Aria da apocalisse

In by Gabriele Battaglia

Mentre in Cina si toccano nuovi record per l’inquinamento nell’aria, i politici si domandano come ridurre il rischio di nuove "apocalissi" atmosferiche. Wang Anshun, probabile futuro sindaco di Pechino, ha promesso che prenderà le misure necessarie per fare della capitale "una città con il cielo blu". L’opinione pubblica è scettica. Dopo i picchi delle scorse settimane, ieri si è registrato il giorno più inquinato nella storia di Canton, mentre oggi a Pechino è tornato l’alone grigiastro, fumoso come una densa nebbia padana: airpocalypse, l’hanno chiamato gli inglesi, il trend di aria irrespirabile delle città cinesi, giunto ad un nuovo culmine.

Il governo di Pechino – secondo quanto affermato oggi dalla stampa locale – prevede di ridurre le concentrazioni di inquinanti atmosferici principali del 2 percento nell’anno in corso. Wang Anshun – il probabile nuovo sindaco di Pechino – ha detto in apertura della sessione annuale del governo della città, che le autorità avrebbero “tagliato notevolmente il PM2.5 in aria” dando vita ad “una città con il cielo blu, terra verde e acqua pulita”.

Il sindaco ha specificato che Pechino eliminerà 180mila veicoli vecchi dalle strade della città quest’anno, promuovendo “l’uso di veicoli ad energia pulita, l’energia pulita nelle zone rurali e il controllo delle polveri nei cantieri”.

Wang ha aggiunto che il governo dovrebbe ridurre la congestione del traffico mantenendo le restrizioni all’acquisto di autovetture e proseguendo nel miglioramento del trasporto pubblico. “Ci sarà il potenziamento della rete di trasporto pubblico e aggiungeremo un totale di 50 chilometri di corsie riservate agli autobus” ha chiarito, aggiungendo che quest’anno partiranno anche le tre nuove linee della metropolitana, da tempo in gestazione.

Wang dovrebbe essere ufficialmente nominato sindaco di Pechino durante l’attuale riunione del governo cittadino, anche alla luce della sua relazione nella quale, parlando già come sindaco in carica, ha annunciato la probabile costruzione di nuove città satellite intorno alla Capitale.

L’inquinamento atmosferico della capitale ha raggiunto numeri pericolosi nel corso degli ultimi due fine settimana, con i livelli di polveri nocivi respirabili, note come PM 2,5, che hanno raggiunto un picco di circa 900 microgrammi per metro cubo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che i livelli di PM2.5 debba essere mantenuta al di sotto di 25 microgrammi per metro cubo.

Ma Jun, direttore della sede pechinese dell’Istituto di affari pubblici e ambientali, ha detto che sarà in ogni caso difficile per la capitale arrivare ad una vera pulizia dell’aria. “La diminuzione del 2 per cento non darà un cielo blu a Pechino. Ma mostra certamente la determinazione delle autorità di adottare un approccio più trasparente per risolvere il problema dell’inquinamento”, ha detto al South China Morning Post.

Pan Shiyi, delegato al congresso del popolo municipale e magnate immobiliare – è uno dei tanti Re delle costruzioni in Cina – che ha guidato una campagna sui social media invitando le autorità a rilasciare i dati del monitoraggio dei PM2.5 ha detto che il governo deve dare vita a più iniziative per combattere l’inquinamento atmosferico. “Ci sono tante idee di successo che il governo di Pechino potrebbe adottare da paesi stranieri”, ha specificato.

[Scritto per Lettera43; foto credits: mnn.com]