A questo indirizzo potete leggere il racconto completo, la seconda parte de L’incantesimo del villaggio, racconto scritto da A Yi.
Di seguito l’incipit del racconto:
Dal mondo si scompare senza motivo.
Un insetto vola raso terra e se ne perdono le tracce, un pollo segue questo stesso destino.
Questo è l’incipit della storia. La proprietaria dell’animale, Zhong Yonglian, è arrivata alla conclusione che a rubarlo è stata Wu Haiying, la sua vicina di casa. Ci sarebbero due prove. Quando Zhong Yonglian, nella sua spasmodica ricerca, è giunta al cortile della vicina, le tracce del pollo erano scomparse e dalla casa di Wu Haiying veniva odore di stufato. Wu Haiying è una donna che non va provocata. Le piace litigare, è peggio di chi minaccia di bruciarti casa. Zhong Yonglian sa che suo figlio, torvo come un criminale, se stesse a casa, andrebbe tutto bene.
È da tanto tempo che non chiama, e non spedisce nemmeno una lira. Al tramonto, la minuta Zhong Yonglian aveva riflettuto su due questioni. In primo luogo non era stata lei a rovinare un rapporto di amicizia che sicuramente non poteva mantenere da sola e in secondo luogo, tutta la questione del pollo era di relativa importanza, dipendeva dai punti di vista, ma non si poteva più rimandare a domani. Così era andata a fare un giro nel villaggio. «Hai visto il mio pollo?», chiedeva. Oppure:
«Che strano! Mi è scomparso un bel pollo intero, così, da un momento all’altro». Se qualcuno le chiedeva se lo avesse ritrovato, rispondeva: «So solo che l’ultima volta che l’ho visto stava andando verso il cortile, da quella parte». Questa era la strategia che le aveva insegnato il marito sul letto di morte. Per risalire alle ragioni, bisognava girare per il villaggio e farsi amici gli abitanti. Zhong Yonglian giunse così alla porta di Wu Haiying. Ripetè la stessa cantilena per tre volte: «Chi ha rubato il mio pollo?». «Ch’è successo?», chiese finalmente Wu Haiying. «Non so proprio chi sia quel poveraccio che ha rubato il mio pollo». Ciò detto, Zhong Yonglian sentì di aver acceso la miccia che avrebbe portato a una terribile guerra. Wu Haiying stava per rispondere che il pollo sarebbe tornato a tempo debito, ma Zhong Yonglian, spietata, aggiunse: «Se è morto, come torna? Se ne hanno mangiato anche le interiora, come torna?»
Zhong Yonglian parlava a occhi bassi, ma Wu Haiying sembrava aver capito. «Non penserai che sia stata io?» « Il colpevole lo sa di sicuro!» Emessa la sentenza, Zhong Haiying voleva andar via ma Wu Haiying le afferrò la manica della camicia. Zhong Yonglian si liberò e fece per andarsene: «Vattene!» Wu Haiying intanto urlava: «Dimmelo chiaro e tondo! Quando mi sarei mangiata il tuo pollo? Te ne potrai andare solo dopo avermelo detto». «Non l’ho detto io! L’hai detto tu stessa di averlo mangiato» «Quand’è che avrei detto di averlo mangiato?» «Se lo hai mangiato, lo hai mangiato. Era solo un pollo e non ci sono prove» Pioveva sul villaggio. Le gocce di pioggia erano come milioni di schegge sghembe che tagliavano il cielo. Wu Haiying afferrò Zhong Yonglian per il bavero della camicia. Freddamente guardò quella faccia tutta bagnata e ci lasciò su un bel ricordino. Zhong Yonglian cominciò a piangere e a perdere sangue dal naso.
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[Immagine da http://ruanhoe.wordpress.com/2010/05/page/2/]