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Infografica: La “costruzione del nemico” tra oriente e occidente

In Cina, Economia, Politica e Società, Infografiche, Relazioni Internazionali by Gian Luca Atzori

Nel mese di aprile, il Global Times research center ha svolto un’indagine sui sentimenti dei giovani cinesi rispetto ai paesi occidentali [prevalentemente identificati in usa e ue]. il sondaggio ha raccolto 1281 risposte ed è stato diffuso in 119 città tra cui la capitale Pechino e i principali centri come Shanghai e Shenzhen. Il Global Times è la versione internazionale del quotidiano del popolo, organo mediatico del partito comunista cinese. nonostante questo e nonostante il campione ridotto rispetto alla popolazione giovanile, simili dati mostrano un importante mutamento nella percezione occidentale, o perlomeno, aiutano a fare luce sulle dinamiche e le narrative che si stanno delineando all’interno dell’opinione pubblica, della propaganda e della leadership.

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La sinofobia che rafforza la Cina e il Partito Comunista Cinese

In Cina, Economia, Politica e Società by Gian Luca Atzori

Hai mai sentito parlare di sinofobia? Sapevi che i cinesi sono “gialli” solo da 200 anni e che le principali etichette che attribuiamo loro sono le stesse che venivano date agli italiani in America? Sapevi che i reati d’odio e le discriminazioni razziali in Italia sono aumentate del 154% dal 2013 e stanno rafforzando la leadership di Pechino? Sfatiamo la paura dei cinesi, dalla storia dei suoi stereotipi ai principali casi che hanno e stanno coinvolgendo media, politica e cronaca nera in Italia e nel mondo.

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Infografica: Il modello della censura cinese

In Cina, Economia, Politica e Società, Infografiche by Gian Luca Atzori

La Cina vanta l’impianto censorio più sviluppato della storia, con oltre 2 milioni di poliziotti del web che affiancano gli elaborati algoritmi alla base della Grande Muraglia Digitale. Non ogni criticismo è represso, generalmente il sistema Consente il dissenso personale ma impedisce l’espressione collettiva. tuttavia, dal 2012, sotto la guida del presidente Xi, l’approccio e’ divenuto più autoritario, imponendo una linea maggiormente espansiva sul piano internazionale e, secondo Freedom House, ogni anno più restrittiva per gli utenti internet. Lo stesso viene segnalato da RSF, per il quale la Cina risulta in 177° posizione su 180 nazioni nella classifica sulla libertà di stampa 2019.

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Infografica: Myanmar, dal 8888 al 22222

In Economia, Politica e Società, Infografiche, Relazioni Internazionali, Sud Est Asiatico by Gian Luca Atzori

Dai quattro 8 ai cinque 2, ovvero simboli e numeri per descrivere la storia di una donna e di una nazione che non trovano pace. le proteste studentesche dell’8 agosto 88 portarono all’arresto di Aung San Suu Kyi e vennero represse nel sangue, ma echeggiarono fino al 2012. ora, dopo neanche 10 anni di apparente libertà, la rivolta torna ad assediare il Myanmar, il 22 febbraio 2021, milioni di persone hanno scioperato, riversandosi per le strade di tutto il paese.

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Il Reggae in Cina. Dai sino-giamaicani a oggi

In Cina, Cultura, Economia, Politica e Società by Gian Luca Atzori

I cinesi sono pionieri del reggae, ma non lo sanno. Per il 76° anniversario di Bob Marley, un viaggio all’interno del mondo del reggae cinese, dai primi produttori sino-giamaicani di Marley, Tosh, Perry, Cliff e Dekker, fino alla scena attuale. Processi multietnici che, con la musica, hanno cambiato la Giamaica e tutt’ora hanno implicazioni per la Cina.

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L’influenza del governo cinese sui media europei

In Cina, Cultura, Economia, Politica e Società, Relazioni Internazionali by Gian Luca Atzori

Secondo uno studio del 2018 realizzato dalla Merics di Berlino, gli accordi tra China Daily, quotidiano del partito in lingua inglese, e i principali media internazionali ed europei stanno erodendo la libertà di stampa e la deontologia professionale con contenuti “pubbliredazionali”, ovvero pubblicità commerciali o propagandistiche mascherate da articoli giornalistici

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Elezioni Toscana: La destra della Meloni punta sulla sinofobia

In Cina, Economia, Politica e Società by Gian Luca Atzori

Quanto suonerebbe ridicolo se un manifesto a Pechino alludesse ad un’invasione di Francesco o Giulia dall’Italia? Più o meno quanto trovare sui social toscani una campagna elettorale che titola “Lorenzo Hu Magnifico” per denunciare la popolarità di cognomi cinesi come Hu e Wang, ormai i più diffusi in uno dei quartieri del capoluogo fiorentino (il Q5). E’ questa la carta che il capolista di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, ha deciso di giocarsi per la corsa al Consiglio Regionale, chiedendosi “siamo a Firenze o a Pechino?”