Il weekend appena trascorso è stato decisamente impegnativo per l’industria cinematografica cinese.
“Let The Bullets Fly”, il film con il più alto numero di incassi nella storia del cinema cinese ha infatti debuttato domenica al Tribeca Film Festival, presentato dal regista Jiang Wen. La ricezione del blockbuster, che da dicembre scorso ha guadagnato 650 milioni di yuan in Cina, circa 100 milioni di dollari, è stata mista, ed è in dubbio la possibilità che il film esca a lungo nelle sale americane . Un produttore americano presente alla premiere ha però sostenuto che la complessa narrativa del film e il suo significato politico e sociale possano costituire, al contrario, una sfida interessante per il pubblico straniero.
Nel frattempo, Pechino ha deciso di organizzare un proprio festival. Forse nel tentativo di rispondere al fatto che la capitale cinese manca totalmente di un festival cinematografico internazionale, nonostante la metropoli sia centro dell’industria di celluloide, il governo ha lanciato sabato il BJFF (Beijing Film Festival). All’inaugurazione presso il Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo c’erano leggende del cinema d’oriente come John Woo, celebrità come Jackie Chen e Zhang Ziyi e un marasma di portavoce governativi e produttori cinematografici.
La manifestazione è potenzialmente un’ occasione rara a Pechino per vedere un notevole numero di film stranieri mai entrati prima nelle sale cinematografiche cinesi, ma sono in molti a ritenere che più che un tentativo di creare un evento di portata mondiale, il festival sia solo un esercizio da parte di Pechino per spostare l’attenzione generale dal ben più rinomato Festival Internazionale del Cinema di Shanghai. L’ Hollywood Report scrive “L’organizzazione frettolosa del BJFF, pubblicizzato per la prima volta al Festival di Berlino, ha lasciato alcuni osservatori chiedersi se l’evento sia stato pensato per rubare la scena al festival di Shanghai, che si tiene a giugno, e riportare il controllo dell’industria del cinema nelle mani del governo di Pechino, dal momento che quest’industria è considerate parte chiave nel piano del Partito Comunista Cinese di usare qualsiasi tipo di media per migliorare l’immagine della Cina nel mondo.”
Ciò che rende il BJFF ancor più unico nel panorama dei festival internazionali è il fatto che l’evento non include alcuna premiere mondiale o tanto meno premi. E la coincindenza del BJFF con il Tribeca Film Festival a New York non aiuta la credibilità della manifestazione. Nonostante la sfortunata scelta di date, però, non pochi contingenti di produttori sono arrivati a Pechino da Europa, Australia, Corea e Giappone. Per quanto riguarda informazioni di carattere più generale, la pubblicazione online Film Business Asia ha evidenziato il recente sforzo da parte della Cina di stringere una più stretta collaborazione tra l’industria cinematografica cinese e quella europea.
Ad un incontro avvenuto lo scorso week end, Zhang Xun, presidente della China Film Co-Production Coproration ha fatto notare come delle 340 co-produzioni ufficiali accordate da compagnie cinesi a partire dal 2009, solo 29 sono state fatte con paesi europei. Il presidente del Film Bureau Tong Gang ha aggiunto che una cooperazione con i produttori europei potrebbe essere un’opportunità non solo per aumentare il supporto tecnico e culturale alle case cinematografiche cinesi,ma anche per espandere il potenziale di mercato.
La Cina sta cercando marketing partners per un industria destinata a raggiungere un valore di 30 miliardi di yuan entro i prossimi 5-8 anni, ed una produzione globalizzata potrebbe essere la soluzione di cui i produttori cinesi hanno bisogno. Nonostante l’entusiasmo mostrato nel corso dell’incontro, resta da vedere se produzioni sino-europee possano effettivamente divenire diffuse nei prossimi anni. Il risultato più probabile sarà senza dubbio un aumento delle co-produzioni sino-francesi, dal momento che lo scorso anno Francia e Cina hanno firmato un trattato ufficiale che delinea questo tipo di cooperazione.
[Nella foto, immagine tratta dalla locandina di Let The Bullets Fly]