Seconda puntata del viaggio nelle comunità cinesi di traduttori dei sottotitoli, i cosiddetti fansub. Di fronte alla mancanza di reddito e ai primi abbozzi di repressione nel segno della tutela del copyright (ma anche della chiusura alle produzioni straniere), rischiano di scomparire. Ma il merito di aver fatto conoscere i film internazionali al grande pubblico cinese resta. La prima parte
I consistenti vantaggi tecnici sfruttati dai fansub hanno risolto per il pubblico cinese quei problemi che per molto tempo avevano complicato la visione di film. Ancora oggi grazie all’uso di strategie basilari di diffusione, [i fansub] continuano a educare un gran numero di appassionati. L’enorme gap estetico e nel livello di produzione ha inoltre dato forma a una tendenza difficile da fermare: dopo avere confrontato i maldestri lavori cinesi per cinema e tv (che vediamo legalmente) con i capolavori stranieri, è difficile che gli spettatori abituati ai secondi tornino ai primi.
Ironia della sorte, i canali di diffusione legali (come gli studi cinematografici del passato che si occupavano del sottotitolaggio dei film stranieri) difficilmente riescono a realizzare un lavoro soddisfacente. Le traduzioni dei sottotitoli di film di Hollywood come "Pacific Rim" e "Guardiani della galassia" effettuate da alcuni traduttori dello Studio cinematografico Primo agosto si sono scontrate con le denunce dei fan, non solo per errori o omissioni di traduzione, ma anche per la mancanza di un basilare lavoro di preparazione.
Il team di yyets.cn , al contrario, inserisce spesso nei sottotitoli materiale informativo riguardo il contesto per favorire la comprensione del film. Con l’attenzione crescente alla tutela della proprietà intellettuale da parte del governo e delle forze dell’ordine, negli ultimi anni si è fatto sempre più forte il controllo dei gruppi di fansub e in particolare del download di file video. yyets.cn dopo il 2012 ha subito attacchi ancor più forti che in passato.
I fan cinesi hanno quindi iniziato a scherzare sul loro stesso disagio. Da un lato si reputano tra i pochi fortunati che, grazie ai numerosi gruppi di fansub, possono godere di un banchetto culturale raro nel resto del mondo. Ma la loro fortuna è fragile, perché in qualunque momento rischiano di trovarsi davanti il muro legale dei divieti e di regredire alla cupa situazione di una decina di anni fa, quando un ambiente conforme alla legge li costringeva a un cumulo di cultura spazzatura.
Molti fan e ricercatori sono pessimisti: la recente chiusura di shooter.cn è un evento simbolico. Diversamente dalla chiusura di yyets.cn e altri fansub, shooter.cn non ha mai messo piede nei territori sensibili del download di video ma è semplicemente una piattaforma di condivisione di sottotitoli.
Se la chiusura di yyets.cn e altri siti che forniscono materiale scaricabile è imputabile al tacito consenso della maggioranza, il caso di shooter.cn somiglia invece alla vecchia chiusura di siti web o software sociali mondiali. Tali divieti non coinvolgono la tutela della proprietà intellettuale ma costruiscono al muro che isola dal vasto mondo esterno, di cui [la chiusura di] shooter.cn rappresenta un grosso e pericoloso mattone. La sua chiusura non solo fa temere di non riuscire più a vedere una commedia o un film americano, ma [rinvigorisce] l’intima e vecchia preoccupazione sulla decadenza dei romanzi borghesi occidentali. Si tratta di eventi che rendono ancor più preoccupante lo stato attuale dei gruppi di fansub.
Winter is coming, veramente. Possiamo solo prevedere un attacco ancora più radicale. E non è da sottovalutare il fatto che la maggior parte dei fansubber non ha alcuna fonte stabile di reddito per mantenere le operazioni. yyets.cn è stato fondato da alcuni studenti tornati da un periodo di studio in Canada. L’analogo TLF è stato fondato da un gruppo di insegnanti che hanno messo di tasca propria un fondo per start-up e da pochi amici entusiasti che hanno supportato con alcuni server. Fondamentalmente una proprietà familiare.
yyets.cn si è sviluppato raccogliendo milioni di utenti e il suo sito è diventato una delle destinazioni quotidiane di numerosi appassionati di cinema. Con l’aumento delle visite, sono aumentate anche le pubblicità sulla pagina web. Si tratta dell’unica forma di guadagno dei gruppi di fansub, in aggiunta ai ricavi dalle vendite di una parte dei sottotitoli a una manciata di provider video online I profitti che ne derivano restano un mistero, ma molto probabilmente non sono sufficienti a coprire i costi di mantenimento necessari.
TLF è sicuramente più pulito. Con alcune centinaia di membri e fansubber disseminati nei cinque continenti, TLF non ha nessuna pubblicità, né la filigrana all’interno dei video come la maggior parte dei gruppi di fansub. A prescindere dalle entrate, il più delle volte il motivo che spinge a portare avanti il monotono lavoro di traduzione dei sottotitoli è un ideale di condivisione disinteressata e la passione per il cinema.
Una mia amica ha tradotto i sottotitoli di alcuni film quando faceva l’università. Mi ha spiegato che per tradurre dall’inglese un centinaio di minuti servono un paio di giorni (qui per giornata si intende poche ore di sonno, pasti rapidi e tradurre per tutto il giorno). Per la traduzione audio, i tempi si allungano forse di uno o due giorni, a cui ne va aggiunto un altro per la revisione e la diffusione. Questo nel caso in cui bisogna adeguarsi alle scadenze. Per film più di nicchia, ci si basa sui propri tempi e il tempo e l’energia impiegati sono senza dubbio maggiori.
Dopo un po’ [la mia amica] ha rinunciato. Le motivazioni sono chiare. Intere giornate volate via, schiena indolenzita, dolori alla cervicale, senza un centesimo di ricompensa e con il rischio di vedersi rubare il lavoro in pochi minuti (si tratta di un fenomeno molto comune nel mondo della traduzione di sottotitoli. Molti infatti mettono il proprio nome sui sottotitoli tradotti da altri, prima di caricarli su shooter.cn o inserirli nel video).
Per molti traduttori di sottotitoli come lei, si tratta di un lavoro che chiede tanto ma non dà niente in cambio. Centinaia di traduttori sono però disposti a continuare, con un entusiasmo che neanche l’irrigidimento della legge può affievolire.
Recentemente un altro amico ha fondato un "fansub informale". Un nome inequivocabile che dimostra come continuino a formarsi spontaneamente molti gruppi, formali e informali, organizzati e non. E sono sempre di più coloro che ne entrano a far parte. Sono consapevoli dell’esistenza del muro, ma la loro caparbietà rivela la convinzione che tutti potrebbero superarlo.
[Il pezzo, tradotto per Internazionale, è anche su Caratteri cinesi. Traduzione di Lucia De Carlo]*Fenghuang zhuokan (La fenice – Phoenix Weekly). Rivista della Phoenix TV di Hongkong, ha ottenuto l’approvazione del governo cinese per la distribuzione nella Cina continentale, affronta temi di politica interna, oltre ad essere attenta agli andamenti economici del nuovo secolo. Esce tre volte