nel 2005 in una università nel Nord-Est della Cina, è arrivato a Pechino, dove guadagna tra i quattro e i cinquemila yuan al mese. Ha trent’anni e non ha ancora una fidanzata.
Dal giorno in cui ha iniziato a lavorare a oggi, ha sempre vissuto nel dormitorio annesso al suo ufficio, in una stanza di dieci metri quadri. Per risparmiare è diventato un membro della “tribù dei mangiatori a sbafo”, mangiando ogni giorno nella mensa di una università vicina.
Recentemente ha provato senza successo a sostenere dei test di ammissione per corsi post-laurea. Nel 2011 ha deciso di provare a superare il test di ammissione per un Master of Business Administration dove non è richiesto un punteggio alto ma in cui si deve versare una quota d’iscrizione molto elevata. Per questo master ha investito tutti i suoi risparmi, centomila yuan. Si tratta dell’ultima opportunità, “o la va o la spacca”.
In classe è lo studente più povero, ha deciso di provare non per guadagnare, né per estendere il suo giro di conoscenze. Voleva solo ottenere uno status di “studente in corso” e poter provare l’esame d’accesso all’amministrazione pubblica. Vuole condurre una vita migliore e ottenere il certificato di residenza a Pechino.
Per chi non ha genitori in grado di competere, né di garantire ai figli una posizione in vista nella società, la migliore via d’ascesa è entrare nel sistema. È questa la realistica lezione che la società da’ ai giovani per fare fronte alle barriere sociali. Ancora dentro alle scuole, i ragazzi imparano a muoversi e ad adattarsi; inoltre, creano opportunità per una futura identità sociale, cercando una risposta nella volontà concreta di entrare a fare parte delle schiere dell’amministrazione pubblica.
Quest’anno, dopo il Capodanno cinese, Tian Qiu e il suo ragazzo hanno smesso di cercare appartamenti in affitto e sono entrati nella loro casa. I genitori hanno sostenuto il grosso delle spese, mentre loro dovranno restituire alla banca più di settemila yuan al mese. Il mutuo non concede loro alcuna distrazione, ma Tian Qiu è soddisfatta; se non altro, per quanto riguarda l’abitazione, la distanza tra lei e le colleghe più ricche si è ridotta un po’.
Sebbene la sua casa sia lontana dal posto in cui lavora –ogni giorno deve prendere la metropolitana e camminare per più di venti minuti-, quando apre la porta e si stende sul divano prova un conforto senza pari.
(I nomi riportati nell’articolo sono di fantasia)
[Il pezzo è anche su Caratteri cinesi. Traduzione di Mauro Crocenzi]