Asiatica 2016 – The Bacchus Lady

In by Gabriele Battaglia

E J-Yong mette sullo schermo la realtà della metropoli di Seul. Uno spaccato fatto di personaggi ai margini, per una riflessione sull’eutanasia e sull’invecchiamento della popolazione sudcoreana, facendo emergere chi non ha protezione.

Lo potete vedere questa sera alle 21 ad Asiatica Film Festival, Roma. Una storia incrociata di personaggi ai margini che ruota attorno alla protagonista So-young. The Bacchus Lady è un dramma sociale. Il titolo rimanda alle donne che ancora anziane continuano a prostituirsi, contattando i clienti offrendo loro una bevanda energizzante alla taurina. La protagonista è una di loro. «Non chiamarmi vecchia, la mia vagina è ancora giovane», rimprovera un cliente, un ragazzo che fa della sociologia spiccia sul perché lei continui a esercitare la professione. Lei come altre, secondo quanto documento nel 2014 un’inchiesta della Bbc.

Il regista, E J-Yong, affronta di peso l’invecchiamento della popolazione sudcoreana e dl’avvicinarsi della morte in una metropoli come Seul. Una città dove l’anziana So-young può decidere di prendere con sé un bambino filippino, la cui madre è stata arrestata e di prendersi cura di lui assieme a una famiglia allargata che comprende un ragazzo con una protesi alla gamba e una padrona di casa transessuale, in un Paese nel quale il razzismo è un problema. Una città che in alcune sue parti sta scomparendo, spiega il regista, e della quale vuole mantenere la memoria.

Sullo sfondo c’è il tema della povertà («almeno lì ci sono tre pasti» dice So-young parlando del carcere). E forte per tutto il film c’è il dibattito sulla morte, sulla dolce morte per meglio dire, e il suicidio assistito che la protagonista si trova a praticare, confusa tra considerare ciò che fa un peccato oppure accettarlo come l’ultimo gesto di empatia con chi ha bisogno.

Sinossi

La sessanticinquenne So-young conduce una vita miserevole concedendosi a uomini anziani. È una “Bacchus lady” (“signora di Bacco”), un’anziana prostituta che adesca i clienti con una bottiglia di Bacchus, popolare bevanda energetica coreana, invitandoli a bere qualcosa. Forse perché presa dal triste ricordo del meticcio neonato dato in adozione negli Stati Uniti, è incapace di ignorare Kopino, un bambino orfano di madre incontrato in un ospedale dove era andata per un controllo. Nonostante l’aiuto offerto dai suoi vicini emarginati, la donna lotta per prendersi cura del bambino prostituendosi. Quando Jae-woo, un vecchio cliente, le dice che Song, altro cliente regolare, ha avuto un ictus, So-young va a trovarlo in ospedale, scoprendo che questi è rimasto completamente paralizzato. Nonostante sia logorata da un profondo conflitto interiore, So-young alla fine accetta la richiesta di Song di aiutarlo a porre fine alla sua vita di miseria e disagio. Tale decisione darà avvio a una serie di simili richieste che dilanieranno la combattuta So-young nell’intimo.

Asiatica Film Festival è arrivato alla XVII edizione. Quest’anno si svolge dal 17 settembre al 2 ottobre sempre a Roma, tra il prestigioso Teatro Argentina e il Teatro India – luogo paradigmatico per la sperimentazione dei linguaggi – con in programma oltre 40 opere tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da 20 paesi diversi, tra cui Afghanistan, Bangladesh, Cina, Filippine, India, Iran, Kazakistan, Pakistan, Turchia e Vietnam.