Aveva mandato la sua poesia ad un concorso on line della community di cui faceva parte. Rifiutata.
Così una blogger cinese ha postato sul suo blog la poesia incriminata, chiedendo ai propri lettori di giudicarla, aggiungendo il fatto di essere sempre stata considerata un’ottima scrittrice di poesie, tanto da avere meritato, durante gli anni scolastici, la pubblicazione su alcuni giornali.
Dopo qualche giorno un utente ha postato tra i commenti la poesia, in versione musicale. Da lì è partito un fenomeno virale ed oggi la poesia, Amo la mia patria, è una hit tradotta in centinaia di lingue e musicata da migliaia di bogger. Un condensato di retorica e amore per il proprio paese, che ha coinvolto in un gioco e prova creativa centinaia di migliaia di navigatori cinesi, complice anche il clima patriottico che si respira per le celebrazioni del sessantesimo anniversario della Repubblica Popolare che verrà festeggiato il primo ottobre.
Secondo ChinaSmack, che ha raccolto la storia, esisterebbero ormai parecchi cloni della canzone- poesia (anche in versione francese, inglese, con accento londinese, in vari lingue delle minoranze etniche). Del fenomeno si è accorta e ne ha parlato perfino la CCTV, la televisione pubblica, rendendo la canzone la hit, tormentone, del momento anche nelle radio.
Il post originale è stato letto due milioni di volte e contiene 80 pagine circa di commenti, con oltre 200 versioni, remixate, della canzone poesia. Qui potete trovare il testo in orginale