Alibaba Film Production

In by Simone

Alibaba, prossima alla quotazione a Wall Street, da tempo è impegnata anche a lanciare nuovi prodotti. L’ultimo si occupa di cinema: all’inizio di quest’anno, Alibaba ha infatti lanciato un prodotto di investimento che permette alle persone di sponsorizzare un film con un deposito di soli 100 yuan (16 dollari). Investendo i depositi in prodotti assicurativi e di wealth management l’azienda cinese garantirà un tasso di interesse fisso.
In questi vent’anni 300 milioni di cinesi si sono trasferiti dalle campagne alla città, molti di loro sono stati impiegati nelle zone che sono diventate la fabbrica del mondo, ma negli ultimi anni, complice l’arrivo al potere di Xi Jinping, la Cina vuole cambiare: dalla produzione a basso costo, punta tutto sui servizi e sulla tecnologia. E 600 milioni di persone navigano ogni giorno online, la metà direttamente dallo smartphone. Alibaba, l’azienda che possiede tra gli altri Taobao, è il caso più rilevante di questo cambio di paradigma, che si accompagna a nuove abitudini (il wifi è ovunque) e antiche tradizioni cinesi (lo straordinario spirito mercantile).

Alibaba è il più grande negozio virtuale al mondo (sia per i consumatori, sia business to business), dove si trova di tutto. Il sito internet vende per una media di circa 50 milioni di dollari al giorno e ha un giro d’affari di 1,6 mila miliardi di dollari all’anno. E’ un sistema completo, che continua a perfezionarsi. C’è Tmall, il negozio virtuale dei grandi brand, c’è Taobao, il supermercato dove si trovano i fake, i prodotti a basso costo e tutto quanto può essere «personalizzato». Si paga con Alipay, una sorta di paypal cinese, mentre sta per essere perfezionato Aliyun, il servizio di cloud computing.

Nell’aprile scorso, Alibaba – di cui Yahoo detiene una quota – ha investito 586 milioni di dollari per acquisire il 18 per cento di Sina, la società che gestisce Weibo, il Twitter cinese, in una partnership incentrata sul cosiddetto social commerce: vendere merce utilizzando la potenza della socialità in rete. Oggi, per capirci, Alibaba vende più di Ebay e Amazon messi insieme.

L’azienda nasce dall’idea di Jack Ma, manager cinese che prima di Alibaba aveva creato le pagine gialle cinesi on line. Jack Ma, classe 1964, rappresenta una sorta di eccezione all’interno della nuova classe dirigente cinese: al contrario di tanti suoi illustri colleghi e miliardari, non ha studiato all’estero. È il risultato del progresso cinese. Come vuole ogni leggenda, esistono molti racconti su come sia nata l’idea di Alibaba.

Lo stesso Jack Ma l’ha raccontato tempo fa. Nel 1999 si trovava a San Francisco, pensando alla possibilità di realizzare il primo sito cinese di e-commerce. Gli mancava un nome, così chiese ai clienti della caffetteria in cui si trovava, cosa pensassero alla parola «Alibaba». Tutti rispondevano: «I 40 ladroni». Jack Ma – che già aveva creato il sito delle Pagine Gialle cinesi – comprese che il nome poteva funzionare ed essere riconosciuto in tutto il mondo. «Alibaba non era un ladro, era una gentile persona che si occupava di business», dirà anni dopo.

Oggi Alibaba è la più grande azienda cinese di e-commerce, all’interno del mercato internet più grande del mondo (oltre 600 milioni di utenti). Nel 2013 Jack Ma è stato nominato dal Financial Times l’uomo dell’anno, il manager capace di rappresentare a pieno la «frammentata realtà manageriale in Cina»: la sua società produce circa il 2 percento del prodotto interno lordo della locomotiva cinese ed è ormai conosciuta in tutto il mondo. Lui ha ringraziato, ha annunciato la prossima quotazione in Borsa negli States e ha detto di volersi far da parte: «Spazio ai giovani», ha spiegato. Jack Ma è del 1964.

E ora ha deciso di lanciarsi nell’industri cinematografica. Come ha scritto il Wall Street Journal, «tradizionalmente, i film cinesi sono stati finanziati dagli studios statali o, sempre più, privati. L’interesse per questo settore in rapida crescita è alto, quindi ci sono molti soldi a caccia di buoni progetti. La bellezza del fondo di investimento per i film di Alibaba è che non raccoglie solo soldi ma anche i dati degli spettatori, ed è uno strumento di marketing intelligente».

Per ampliare la partecipazione, Alibaba ha stabilito un investimento massimo di 2mila yuan, permettendo agli investitori di scegliere il film che sponsorizzano, nella speranza che vengano messi in azioni meccanismi virali. «Alibaba ha giocato sul sicuro finora offrendo ai suoi investitori film che stanno già andando in produzione e probabilmente daranno risultati certi. Comprendono – scrive il Wsj la terza e la quarta rata della serie campione di incassi «Tiny Times», e un film d’azione americano ambientato in Cina e interpretato da Nicolas Cage. Tutti sono andati a ruba, in un solo giorno. Alibaba sta arrivando con più progetti per finanziare altri film».

[Scritto per East; foto credits: learnchinesebusiness.com]