Scritta nel 1984, questa poesia è stata definita un’opera di letteratura del root-searching. Haizi qui indaga l’intima essenza della sua stessa origine, intesa sia come luogo fisico che come essenza immateriale. Quel bronzo d’Asia perciò contiene il suo essere cinese, il suo essere poeta; è allo stesso tempo domanda e risposta ai grandi misteri dell’umano: da dove veniamo? Chi siamo? Perché siamo? Bronzo d’Asia Bronzo d’Asia, bronzo d’Asia
mio padre morì qui, il padre di mio padre morì qui: anche io morirò qui.
Tu sei il solo luogo che possa ospitar sepolture.
Bronzo d’Asia, bronzo d’Asia
gli uccelli amano dubitare e volare; l’acqua del mare sommerge ogni cosa.
Il tuo maestro è il verde prato, cresce sui tuoi fianchi minuscoli,
mantiene segreti e le mani piene di fiori selvatici.
Bronzo d’Asia, bronzo d’Asia,
hai visto? Quei due bianchi colombi sono le bianche scarpe che Qu Yuan ha lasciato distrattamente sulla spiaggia
Faccele indossare, al fiume e a noi.
Bronzo d’Asia, bronzo d’Asia
dopo aver battuto i tamburi, noi chiamiamo luna il cuore pulsante nella notte.
Questa luna si forma principalmente da te.
*Haizi, al secolo Zha Haisheng, nasce il 24 marzo 1964 nella provincia dell’ Anhui da famiglia contadina. Si suicida il 26 marzo 1989, poco prima degli eventi di piazza Tian’anmen, diventando così un simbolo, "martire dell’arte" per il movimento degli studenti. La sua produzione copre un periodo di soli 7 anni (1982-1989) ma è molto prolifica: più di 250 poesie, opere in versi e racconti. Haizi adotta per lo più il verso libero, in una poesia individualista, dove emerge l’ego del poeta. Spesso utilizza la tecnica del flusso di coscienza.