Taylor Swift è l’artista più amata e desiderata del momento anche in Cina. “Dialoghi” è una rubrica in collaborazione tra China Files e l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano. Clicca qui per leggere le altre puntate.
Con il procedere della sua tournée mondiale “The Eras Tour”, Taylor Swift fa parlare di sé in Asia. Singapore è l’unica tappa (molto discussa) nel Sud-est asiatico del concerto più atteso dell’anno, dal quale anche la Cina è rimasta esclusa.
Le fan cinesi hanno potuto esultare però per l’arrivo al cinema del film-concerto “The Eras Tour Movie”, pur se con due mesi di ritardo rispetto al resto del mondo.
Da quando ne è stato annunciato l’arrivo, la piattaforma di messaggistica WeChat è stata inondata di gruppi in diverse città dedicati all’acquisto dei biglietti in prevendita, prima del loro esaurimento. In molti hanno anche setacciato i cinema Imax per assicurarsi il merchandising dell’evento, accaparrandosi, prima dell’uscita del film, tazze per popcorn e bicchieri con il volto della cantante. “The Eras Tour Movie” è stato proiettato in più di 7 mila sale in tutta la Repubblica popolare, incassando 95 milioni di yuan (circa 12 milioni di euro): un ottimo risultato per il settore.
“Mama, (il film) ha venduto 60 milioni di biglietti. Verrai in Cina per un concerto?” commenta una fan sotto ad un post dell’account ufficiale Weibo dell’artista. Taylor Swift, chiamata affettuosamente Meimei (霉霉), ”mamma” (妈妈) oppure semplicemente Taytay, è una delle poche celebrità straniere che contano più di 10 milioni di followers sul social network cinese.
Un’altra swifty scrive “Mamma, ti voglio bene!” sotto il post che annuncia su Weibo l’uscita del nuovo album “The Dead Poets Departments”, prevista ad aprile.
Swift è regina dei record anche in Cina. L’anno scorso è stata l’artista straniera al primo posto nelle classifiche cinesi per volumi di vendita. L’album “Midnights” del 2022 ha toccato quota un quarto di milione di copie in un solo giorno. Il brano “Fearless (Taylor’s Version)”, pezzo country ri-registrato recentemente dall’artista, ne ha vendute altrettante in soli cinque minuti. La cantante si è aggiudicata il titolo di artista straniera più venduta di tutti i tempi sulle principali piattaforme di streaming musicali cinesi, guadagnando complessivamente 159 milioni di RMB (circa 20,3 milioni di euro) e superando molti famosi cantanti cinesi tra cui Jay Chou, Lay Zhang e Li Yuchun.
Per le swifties cinesi la musica di Taytay non è solo pop che parla di amore e romanticismo. I suoi brani affrontano anche questioni più profonde, come l’emancipazione femminile e temi LGBTQ+, che ad oggi sono in netto contrasto con la linea politica del Partito e di Xi Jinping, che per rilanciare le nascite sta promuovendo da tempo il ritorno a una visione più tradizionale del ruolo della donna nella società cinese.
Sebbene altre celebrità americane siano state escluse dal mercato cinese per colpa delle loro prese di posizione politiche, Swift è riuscita a evitare problemi di questo genere, anche nonostante un merchandising che sembrava fatto apposta per suscitare polemiche. Nel 2014, con l’uscita del suo album “1989”, l’artista ha venduto t-shirts e altri accessori con la scritta “T.S. 1989” – le sue iniziali e il suo anno di nascita. La disposizione di lettere e numeri sembrava voler servire come riferimento a un evento storico molto delicato per il governo: i fatti di Piazza Tienanmen del 4 giugno 1989.
Nonostante le numerose speculazioni, la controversia però non si è concretizzata e la fama di Taylor Swift ha continuato a crescere in Cina, accompagnata dagli elogi dei media statali cinesi. Nel 2019 il Global Times ha scritto: “Ci auguriamo sinceramente che Meimei possa godersi il suo soggiorno in Cina e presentare una performance meravigliosa per i suoi fan”, facendo riferimento all’ultimo concerto dell’artista americana nel Paese, in occasione del gala organizzato dal gigante e-commerce Alibaba per il Single’s Day Shopping Festival a Shanghai.
In media una Swiftie spende circa 1400 euro per assistere a uno spettacolo dal vivo, compresi i costi di biglietti, hotel, voli e cibo. Il leader di Hong Kong John Lee ha promesso di “lavorare sodo” per attirare la superstar dopo che la cantante statunitense ha preferito esibirsi a Tokyo e Singapore invece che nell’hub finanziario. Il potere economico della star incide troppo per passare inosservato: a Singapore l’accordo tra la cantante e il governo è diventato un tema di politica interna, anche perché è stato finanziato da un fondo governativo istituito per rilanciare il turismo dopo la pandemia da coronavirus. La città stato si è aggiudicata l’esclusiva della popstar per 6 concerti pagando 2 milioni a serata e suscitando lo scontento di Thailandia e Filippine, che l’hanno accusata di non essersi comportata “da buon vicino”.
Forse, proprio grazie alla forte influenza economica di Taytay, le fan cinesi non dovranno aspettare ancora a lungo prima che l’artista statunitense torni a far ballare anche la Cina.
Fotografa e studiosa di Cina. Dopo la laurea in lingua Cinese all’università Ca’ Foscari di Venezia, Camilla vive in Cina dal 2016 al 2020. Nel 2017 inizia un master in Storia dell’Arte alla China Academy of Art di Hanghzou avvicinandosi alla fotografia. Tra il 2022 e il 2023 frequenta alcuni corsi avanzati di fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze. A Firenze continua a portare avanti progetti fotografici legati alla comunità cinese in Italia e alle problematiche del turismo di massa. Combinando la sua passione per l’arte e la fotografia con lo studio della società contemporanea cinese, Camilla collabora con alcune testate e riviste e cura per China Files una rubrica sull’arte contemporanea asiatica.