Da mercoledì mattina, una nuova rivolta contadina sta infiammando il villaggio di Wukan (Lufeng, regione del Guangdong). La protesta ha raggiunto gli uffici del locale Partito comunista e le stazioni di polizia. Protestano perché gli stanno togliendo qualcosa di cui non possono fare a meno: la terra.
Mercoledì mattina duecento contadini hanno manifestato di fronte gli uffici della sezione del Partito comunista di Wukan per protestare contro la vendita delle terre alle aziende private. Nel corso della giornata i manifestanti sono aumentati di numero e la protesta si è spostata ed è diventata più violenta. Strade bloccate ed edifici governativi danneggiati.
Il bilancio ufficiale della situazione parla di qualche centinaio di rivoltosi, più di una dozzina di agenti feriti e sei macchine della polizia rivoltate. Non fornisce alcuna notizia sui motivi degli scontri.
Il South China Mournig Post, quotidiano di Hong Kong, riporta la versione degli abitanti del villaggio di Wukan. Secondo la loro testimonianza migliaia di persone avrebbero preso parte agli scontri, molti sarebbero i feriti e alcune persone sarebbero state arrestate.
La protesta sarebbe nata dal sospetto che alcuni quadri di partito, tra cui il segretario Xue Chang, avessero venduto alcuni ettari di terra a una società di costruzioni, la Country Garden, per il valore di più di un miliardo di yuan. La (falsa?) notizia di un bambino ucciso dalla polizia avrebbe poi infiammato le masse.
Il fatto che i quadri di partito si accordino con i palazzinari sulla vendita delle terre è storia vecchia in Cina. Ci sono leggi che garantiscono ai contadini una giusta compensazione per la perdita, ma spesso sono ignorate a livello locale.
A giugno scorso, nella stessa zona, ci furono altre proteste popolari a seguito del maltrattamento di una donna da parte delle autorità. Lei era una venditrice ambulante, ed era incinta. La massa delle persone che allora scese per strada, anziché attaccare uffici governativi e di polizia, finì per dirigersi verso le zone dei “ricchi” della città, prima di essere respinta dall’intervento delle forze dell’ordine. [SPi, CAg] [Foto credits: www.scmp.com]