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In Cina e Asia – G7: i colloqui si spostano su Cina e Asia-Pacifico 

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • G7: i colloqui si spostano su Cina e Asia 
  • Ucraina, la Cina spinge per la propria conferenza di pace 
  • Attivista #metoo condannata a cinque anni di carcere
  • Cina, il premier Li Qiang in Nuova Zelanda
  • I paesi ASEAN esportano più negli Stati Uniti che in Cina
  • Cina, in crescita mercato dell’“elisir di giovinezza” malgrado il ban
G7: i colloqui si spostano su Cina e Asia-Pacifico 

Nella prima giornata del G7, che si tiene a Borgo Egnazia, nel comune di Fasano in Puglia, dal 13 al 15 giugno, l’Ucraina è stata il tema più dibattuto tra i leader presenti. A questo proposito Volodymyr Zelensky in conferenza stampa ha dichiarato di “aver avuto una conversazione seria con (il) leader della Cina”. “Ha detto che non venderà armi alla Russia. Vedremo se è una persona rispettabile, non lo farà, perché mi ha dato la (sua) parola”, ha concluso il il presidente ucraino. Proprio alla Cina (e all’Asia-Pacifico) sarà dedicata buona parte della giornata di venerdì.

Il Segretario di gabinetto per gli affari pubblici presso l’ufficio del primo ministro giapponese, Shikata Noriyuki, ha dichiarato a Ansa che Tokyo “incoraggia” i paesi europei e il Nord America a “porre molta attenzione” alla postura sempre più aggressiva di Pechino nell’Asia-Pacifico: un dossier, quello della sicurezza nelle regione, che è stato inserito tra i temi centrali della presidenza del G7 grazie al “supporto” della premier italiana Giorgia Meloni, come affermato da Shikata. Sul tavolo anche la Russia e la sempre più “profonda cooperazione” con la Corea del Nord. L’intervento del premier Fumio Kishida previsto per il 14 giugno è dedicato anche alle questioni economiche: come anticipato dal Nikkei nei giorni scorsi, il governo giapponese intende sollevare le preoccupazioni in merito alla produzione eccessiva da parte della Repubblica popolare in settori strategici quali veicoli elettrici e nuove energie, oltre a promuovere “contromisure” che contrastino Pechino. 

I leader del G7 hanno concordato di erogare 50 miliardi di dollari di nuovi aiuti per l’Ucraina entro la fine dell’anno. Secondo quanto annunciato dal Zelensky su X, l’accordo sulla sicurezza firmato giovedì 13 giugno a margine del G7 prevede che Tokyo si faccia carico di 4,5 miliardi di dollari.

Ucraina, la Cina spinge per la propria conferenza di pace

Secondo fonti diplomatiche della Reuters, la Cina avrebbe cercato di convincere diversi Stati del “Sud globale” a non partecipare alla conferenza sulla pace in Ucraina in programma il 15 e 16 giugno a Lucerna (Svizzera), a cui la Russia non è stata invitata. Al posto del summit, organizzato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Pechino avrebbe chiesto a vari paesi in via di sviluppo di sostenere il piano sino-brasiliano per l’istituzione di una conferenza di pace internazionale sulla guerra in Ucraina con pari riconoscimento di Kiev e Mosca. Non è chiaro che impatto abbiano avuto le attività di lobbying di Pechino, ma il numero di chi si è registrato per prendere parte alla conferenza di Lucerna (circa 90 tra Stati e organizzazioni internazionali) sarà inferiore rispetto ai 107 partecipanti annunciati da Zelensky a inizio giugno.

La Cina ha deciso di non partecipare al summit in Svizzera proprio per il mancato invito alla Russia, attirandosi le critiche del presidente ucraino. Per diversi analisti, contattati dal South China Morning Post, la decisione del governo cinese, anche se “non del tutto infondata”, potrebbe danneggiare l’immagine di Pechino agli occhi dell’occidente.

Attivista #metoo condannata a cinque anni di carcere

Cinque anni di carcere. È la pena comminata il 14 giugno all’attivista cinese Huang Xueqin, nota per aver supportato il movimento #metoo in Cina. La 35enne, arrestata nel settembre 2021, è stata ritenuta colpevole di sovversione del potere statale  Secondo i sostenitori, la donna farà ricorso in appello. Meno severo il verdetto per Wang Jianbing: l’attivista per i diritti dei lavoratori, che era stato fermato insieme a Huang tre anni fa e processato con la stessa accusa, è stato condannato a tre anni e sei mesi di detenzione. I due, impegnati nel sociale, erano finiti nel mirino delle autorità per aver organizzato una serie di eventi nel Sud della Cina negli anni in cui infuriavano le proteste pro-democrazia di Hong Kong. “(La sentenza) è più lunga di quanto ci aspettassimo”, ha affermato un portavoce del gruppo Free Huang Xueqin e Wang Jianbing.

Cina, il premier Li Qiang in Nuova Zelanda

Giovedì 13 giugno il premier cinese Li Qiang si è recato in Nuova Zelanda per rafforzare la cooperazione bilaterale tra Pechino e Wellington. Li e il primo ministro neozelandese, Cristopher Luxon, hanno firmato una serie di accordi incentrati soprattutto su commercio e adattamento ai cambiamenti climatici, mentre la Cina ha deciso di estendere l’esenzione del visto per l’ingresso nel paese anche ai cittadini neozelandesi. Come riportato da Reuters, i due premier hanno parlato anche delle tensioni nel mar Cinese meridionale, del potenziale ingresso di Pechino nel CPTPP e del ruolo dell’AUKUS nella regione. Negli ultimi anni la Nuova Zelanda si è mostrata più assertiva nell’esprimere alla Cina le proprie preoccupazioni su sicurezza e rispetto dei diritti umani. “Non dobbiamo lasciare che le differenze fermino gli scambi e la cooperazione [tra di noi]”, ha detto Li, che nei prossimi giorni visiterà anche Australia e Malaysia.

I paesi ASEAN esportano più negli Stati Uniti che in Cina

Nel primo trimestre del 2024 le esportazioni dei paesi ASEAN verso gli Stati Uniti (67,4 miliardi di dollari) hanno superato quelle registrate verso la Cina (57 miliardi). Secondo i dati raccolti dal Nikkei, è la prima volta che accade da un anno e mezzo a questa parte. La tendenza, sostengono gli esperti, riflette le difficoltà dell’economia cinese e le manovre di “de-risking” delle aziende americane, che acquistano sempre più semiconduttori e componenti elettroniche dai paesi del Sud-Est asiatico piuttosto che dalla Cina. Sommando ai dati cinesi anche quelli di Hong Kong – esclusa dai calcoli perché spesso serve solo come punto di transito per la vendita a terze parti – l’export ASEAN verso la Cina e la regione amministrativa speciale raggiunge i 69,4 miliardi di dollari. Maggiore di quello negli Stati Uniti, ma comunque molto inferiore agli 86,4 miliardi del primo trimestre 2021.

Cina, in crescita mercato dell’“elisir di giovinezza” malgrado il ban

Secondo le stime, il mercato cinese di un prodotto venduto come “elisir di giovinezza” crescerà fino a quota 400 milioni di dollari entro il 2028. È quanto emerge da ricerche condotte dalla società Bosson Research sulla diffusione del Nicotinamide Mononucleotide (NMN), un composto naturale che sta guadagnando popolarità a livello globale per le sue presunte proprietà anti-invecchiamento. Nelle ultime settimane alcune piattaforme di e-commerce transfrontaliere attive in Cina hanno emesso avvisi che mettono al bando la vendita di alimenti o integratori a base di NMN prodotti all’estero (in Regno Unito, Stati Uniti, Singapore, Paesi Bassi e altri paesi europei, ma anche a Macao e Taiwan), citando misure emanate dalle autorità doganali. Già nel 2021 Pechino aveva chiarito che il prodotto è escluso dalla lista di farmaci, additivi alimentari e alimenti, vietandone quindi la commercializzazione.