Le vite parallele del "Zucchina" e del "Trota": figli di leader politici, collegati alla caduta del padre, amanti della bella vita e delle impunità di chi comanda. Le affinità e le divergenze. Viste le recenti cronache italiane, potremmo parlare di affinità e divergenze tra il compagno «Zucchina» e il leghista Trota. «Zucchina» è Bo Guagua, figlio dell’ex leader del partito comunista di Chongqing recentemente epurato.
Anche Bo Guagua, il cui nome significa proprio «zucchina», secondo alcuni rumors che girano in Cina sarebbe all’origine dalla clamorosa caduta politica del padre, dato come astro nascente della scena cinese, come un dei più probabili nuovi membri della futura commissione centrale del PCC. E invece: epurato, secondo la Reuters espulso anche dal Comitato Centrale, forse proprio per colpa degli studi all’estero del figlio, in prestigiose università straniere. Iscrizioni che sarebbero stati pagati con fondi statali.
C’è di mezzo anche una spia, o probabile tale, un certo Neil Heywood, morto a Chongqing a novembre e considerato arruolato da una società di intelligence creata da ex agenti segreti di sua maestà britannica. Pare che Heywood, sulle cause della cui morte la Gran Bretagna ha chiesto lumi alla Cina, avesse aiutato l’azienda di Xu Ming, il cassiere dei neomaoisti fedeli a Bo Xilai, a pagare gli studi del «Zucchina» all’estero. E la madre di Guagua è stata messa agli arresti, perché "gravemente sospettata di avere ucciso il britannico".
Bo Guagua, come Renzo Bossi, è stato anche al centro delle cronache mondane. Quando è stata annunciata la rottura del suo fidanzamento con la figlia di Chen Yun, uno degli otto immortali che controlla tutto il mondo bancario cinese, la vulgata ha chiaramente inteso il messaggio come un segnale negativo per la carriera del padre, più che per la vita sentimentale del giovane Guagua: 24 anni, spesso ripreso in foto con donne straniere, pare sia andato a prendere la figlia dell’ex ambasciatore Usa a Pechino, con una Ferrari rossa fiammante.
Il «Zucchina» non è l’unico «Trota» cinese.
Anche i figli di Hu Jintao, il presidente, e di Wen Jiabao, il premier, si sono distinti a loro modo. Hu Haifeng, figlio di Hu Jintao, era infatti a capo della della Nuclear Tecnology Company, azienda statale cinese, leader nel campo delle macchine a raggi x per i controlli di sicurezza negli aeroporti. La compagnia è stata accusata nel 2009 di corruzione e concorrenza sleale in tre paesi: Regno Unito, Namibia e Filippine.
La società fu creata nel 1997 come ramo della Tsinghua University di Pechino, dove sia Hu Jintao sia suo figlio Hu Haifeng si sono laureati in ingegneria. La ditta ebbe subito un rapido sviluppo, arrivando a coprire il 90% del mercato interno cinese esportando i propri prodotti in più di cinquanta paesi. n Namibia avvenne il caso più grave: tre uomini furono arrestati con l’accusa di aver accettato mazzette per assicurare una fornitura alla Nuclear Tecnology Company negli aeroporti della Namibia: un affare da 55,3 milioni di dollari.
Il figlio del premier cinese Wen Jiabao, invece, non è finito nei guai, ma ha percorso successi sospetti: è stato nominato recentemente presidente della China Satellite Communications, uno dei giganti delle telco. Winston Wen Yunsong presiede una società che ha appena annunciato 15 satelliti operativi entro il 2015, per un fatturato di 16 miliardi di yuan. E chi è che ha aiutato Winston a distinguersi nel mondo del business? Le iniezioni di capitale di tale Zhang Pei: sua madre.
[Scritto per Il Fatto Quotidiano]