Seconda poesia del ciclo di Tao Yuanming sul ritorno alla vita agreste dopo l’abbandono della carriera burocratica. Poeta pre-Tang, fonte d’ispirazione per gli intellettuali cinesi nei secoli successivi, Tao canta in questo componimento la vita quotidiana del contadino, afflitta talvolta da preoccupazioni molto materiali. Le faccende di aperta campagna raramente interessano,
la strada per la povertà ha poche ruote e briglie
il mio cancello di rovi chiude ogni giorno,
questa casa vuota non ha posto per la polvere.
Incontro i miei vicini e senza usare parole vane
non facciamo altro che parlare di gelsi e canape.
Il mio si innalza alla luce del sole,
e il mio campo cresce ogni giorno.
Ma spesso sono preoccupato: se arrivasse la brina o il nevischio,
ciò renderebbe il campo una landa desolata.
*Tao Yuanming (365-427 A.D.), conosciuto anche come Tao Qian, è uno dei pochi poeti che si sono distinti durante il travagliato periodo delle Sei Dinastie (420-589), ma è molto più di un letterato di epoca pre-Tang; è uno dei poeti più grandi e importanti di tutta la storia cinese. Il suo stile di vita semplice, che traspare nei suoi componimenti, il suo carattere particolare e i suoi ideali sono parte integrante del bagaglio culturale del Paese. Tao è stato fonte di ispirazione per poeti e intellettuali cinesi dalla dinastia Tang in poi per la sua capacità di comporre con un tono di estrema semplicità, facendo trasparire al tempo stesso quel sentimento di libertà che è parte integrante della sua poetica.
*Giovanna De Fina [defina.giovanna@gmail.com] è nata in provincia di Potenza. Dopo il diploma di maturità (Corso sperimentale Brocca), il 7 luglio 2015 consegue la Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale (Traduzione in ambito turistico ed imprenditoriale, tesi in Lingua e Letteratura della Cina) presso l’Università per Stranieri di Siena.