- Xi: “Fenomeno della corruzione ancora grave e complesso”
- Cosco interrompe spedizioni verso Israele
- Cina: arresta presunta spia dei servizi britannici
- Presidente delle Maldive in Cina a caccia di investimenti
- Arrestato vicepresidente dell’unità NEV di Evergrande
- La Cina punta sull’ “economia dei dati”
- La Corea del Sud vieta il consumo di carne di cane
Dopo 10 anni di sforzi, la Cina ha ottenuto una vittoria schiacciante nella lotta contro la corruzione, con i risultati pienamente consolidati. Lo ha annunciato ieri durante la terza riunione plenaria della Commissione disciplinare del partito Xi Jinping ammettendo però che “la situazione rimane grave e complessa”. “Dovremmo essere pienamente consapevoli dei nuovi sviluppi nella lotta contro la corruzione e delle condizioni favorevoli alla corruzione”, ha affermato il presidente che ha esortato il partito a combattere e vincere la dura e lunga battaglia. I settori su cui Pechino insisterà di più sono la finanza, l’energia, le infrastrutture, il settore farmaceutico con maggiore attenzione per i grandi gruppi industriali di proprietà statale.
Cosco interrompe spedizioni verso Israele
Il gigante delle spedizioni di container Cosco interromperà la consegna di merci in Israele a causa delle minacce e degli attacchi compiuti dai militanti Houthi, il gruppo yemenita schierato con Hamas, contro navi mercantili che hanno legami con Tel Aviv. Intanto le forze di difesa israeliane (IDF) sostengono di aver rilevato un gran numero di materiale bellico hi-tech di produzione cinese nelle mani di Hamas.
Cina: arresta presunta spia dei servizi britannici
Le autorità cinesi hanno arrestato un cittadino straniero per aver passato all’agenzia di intelligence britannica MI6 segreti nazionali classificati fin dal 2015. Secondo quanto riferito ieri dal ministero per la Sicurezza di Stato, l’uomo – identificato solo con cognome Huang – era a capo di un’agenzia di consulenza estera “proveniente da un paese terzo”. Mentre negli ultimi tempi la CIA è stata accusata di reclutare cittadini cinesi, è la prima volta che Pechino punta il dito contro i servizi di Londra.
Presidente delle Maldive in Cina a caccia di investimenti
È iniziata ieri la visita in Cina del presidente delle Maldive Mohamed Muizzu, la seconda dal suo insediamento del 17 dicembre scorso. Durante il viaggio, che si concluderà il 12 gennaio, sono previsti colloqui ufficiali e la firma di accordi chiave per lo sviluppo di infrastrutture e turismo. Secondo alcuni analisti il viaggio di Muizzu è segnale di un avvicinamento a Pechino, a sfavore di Nuova Delhi. Alla richiesta di commento da parte di Reuters, il portavoce del ministero degli Esteri indiano ha affermato che la questione non è di sua competenza e che spetta alle Maldive “decidere come intrattenere relazioni internazionali”.
Arrestato vicepresidente dell’unità NEV di Evergrande
China Evergrande New Energy Vehicle (NEV) Group Ltd. ha dichiarato che il vicepresidente Liu Yongzhuo è stato arrestato per “sospetto di crimini illegali”. Si tratta del terzo dirigente del gruppo a scontrarsi con problemi giudiziari, dopo il fondatore e presidente Hui Ka Yan e Du Liang, direttore generale di un ramo di gestione patrimoniale del conglomerato immobiliare. Alla sua nascita nel 2019, Evergrande NEV si era presentata come una nuova stella del settore delle auto elettriche, capace nel giro di cinque anni di diventare il produttore “più potente” al mondo e sfidare Elon Musk.
La Cina punta sull’ “economia dei dati”
Presentato nei giorni scorsi da diciassette dipartimenti cinesi, tra cui l’Amministrazione nazionale dei dati (NDA), il piano “Data Element X” prevede misure per raddoppiare le dimensioni delle transazioni di dati nel periodo 2024-2026 e promuovere il loro impatto in 12 settori (tra cui produzione industriale, agricoltura e commercio, ma anche governance urbana e green carbon). Ma serve una struttura adeguata: la NDA nei giorni scorsi ha dichiarato che entro il 2025 sarà operativo un mega progetto per rafforzare la potenza di calcolo su scala nazionale, che punta a riunire gli hub informatici presenti sul suolo cinese in un’unica rete potenziata.
La Corea del Sud vieta il consumo di carne di cane
La Corea del Sud ha messo al bando il consumo di carne di cane, usanza antica ma ormai impopolare tra la maggioranza dei cittadini sudcoreani. Secondo una nuova legge, approvata stamattina dall’Assemblea nazionale con ampio sostegno, una persona che macella cani per il consumo umano rischia tre anni di carcere o una multa da 30 milioni di won sudcoreani (circa 23.000 dollari), dopo un periodo di grazia di tre anni.
A cura di Vittoria Mazzieri e Alessandra Colarizi