Cambiamenti. La Cina raccontata da Mo Yan

In by Simone

Nel 1976 il decennio di Rivoluzione culturale sta per concludersi e il protagonista di Cambiamenti riesce finalmente ad arruolarsi nell’esercito. Possiamo seguirlo per quasi 40 anni e capire così l’incredibile trasformazione della Cina. China Files ve ne regala un estratto (per gentile concessione della casa editrice Nottetempo)

Mo Yan su China Files:

La traduttrice e il Nobel
Traducendo Mo Yan, Patrizia Liberati ha costruito con lui un rapporto di stima e confidenza che l’ha portata a volare a Stoccolma e a conoscere anche i sensi di colpa del premio Nobel. Le rane, in uscita per Einaudi, nasce dal complicato rapporto dello scrittore con la Storia. E con gli aborti forzati.

Caratteri cinesi – Mo Yan e la letteratura
22 Dicembre 2009. Mo Yan rispondeva alle domande di letterati e internauti in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, Le rane. A distanza di tre anni, è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura e Le rane sta per essere pubblicato in Italia da Einaudi. Il romanzo narra l’esperienza di una ginecologa di campagna sullo sfondo delle politiche per la pianificazione delle nascite.

La letteratura contadina di Mo Yan
Nel luglio del 2010, più di due anni prima il Nobel per la letteratura, China Files aveva incontrato Mo Yan a Gavoi, in Sardegna, in occasione del Festival letterario L’isola delle storie. E con lui aveva discusso dei temi portanti della sua poetica: radici rurali e Storia. Riproponiamo qui la sua intervista.

Mo Yan in corsa per il Nobel
Il premio Nobel per la letteratura di quest’anno sarà con tutta probabilità asiatico. I favoriti, anche secondo i bookmakers inglesi sarebbero il giapponese Haruki Murakami, autore del recente 1Q84, e il cinese Mo Yan, diventato famoso per Sorgo Rosso. Ma anche per non essere uno scrittore "scomodo".

Mo Yan, Nobel per la letteratura 2012
L’autore, classe 1955, è diventato famoso in occidente grazie al romanzo "Sorgo rosso". Nella motivazione del giudici della Reale Accademia di Scienza Svedese si legge che l’autore "con il suo realismo allucinatorio forgia racconti popolari, di storia e contemporanei"

Mo Yan. Il narratore del secolo cinese
Chi è  il nuovo premio Nobel per la letteratura? Le origini rurali, l’esercito, la fame e la letteratura; la scoperta degli autori occidentali: Balzac, Calvino e Márquez su tutti. E infine la sua scrittura che unisce realismo magico alla tradizione della sua gente, quella della Cina rurale. China Files fa un ritratto di Mo Yan.

Caratteri Cinesi – Le reazioni online al Nobel
Caratteri Cinesi fa ufficialmente i complimenti a Mo Yan vincitore del premio Nobel per la letteratura 2012 e traduce le prime reazioni sui microblog. Un grazie particolare va anche a Patrizia Liberati e Maria Rita Masci che hanno tradotto in italiano molti dei suoi romanzi. 

Il primo Nobel ‘veramente’ cinese
Mo Yan è il primo premio Nobel “di nazionalità” cinese. Prima di lui Gao Xingjian, Charles Kao e Liu Xiaobo non sono stati riconosciuti come tali. E in Cina si era discusso sul perché la madrepatria non riuscisse a esprimere un’eccellenza degna del premio. La letteratura appariva il vero e proprio tallone d’Achille.

Come si ottiene il Nobel in Cina? Mo Yan, senza parole
Cosa pensano i cinesi del Nobel a Mo Yan? I commenti su twitter e weibo ci raccontano come una società civile si entusiasma e polemizza per il più alto riconoscimento che uno scrittore possa ricevere: il Nobel alla letteratura. Una selezione delle reazioni sui microblog.

Pace fatta tra il Nobel e la Cina
L’11 ottobre, l’Accademia di Stoccolma ha premiato Mo Yan con il Nobel per la letteratura. È il primo Nobel a un autore che la Cina mainstream considera veramente cinese. Le reazioni sui quotidiani dell’ex Impero di Mezzo sono entusiaste, meno univoche quelle sui media di Hong Kong.

Oggi in Asia – Gli altri guardano Mo Yan

Il Nobel per Letteratura è andato allo scrittore cinese Mo Yan. È smacco tra i compagni di scuola di Murakami riuniti in attesa di vedere trionfare il loro amico. In Corea ci si interroga sull’influenza all’estero dei propri scrittori e l’India commenta il premio e racconta la storia dell’uomo "senza parole".

Edicola Mo Yan

Premio Nobel per la letteratura 2012 a Mo Yan. Il suo discusso trionfo oggi è su tutti i media internazionali. Gli screen shots di una giornata entusiasmante, tra spunti, articoli, e complimenti collettivi allo scrittore cinese. I contributi della redazione di China Files sui quotidiani italiani e sudamericani.

 

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Il tecnico Zhang guidava come un matto, era un autentico pirata della strada. A quell’epoca c’erano pochissime vetture e neanche un chilometro di autostrada in tutta la Cina. Quella su cui viaggiavamo e che era considerata la migliore strada pubblica, risaliva ai tempi dell’invasione giapponese ed era cosí stretta che consentiva a malapena il transito di due auto affiancate. I ciclisti che ci passavano ai lati venivano inghiottiti dalla nube di polvere alzata dal nostro automezzo. Spesso li sentivamo imprecare a gran voce alle nostre spalle. 

Qui la gente era piú coraggiosa di quella delle nostre parti. Il padre di Lu Wenli aveva ammazzato un gran numero di cani e galline senza che nessuno piantasse mai una grana. Ma una volta che qui il tecnico Zhang era passato sopra a una gallina, la vecchia padrona reggendone il cadavere e appoggiandosi al bastone era arrivata fino in caserma, si era piazzata davanti all’ufficio del comandante e, picchiando sulle assi della porta, si era messa a lanciare improperi. Ho poi saputo che si erano ispirati a lei per il personaggio dell’eroina della milizia popolare nel film La guerra delle mine e che entrambi i suoi figli erano alti ufficiali dell’esercito.

La vecchia signora sbraitava come una furia: “E voi sareste l’8a Armata? Neanche i diavoli giapponesi erano cosí brutali quando occupavano un villaggio!” Il comandante a testa bassa, la schiena piegata in due, continuava a profondersi in scuse, si offrí anche di pagarle dieci yuan come risarcimento. La vecchia lo rimbeccò: “Dieci yuan? Quella gallina deponeva un uovo con due rossi al giorno, che fanno trecentosessantacinque uova doppie all’anno. Cinque uova con due tuorli pesano mezzo chilo, che si vende per cinque yuan e otto centesimi. Ora fatti un po’ il conto, quanto sarebbe?” Alla fine, un po’ con le buone e un po’ con le cattive, riuscí a togliersela di torno dandole venti yuan.

Chi si aspettava che, dopo essere uscita, tornasse indietro pretendendo che mandassero a chiamare l’autista perché voleva vederlo in faccia? Con le labbra arricciate in segno di disprezzo, aveva detto: “Voglio proprio vedere che razza di uomo è uno che guida un camion malandato come se fosse un coniglio in fuga davanti a un fucile!” Il nostro comandante non aveva scelta, mi spedí a cercare il tecnico Zhang. Quando lui vide la vecchia, scattò sull’attenti in un ossequioso saluto militare e poi le disse: “Madre rivoluzionaria, questo tuo figlio riconosce di aver sbagliato!” La vecchia rispose: “Non basta ammettere gli errori, bisogna anche correggerli! D’ora in poi, quando entri nel villaggio dovrai rallentare fino a quindici chilometri all’ora, altrimenti io pianto sulla strada uno sbarramento di mine collegate e ti faccio saltare in aria, bastardo che non sei altro!

Poi venni a sapere che il tecnico Zhang, uomo di estrema scaltrezza, era andato a trovare l’anziana signora portandole dei dolcetti e l’aveva scelta come sua madrina.

 
*Mo Yan, classe 1955, è autore di sette romanzi editi in italia per Einaudi, tra cui Sorgo rosso, una dozzina di racconti e numerose storie brevi. Dai primi due capitoli di Sorgo rosso ha ricavato la sceneggiatura per l’omonimo film di Zhang Yìmóu, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 1988. Ha scritto la sceneggiatura del film Addio mia concubina di Chen Kaige. Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2012.