Caratteri Cinesi: Il circolo letterario è uno schifo, non si finga figo!

In by Simone

Classe 1982, nato nel segno del cane di cui non sembra ricalcarne la mansuetudine, Han Han (韩寒) è uno dei personaggi più famosi e discussi della blogosfera cinese. Secondo nella classifica delle persone più influenti del 2010 del Time Magazine, Han Han è blogger, scrittore, pilota, redattore e cantante: una creatività insaziabile che cerca sempre nuove forme di espressione. Di Han Han è stato scritto e detto di tutto. Han Han è ribelle, sarcastico, arrogante e irriverente. Non ha contributo alla società eppure è famoso, non ha finito le scuole ed è uno scrittore affermato.

Il circolo letterario è uno schifo, non si finga figo!


Nel febbraio 2006 lo scrittore e critico letterario Bai Ye attacca Han Han e il fenomeno dei giovani autori con un articolo intitolato Stato attuale e futuro dei giovani nati dopo gli anni Ottanta (1). A questo attacco, Han Han replica con un articolo acidissimo in cui si scaglia contro gli scrittori di vecchia generazione e i loro circoli letterari. A sostenerlo, le voci del web e nomi celebri del mondo del cinema, della letteratura, della musica. Conclusione: Bai Ye chiude il suo blog e Han Han si afferma come un eroe per aver osato ancora una volta alzare la voce ad attaccare la tradizione e il mondo sacro e intoccabile dei circoli letterari.  

Giorni fa ho letto il lungo articolo del critico letterario Bai Ye. È una persona che scrive in modo molto serio e affatto conciso. Volevo svenire! Le idee sono ripetute all’infinito. Dopo averne letto una parte, scopri che la parte successiva è identica. Troppo figo!

Ma la parte più figa è ancora dopo! E pensare che, dal titolo, doveva essere un’analisi breve e concisa. Riassumo un attimo. Se gli scrittori della generazione post anni Ottanta continuano così, è molto probabile che diventino scrittori di riserva della letteratura mainstream. In generale le opere della generazione post anni Ottanta non vengono considerate come letteratura vera e propria, al massimo possono valere come opere di letteratura ‘amatoriale’. ‘Amatoriale’ è una parola presa in prestito, che indica come questo gruppo di autori non sono considerati in realtà come scrittori veri, ma come semplici appassionati di creazioni letterarie.

Ho già parlato di come gli scrittori della generazione post anni Ottanta e le loro opere sono entrati nel mercato ma ancora non nei circoli letterari. Il motivo è che gli ‘scrittori divi’ raramente brillano sulle riviste letterarie; i circoli letterari conoscono solo i loro nomi, ma non le persone in sé né le loro opere. Sembrerebbe che si accontentino del successo già avuto, non hanno intenzione di uscire dal mercato e manifestano l’intenzione di tenersi lontani dai circoli letterari. Per quanto mi riguarda, odio dividere gli scrittori per epoche. Ogni grande scrittore ha una personalità unica e distinta. Come si possono classificare? Quelli nati nello stesso anno appartengono allo stesso genere? Mica vendiamo maiali! Può mai essere che quelli nati tra il 1966 e il 1976 appartengano tutti al ‘genere rivoluzionario’? La rivoluzione ha fallito? E allora tutti a chiamarli ‘degenerati della rivoluzione’!

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