I titoli di oggi:
- Xi al Forum Cina-Stati arabi: focus su Gaza e cooperazione tecnologica
- Maxi-processo Hong Kong: altri 14 attivisti ritenuti colpevoli
- Pechino aiuta Kathmandu nella ricerca del petrolio
- Risolvere la sovraccapacità cinese aiutando i Paesi in via di sviluppo
- Il Fmi alza le previsioni di crescita del Pil cinese
- Incerto il destino dei Rohingya nel campo profughi del Bangladesh
- I medici sudcoreani si oppongono al piano del governo sui professionisti stranieri
La Cina intende istituire con i paesi arabi dieci laboratori congiunti nei settori di sanità, intelligenza artificiale, sviluppo verde, agricoltura moderna, tecnologia spaziale e informatica. Sono alcune delle iniziative annunciate il 30 giugno da Xi Jinping in apertura ai lavori della decima ministeriale del Forum di cooperazione tra Cina e Stati arabi, in corso a Pechino. Il presidente cinese ha inoltre dato risalto alla necessità di rafforzare la cooperazione in materia di investimenti e finanza e nel settore energetico. Rapporti economici a parte, Pechino vede nel Forum l’occasione per rafforzare i rapporti politici con il Medio Oriente. Riaffermando il sostegno cinese alla soluzione dei due Stati, Xi ha dichiarato che la Cina fornirà (oltre ai 100 milioni già stanziati) ulteriori 500 milioni di yuan di assistenza per contribuire ad alleviare la crisi umanitaria a Gaza e sostenere la ricostruzione postbellica. 3 milioni di dollari andranno all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente e per l’assistenza umanitaria nella Striscia.
Nella giornata del 29 giugno il viceministro degli Esteri, Deng Li, aveva ricordato come la Cina e i Paesi arabi sono “importanti esponenti del Sud globale e detengono importanti responsabilità storiche”, pertanto, dovrebbero “continuare a sostenersi fermamente a vicenda, approfondire la cooperazione reciprocamente vantaggiosa” e promuovere la costruzione di una “comunità arabo-cinese dal futuro condiviso”.
Maxi-processo Hong Kong: altri 14 attivisti ritenuti colpevoli
Pechino aiuta Kathmandu nella ricerca del petrolio
La Cina aiuterà il Nepal nella ricerca del petrolio. Secondo il quotidiano in lingua nepalese Kantipur, una squadra di circa 20 ingegneri cinesi e 45 tecnici nepalesi ha iniziato una campagna di perforazione a Dailekh, in Nepal, all’inizio di questo mese che durerà un semestre. Finanziata dal governo cinese, la campagna fa parte di un accordo tra Cina e Nepal firmato nel 2007 e mira a sfilare Kathmandu dall’influenza indiana. Secondo Hu Zhiyong, ricercatore dell’Istituto di relazioni internazionali dell’Accademia delle scienze sociali di Shanghai, la missione, in caso di successo, darà al Nepal più indipendenza energetica ed economica.
Risolvere la sovraccapacità cinese aiutando i Paesi in via di sviluppo
Un Piano Marshall in versione cinese. È l’idea presentata da Huang Yiping, membro del comitato di politica monetaria della Banca popolare cinese, secondo il quale Pechino dovrebbe elargire finanziamenti per aiutare i paesi in via di sviluppo a portare avanti la transizione ecologica. Per Huang, così facendo, la Cina favorirebbe inoltre il proprio export legato alle tecnologie verdi, contenendo il problema della sovraccapacità industriale criticato dall’occidente.
Il Fmi alza le previsioni di crescita del Pil cinese
Il Fondo monetario internazionale prevede per l’economia cinese una crescita del 5% nel 2024 e del 4,5% nel 2025, in aumento in entrambi i casi dello 0,4% rispetto alle proiezioni del World Economic Outlook di aprile grazie “ai forti dati sul Pil del primo trimestre e alle recenti misure politiche”. L’istituto fa tuttavia notare come “l’uso da parte della Cina delle politiche industriali per sostenere i settori prioritari può portare a un’errata allocazione delle risorse nazionali e potenzialmente influenzare i partner commerciali”.
Incerto il destino dei Rohingya nel campo profughi del Bangladesh
Quasi un milione di Rohingya provenienti dal Myanmar sopravvivono in uno spazio di 17km quadrati a Cox’s Bazar, il più affollato campo profughi del mondo. Tra miseria, pessimi servizi igienici, e criminalità il destino dei Rohingya nel sito del Bangladesh sembra sempre più cupo, complice l’indifferenza del Paese ospitante, la stanchezza dei donatori e l’intensificarsi della guerra civile in Myanmar.
I medici sudcoreani si oppongono al piano del governo sui professionisti stranieri
È ancora scontro tra governo sudcoreano e categoria dei medici. I camici bianchi sudcoreani sostengono che l’arrivo di medici formati all’estero minerà il sistema sanitario nazionale a causa delle loro differenze formative e linguistiche. Il timore è nato dopo che il governo di Seul ha lanciato un appello ai medici stranieri per esercitare la professione nel Paese dopo i massicci scioperi degli scorsi mesi. Secondo il piano del governo, i medici con licenze straniere necessiteranno solo dell’approvazione del ministro della Sanità, senza bisogno di sostenere alcun esame valutativo.