I titoli di oggi:
- Xi incontra Modi dopo cinque anni
- TSMC allerta gli USA: “Huawei aggira i controlli sulla produzione di chip AI”
- Huawei lancia HarmonyOS Next, il suo nuovo sistema operativo
- Il ministero della Sicurezza cinese: “Gli ingegneri spaziali spiati da agenti stranieri”
- Manager di Volkswagen espulso dalla Cina per droga
- La Cina reprime i giochi di parole usati sul web per censurare argomenti delicati
Il presidente cinese Xi Jinping e il primo ministro indiano Narendra Modi si sono incontrati ieri a margine del vertice dei Brics in Russia: è il primo incontro formale dei due leader da cinque anni, anche grazie al recente accordo sul pattugliamento e il disimpegno al confine tra i due paesi. Xi ha detto a Modi che Cina e India (“due grandi paesi invia di sviluppo”) dovrebbero rafforzare la “cooperazione, gestire correttamente divergenze e differenze e realizzare i rispettivi sogni di sviluppo”, hanno riferito i media statali cinesi. Dopo aver incontrato il leader indiano, Xi ha avuto un colloquio un colloquio con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in cui ha dichiarato che Pechino appoggia Teheran “nella salvaguardia della sua sovranità nazionale, sicurezza e dignità”. Il presidente cinese ha inoltre sfruttato un bilaterale con l’omologo egiziano Abdel-Fattah El-Sisi per chiedere “un cessate il fuoco a Gaza il prima possibile”. In merito all’Ucraina, Pechino auspica “una rapida de-escalation della situazione e spianare la strada a una soluzione politica”, ha aggiunto giovedì il leader cinese.
Il summit Brics è stato il momento per Xi per chiedere ai paesi dell’organizzazione di avviare una riforma urgente del sistema finanziario internazionale. Qui il discorso integrale tenuto da Xi.
TSMC allerta gli USA: “Huawei aggira i controlli sulla produzione di chip AI”
La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) ha informato gli Stati di un potenziale tentativo da parte di Huawei di eludere le restrizioni sull’esportazione di chip di intelligenza artificiale alle aziende cinesi. La segnalazione dell’azienda taiwanese, riporta il Financial Times, è arrivata dopo che un cliente ha commissionato la produzione di un chip con un design molto simile all’Ascend 910B di Huawei, un processore progettato per l’addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni. Il Dipartimento del Commercio statunitense ha avviato un’indagine su TSMC per presunti rapporti con Huawei volti a eludere il ban imposto dal governo di Washington. Complice il ruolo della società taiwanese, che rappresenta oltre il 90% del mercato per i chip più avanzati. Ma ora lo scoop del quotidiano britannico potrebbe ribaltare la prospettiva e le possibili responsabilità.
Huawei lancia HarmonyOS Next, il suo nuovo sistema operativo
Huawei ha rilasciato HarmonyOS Next, il suo sistema operativo mobile sviluppato in Cina e non più dipendente da alcuni codici dell’Android Open Source Project. L’evento di lancio a Shenzhen, dove ha sede l’azienda, segna un’ulteriore sfida da quando Washington ha inserito il gruppo tecnologico nella ‘Entity List’ nel 2019, impedendole di fare affari con aziende americane tra cui Google. HarmonyOS Next è la quinta iterazione di HarmonyOS. L’azienda cinese sostiene che l’adozione di Harmony segna un successo tra i tanti da conseguire nella “repressione statunitense”.
Il ministero della Sicurezza cinese: “Gli ingegneri spaziali spiati da agenti stranieri”
Gli agenti stranieri hanno tentato di rubare informazioni dagli ingegneri spaziali cinesi. È la denuncia del ministero della Sicurezza dello Stato (MSS) in un articolo pubblicato ieri su WeChat, secondo cui alcuni paesi hanno intensificato la loro attività di spionaggio per indurre o costringere i ricercatori cinesi a fornire informazioni sugli ultimi progressi scientifici. Il dipartimento cinese non ha reso noto quali paesi sarebbero coinvolti nell’attività di spionaggio, ma ha precisato che le agenzie di spionaggio straniere hanno utilizzato satelliti di telerilevamento ad alta precisione per condurre attività di sorveglianza e rubare informazioni.
Manager di Volkswagen espulso dalla Cina per droga
Jochen Sengpiehl, il responsabile marketing di Volkswagen, è stato espulso dalla Cina dove era stato mandato per sistemare i conti e l’immagine dell’azienda automobilistica. Il top manager tedesco era stato sottoposto a un controllo antidroga di routine al ritorno da un viaggio in Thailandia. Ai test è risultato positivo alla cocaina e alla cannabis ed è stato immediatamente arrestato ed è rimasto in custodia per 10 giorni. Pechino ha una legge molto dura sull’uso di stupefacenti: chi li consuma – anche all’estero – una volta tornato nel paese rischia fino a 15 anni di carcere. I rappresentanti di Volkswagen Group China e dell’ambasciata tedesca hanno mediato con le autorità cinesi per ottenere il rilascio di Sengpiehl. Dopo giorni di indiscrezioni è arrivata la conferma dal portavoce del ministero degli Esteri cinese.
La Cina censura i giochi di parole sul web
Reprimere giochi di parole e termini omofoni che vengono utilizzati online per colpire il governo cinese o per aggirare la censura. È questa la campagna congiunta del Cyberspace Administration of China e del ministero dell’Istruzione per eliminare il linguaggio “incivile”, in particolare barzellette, meme e giochi di parole. La campagna prende di mira i giochi di parole e i meme che vengono spesso utilizzati dalle persone per aggirare i controlli della censura.