8 novembre 2012. A Pechino si apre il XVIII congresso del Partito comunista cinese. Dopo mesi di attesa, la data è finalmente ufficiale. Chi saranno i nove – o sette – nuovi potenti della Cina? China Files prova a rispondere.
Nel prossimo mese di ottobre – ancora non è chiara la data esatta – si svolgerà il XVIII congresso generale del Partito comunista cinese. Durante l’assemblea plenaria di tutti i rappresentanti locali del Pcc, verrà eletto un nuovo Comitato centrale del Partito, circa 204 membri più 167 che si avvicendano a rotazione.
Il comitato centrale rappresenta la più alta autorità interna al partito e annualmente decide su questioni ideologiche e politiche. Ventiquattro elementi del Comitato centrale entreranno nell’Ufficio politico, più conosciuto come Politburo. Questo è il vero centro del potere della Repubblica popolare cinese. Si riunisce quotidianamente per la gestione delle questioni di più stretta rilevanza.
In genere è formato da governatori di regioni particolarmente importanti e sindaci delle principali municipalità, oltre alle maggiori cariche dello stato. A sua volta il Politburo è controllato dal suo Comitato permanente, dove siedono i "nove potenti" della Cina.
Ancora non è chiaro se dal prossimo congresso uscirà un Comitato permanente a nove o a sette membri. È scontato però che in questo entreranno il Presidente della Repubblica popolare cinese (attualmente Hu Jintao) e il suo Primo ministro (attualmente Wen Jiabao).
Dallo scorso congresso è uscito un Comitato formato dalle seguenti cariche:
Presidente del Comitato centrale dell’Assemblea nazionale del popolo (attualmente Wu Bangguo)
Presidente della Conferenza consultiva politica (attualmente Jia Qinglin)
Vicepresidente della Rpc (attualmente Xi Jinping)
Vicepremier (attualmente Li Keqiang)
Presidente del piccolo gruppo che guida l’ideologia e la propaganda (attualmente Li Changchun)
Segretario della Commissione disciplinare del Pcc (attualmente He Guoqiang)
Segretario del Comitato centrale politico e legislativo del Pcc (attualmente Zhou Yongkang)
Sull’ identità dei prossimi uomini forti del nuovo assetto della Rpc si possono fare soltanto ipotesi. Da alcuni osservatori della politica cinese sono stati notati due meccanismi di selezione.
Il primo considera l’età dei "papabili": soltanto 9 membri dell’attuale Politburo non avrà 68 anni all’inizio del congresso. Questa discriminante dipende dal fatto che gli eletti a 68 o più anni d’ età saranno con tutta probabilità sostituiti dopo i primi cinque anni del nuovo governo. È quindi preferibile che il nuovo Politburo sia formato da elementi che forniscano la continuità per l’intero prossimo decennio.
Il secondo meccanismo riguarda invece l’anzianità dei probabili prescelti. Chi è stato due volte membro del Politburo ha infatti maggiori possibilità di essere eletto nel Comitato permanente dello stesso.
Di seguito, i nomi dei candidati che hanno maggiori possibilità di elezione, secondo l’analisi di China Files e di diversi osservatori dell’attualità politica cinese, presentati in ordine decrescente.
I protagonisti si presentano principalmente in due fazioni: la prima, quella dei "principini", figli dei padri della Repubblica popolare, guidata da Xi Jinping. La seconda quella uscita dalla Lega dei giovani comunisti, più vicina alla linea politica dell’attuale Presidente Hu Jintao. Quale tra queste due avrà la meglio è tutto da vedere.
XI JINPING [futuro presidente]
59 anni, membro del Partito comunista cinese fin dai 21, dopo avere militato fin da diciottenne nella Lega dei giovani comunisti cinesi. Nel 1990 assume la guida della scuola del Partito nella città di Fuzhou e a partire dai primi anni 2000 occupa importanti posizioni nelle amministrazioni locali di Shaanxi, Hebei, Fujian, di cui nel 2000 diventa governatore, e Zhejiang.
Dal 2007 è membro del Comitato permanente del Politburo e dall’anno successivo viene nominato vice-presidente della Repubblica popolare, assumendo la presidenza dei gruppi ristretti per gli affari esteri, di Hong Kong, Macao e Taiwan. È poi vice-presidente della Commissione militare centrale e presidente della Scuola centrale del Partito del Pcc.
Xi Jinping è l’uomo di punta della schiera dei cosiddetti "principini", che costituisce una buona percentuale della quinta generazione di leader. Xi Jinping è infatti figlio d’arte: il padre, Xi Zhongxun, fu uno dei protagonisti della vittoria dei comunisti nel 1948 e fu poi epurato nel 1962 da Mao. In qualità anche di Presidente della Scuola centrale del Partito, Xi è il trait d’union tra i due schieramenti.
LI KEQIANG [futuro premier]
Li nasce nel 1955 nella provincia meridionale dello Anhui. Il padre è un ufficiale di basso rango mandato a "rieducarsi" con la Rivoluzione culturale.
Riesce ad iscriversi all’ Università di Pechino, dove si laurea in Giurisprudenza nel 1982. Qui inizia la sua carriera politica tra le rappresentanze universitarie del Pcc, diventando Segretario generale della Federazione generale degli studenti cinesi.
Dal 1993 al 98 occupa posizioni di rilievo nella Lega dei giovani comunisti. Viene poi eletto vice segretario del comitato centrale nella Provincia dello Henan e nel 2004 diventa segretario del Pcc del Liaoning.
Nel frattempo entra nel Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo. Nel 2007 viene eletto nel Comitato permanente del Politburo, assumendo la carica di vice-premier esecutivo.
Il punto di forza del probabile neo-premier è sicuramente l’economia. È infatti fautore dello sviluppo di un mercato interno che porti entro il 2020 la Cina alla xiaokang, o prosperità. Occorre tuttavia sottolineare la sua scarsa fortuna – o incapacità – politica nella gestione di uno scandalo di malasanità in Henan, mentre era ai vertici del comitato provinciale.
LI YUANCHAO [ottime possibilità]
Li Yuanchao, 61 anni, è a capo del dipartimento che cura l’organizzazione del Partito, una carica che molte delle personalità più importanti del Pcc, incluse Mao Zedong e Deng Xiaoping, hanno ricoperto prima di salire ai vertici.
Suo padre è stato vicesindaco di Shanghai e si dice che sia un politico talmente astuto da essere benvoluto sia dalla fazione della Lega dei giovani comunisti legata a Hu Jintao, sia a quella dei cosiddetti "principini".
Oltre ad essere stato capo del Partito della provincia del Jiangsu, è salito nella considerazione degli ambienti che contano per aver saputo portare in Cina investimenti di aziende importanti come Fors, Samsung e Caterpillar. Si vocifera che potrebbe essere addirittura il prossimo presidente.
WANG QISHAN [ottime possibilità]
A 63 anni, Wang Qishan è il più giovane degli attuali quattro vice premier, ed è tra i preferiti degli investitori stranieri ed è stato a lungo considerato l’uomo che risolve i problemi: dalla crisi del debito in Guangdong alla gestione delle Sars nella città di Pechino e alla preparazione della stessa città alle Olimpiadi. Ma soprattutto per diversi anni è stato il negoziatore economico con gli Stati Uniti ed ha anche scritto un pezzo sul New York Times dove sosteneva che “le liberalizzazioni sono il motore della crescita economica”.
ZHANG DEJIANG [ottime possibilità]
Un altro nome tra i più gettonati è Zhang Dejiang, chiamato a sostituire Bo Xilai come capo del Partito di Chongqing. Originario della provincia settentrionale del Liaoning, 65 anni è laureato in economia e conosce il coreano.
Svolge i primi anni di carriera politica nella provincia del Jilin, al confine con la Corea del Nord. Viene poi chiamato a Pechino per fare il vice-ministro degli Affari civili.
Nel 1998 diventa segretario provinciale in Zhejiang. Dopo quattro anni viene trasferito alla segreteria del Partito della regione del Guangdong, dove si trova a gestire – male secondo i critici – l’emergenza Sars scoppiata negli ultimi mesi del 2002. Nel 2007 viene eletto nel Politburo e assume la carica di vice-premier.
È anch’esso legato all’ex presidente Jiang Zemin, il cui aiuto è stato – ed probabilmente è tuttora – fondamentale nella carriera di Zhang. Nel ’95, quando Zhang era ancora a capo di una prefettura in Jilin, l’attuale vice-premier fu lodato dall’ex presidente per aver reso l’area di sua responsabilità una "prefettura modello". Nella stessa occasione Jiang elogiò Zhang anche per il suo impegno contro l’immigrazione clandestina dalla Corea del Nord.
ZHANG GAOLI [buone possibilità]
Tra le personalità che si sono distinte di più nelle conferenze stampa ai margini dell’Assemblea nazionale del popolo in molti segnalano Zhang Gaoli, il capo del Partito di Tianjin, città che lo scorso anno ha condiviso il record nazionale di crescita con Chongqing, il cui modello è ormai caduto in disgrazia assieme al suo fautore Bo Xilai.
Zhang Gaoli, 65 anni, è membro del politburo dal 2007 e fa parte della compagine politica vicina all’ex presidente Jiang Zemin che, anche se dato per morto la scorsa estate, continua a muovere parecchie pedine.
Di formazione è economista ed è stato mandato nella città di Tianjin a seguito di una serie di scandali e di accuse di corruzione riversate sul suo predecessore. In precedenza era stato anche vicegovernatore delle regioni dello Shandong e del Guandong.
LIU YUNSHAN [buone possibilità]
Un’altra figura che si è distinta negli ultimi dieci anni è Liu Yunshan, 65 anni, originario della provincia dello Shanxi e prodotto della Scuola centrale del Partito. È indubbiamente uno degli elementi più rappresentanti della fazione degli ex giovani del Partito.
Dopo avere prestato servizio come giornalista e esperto di pubbliche relazioni in Mongolia Interna, per più di vent’anni, dal 1993 entra nel dipartimento di Propaganda del Partito di cui è attualmente segretario. In anni più recenti ha occupato posizioni di rilievo all’interno di diversi comitati interni al Comitato centrale, occupandosi di propaganda e ideologia.
Ha saputo tenere sotto controllo i media e far crescere internet fino a fargli raggiungere gli attuali 450milioni di utenti.
YU ZHENGSHENG [buone possibilità]
Anche il capo del Partito di Shanghai, nel Politburo dal 2002, è un nome importante. Yu Zhengsheng ha il pedigree del comunista perfetto ed era una stella nascente della politica cinese, fino a quando suo fratello, che era un agente segreto, scappò in America a metà degli anni ’80. Solo le sue relazioni personali con il figlio di Deng Xiaoping lo salvarono dall’oblio politico.
Ora è il favorito della fazione dei "principini", ma l’età gioca a suo sfavore. A quasi 67 anni sarebbe in grado di affrontare solo un quinquennio prima di essere costretto alla pensione.
LIU YANDONG [buone possibilità]
Nata a Nantong, nella provincia del Jiangsu nel 1945, si iscrive al partito ad appena 19 anni. Laureata nel 1970 alla prestigiosa università Tsinghua di Pechino, inizia a fare carriera come leader della Lega dei giovani comunisti, di cui è segretaria per molti anni.
A partire dal1982 è membro attivo del Comitato di amicizia sino-giapponese per il Ventunesimo secolo. Sempre in quegli anni inizia ad occuparsi di educazione ideologica ai giovani e di lavoro. Nel 2007 viene eletta nel Politburo: è l’unica donna a far parte dell’ organo più influente della Repubblica popolare cinese. Dal 2003 al 2008 è stata vice-presidente dell’ Assemblea nazionale del popolo.
Recentemente è stata molto apprezzata per aver incoraggiato la cooperazione scientifica con l’Occidente. Ma anche nel suo caso, l’età potrebbe giocare a suo sfavore. A 66 anni potrebbe aspirare a un solo mandato. Liu Yandong è comunque legata a doppio filo all’attuale presidente Hu Jintao ed è lei stessa una principina.
WANG YANG [scarse possibilità]
Wang Yang, 57 anni, è originario della provincia meridionale dell’Anhui, come l’attuale Presidente Hu Jintao, a cui è molto legato.
Laureato in ingegneria, è attualmente a capo del comitato del Partito comunista cinese del Guangdong. In precedenza, dal 2005 al 2007 aveva occupato la posizione di segretario del Pcc nella metropoli di Chongqing. Dal 2007 è membro del Politburo, e si è sempre distinto per una leadership decisamente easy-going e democratica per gli standard del Partito.
Da acerrimo nemico e oppositore del suo successore alla segreteria del Partito a Chongqing, il decaduto Bo Xilai, ha un leggero vantaggio per un posto nel comitato permanente del Politburo.
MENG JIANZHU [scarse possibilità]
Meng, originario di Suzhou, nella provincia del Jiangsu, per quasi vent’anni lavora in un’azienda agricola di stato sull’isola di Changxing, nei pressi di Shanghai, fino a diventarne direttore. La sua carriera riceve un’accelerazione nel 1986 quando viene nominato segretario di una contea di Shanghai. Qui lavora a contatto con l’ex presidente Jiang Zemin e con l’ex premier Zhu Rongji, allora leader della municipalità. Negli anni ’90 diventa vicesindaco di Shanghai.
65 anni, laureato in ingegneria meccanica, è membro del Comitato Politico Centrale dal 2007, da quando ha assunto la carica di ministro della Pubblica sicurezza.
A marzo di quest’anno, per sua decisione sono stati avviati dei corsi di "aggiornamento" per circa 70 mila agenti di polizia, con l’obiettivo di ripristinare la fiducia popolare nella pubblica sicurezza, dopo il caso dell’attivista Li Wangyang.
Dopo l’affaire Bo Xilai, il ruolo di Meng sarebbe indispensabile per ridurre l’influenza del potente Zhou Yongkang, membro del comitato permanente del Politburo, vicino all’ex segretario del Pcc di Chongqing.
BO XILAI [possibilità nulle]
63 anni, laureato in giornalismo all’Accademia di Scienze sociali di Pechino, ha trascorso gran parte della sua carriera politica nella provincia del Liaoning, fino a diventare nel 1993 sindaco della capitale Dalian e nel ’99 governatore provinciale. Sotto la presidenza di Hu Jintao entra nel XVI comitato centrale del Pcc e nel 2004 diventa ministro del commercio.
Nel 2007 viene nominato a segretario di partito della municipalità di Chongqing, dove avvia una lotta serrata alla criminalità organizzata e coinvolge la popolazione in un revival nostalgico che fa guadagnare alla città l’appellativo di "città rossa".
Etichettato come neo-maoista, è il protagonista del più grande scandalo politico cinese del nuovo millennio. A marzo del 2012 è stato rimosso dal comitato centrale del partito, dal Politburo e dal suo posto di segretario di partito a Chongqing.
Per mesi di lui non si hanno notizie. Il 28 settembre, a poco più di un mese dall’inizio del Congresso, l’agenzia Xinhua annuncia che Bo è fuori dal Partito. Ora dovrà affrontare la giustizia. Le persone a lui più vicine, la moglie Gu Kailai, e il suo numero due, Wang Lijun, sono state già condannate a morte (con la possibilità di convertire la pena in ergastolo) la prima, e a 15 anni di carcere il secondo.
*L’ordine dei profili è stato stilato sulla base di articoli, analisi ed opinioni pubblicate dai principali osservatori sull’attualità politica cinese. South China Morning Post (Hong Kong), Bbc (Gran Bretagna), Center for American Progress,The New York Times (Stati Uniti), Lianhe Zaobao (Singapore), Want China Times (Taiwan).