I titoli di oggi
- Milioni di cinesi abbandonano il sistema di assicurazione sanitaria nazionale
- Ex funzionario condannato per tangente record da 3 miliardi di yuan
- La Cina supera gli Stati Uniti come Paese con più catene di caffetterie
- La smart city di Xiong’an avrà un sistema di navigazione per la rete sotterranea
- Nuovo rimpasto di governo in Giappone
- Thailandia, condannata a 6 anni deputata del Move Forward
Milioni di cinesi abbandonano il sistema di assicurazione sanitaria nazionale
Milioni di cittadini cinesi hanno abbandonato il sistema di assicurazione sanitaria statale. Gli alti costi di uno dei più grandi programmi sanitari del mondo sono ormai infatti fuori dalla portata di molte persone. Soprattutto dopo che la pandemia ha ridotto le disponibilità economiche di molte famiglie. Secondo i dati ufficiali ripresi dal Financial Times, le iscrizioni al sistema di assicurazione sanitaria cinese sovvenzionato dallo Stato, che copre più di 1,3 miliardi di assicurati attraverso più programmi, sono diminuite di 19 milioni di unità solo nel 2022. Le cose potrebbero andare peggio con la chiusura di quest’anno. Delle otto province che hanno riportato i dati di iscrizione per i primi nove mesi del 2023, sette hanno mostrato un calo rispetto all’anno precedente. Dopo diversi anni di crescita del settore, ora si registra un brusco calo. Diversi funzionari governativi e analisti sanitari hanno attribuito le cancellazioni all’aumento dei premi e dei ticket, alla copertura limitata e al calo dei redditi familiari, che hanno spinto i costi dell’assicurazione sanitaria oltre la soglia sopportabile da molti cinesi. Il problema è avvertito soprattutto da agricoltori e lavoratori migranti che non hanno accesso agli stessi servizi di qualità fruibili dai cittadini registrati nelle grandi città.
Ex funzionario condannato per tangente record da 3 miliardi di yuan
Un ex funzionario della Mongolia Interna ha ottenuto la più grande tangente mai resa nota in Cina: 3 miliardi di yuan (420 milioni di dollari) tra fondi sottratti e mazzette intascate, secondo i calcoli di Caixin. Si tratta di Li Jianping, un tempo a capo di una zona economica speciale a Hohhot e dell’autorità di gestione dell’acqua della città della provincia della Cina settentrionale. L’uomo è stato giudicato colpevole di aver intascato questa enorme somma nel settembre 2022 e condannato a morte per corruzione, concussione, appropriazione indebita e coinvolgimento nella criminalità organizzata. Ha presentato ricorso e l’Alta Corte della Mongolia Interna ha riaperto il caso lo scorso agosto. Si attende ora un nuovo verdetto.
Li è uno dei tanti funzionari finiti nella decennale rete anti-corruzione, che ha intrappolato quasi 5 milioni di quadri del Partito Comunista, secondo i dati della Commissione Centrale per l’Ispezione Disciplinare (CCDI), il massimo organo di vigilanza del Paese. Di questi, 723mila hanno violato i regolamenti del Partito e 644mila hanno ricevuto una sanzione. Per Caixin, il caso di Li evidenzia come, se lasciati senza controllo, i funzionari dei governi locali che supervisionano massicci progetti infrastrutturali possono favorire un ambiente corruttivo e intascare miliardi in guadagni illeciti.
La Cina è il paese con più caffetterie
In principio c’era Starbucks. Poi in Cina sono comparse diverse catene di caffetterie. Tanto che il Paese asiatico ha superato gli Stati Uniti diventando numero uno al mondo per coffee shop. Secondo una ricerca del World Coffee Portal, il numero di punti vendita di catene in Cina è aumentato del 58% negli ultimi 12 mesi, raggiungendo la cifra record di 49.691 negozi. Si tratta di oltre 9.000 in più rispetto ai 40.062 registrati negli Stati Uniti, dove il mercato è cresciuto solo del 4%. Gli Stati Uniti hanno detenuto il primato di mercato di caffetterie più grande del mondo per tutti i 20 anni di storia della ricerca. Le catene cinesi come Luckin Coffee e Cotti Coffee si sono espanse rapidamente nell’ultimo anno. Rispettivamente hanno aperto 5.059 e 6.004 nuovi punti vendita. Luckin, fondata solo sei anni fa, conta 13.273 negozi in Cina, diventando così la più grande catena di caffè cinese.
La smart city di Xiong’an avrà un sistema di navigazione per la rete sotterranea
Xiong’an, la smart city 100 chilometri a sud della capitale cinese, avrà una rete sotterranea di tunnel lunga 380 km e dotata di un sistema di navigazione indoor a basso costo e ad alta precisione. Il team di ricercatori dell’Università delle Poste e delle Telecomunicazioni di Pechino (BUPT), guidato dal professore associato Lu Zhaoming, ha combinato la tecnologia cinese BeiDou e le reti 5G indoor per creare un sistema di navigazione per quella che sarà la più grande città sotterranea del mondo. A causa delle vaste dimensioni del labirinto sotto terra, le persone rischiano di perdersi. Per affrontare questo problema, la scuola di ingegneria dell’informazione e della comunicazione della BUPT ha ideato un algoritmo di posizionamento che integra i segnali satellitari BeiDou, i segnali 5G e il feedback di un dispositivo per amplificare le onde. Anche la combinazione dei segnali satellitari e di quelli del 5G ha posto delle sfide, con il rischio di interferenze e rumori. Il team così ha regolato i parametri di filtraggio e di potenza per trasmettere con successo i segnali BeiDou sottoterra senza interferire con i canali di comunicazione esistenti. Il sistema è già implementato in oltre 700mila metri quadrati di spazio sotterraneo a Xiong’an.
Nuovo rimpasto di governo in Giappone
Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha effettuato oggi un nuovo rimpasto di governo, sostituendo il portavoce e tre ministri e funzionari di alto livello in risposta allo scandalo dei finanziamenti al Partito liberaldemocratico (Pld) non dichiarati alle autorità fiscali. Il segretario capo di Gabinetto e portavoce del governo Hirokazu Matsuno ha rassegnato le dimissioni, e secondo quanto anticipato dal Nikkei, a prenderne il posto sarà l’ex ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi. Oltre a Matsuno, si sono dimessi oggi il ministro del Commercio e dell’Industria Yasutoshi Nishimura, quello degli Affari interni, Junji Suzuki, e il ministro dell’Agricoltura Ichiro Miyashita. Kishida nominerà nuovo ministro dell’Economia l’ex ministro della Giustizia Ken Saito. L’ex sottosegretario alla Rivitalizzazione economica Tetsushi Sakamoto sarà nominato ministro dell’Agricoltura, e Takeaki Matsumoto tornerà ad assumere la guida del ministero degli Affari interni. Intanto il gradimento popolare nei confronti del governo Kishida è sceso al 17,1%. [via Nova Agenzia]
Thailandia, condannata a 6 anni deputata del Move Forward
Mercoledì la corte penale thailandese ha condannato a 6 anni di carcere Rukchanok Srinork, deputata del Move Forward, per aver violato la Legge sulla lesa maestà. La norma prevede da 3 a 15 anni di carcere (per ogni capo d’accusa) per chiunque “diffami, insulti o minacci” i membri della famiglia reale. Rukchanok ha ricevuto in totale due condanne, entrambe a 3 anni, per aver ritwittato nel 2021 due post critici nei confronti del re Maha Vajiralongkorn su Twitter, oggi X. Nella sentenza è stata citata anche la violazione della Legge sui crimini informatici, che secondo i critici serve a limitare la libertà di espressione online. Alla deputata è stata concessa la libertà su cauzione a 500 mila baht (circa 13 mila euro), e resterà un membro del parlamento fino almeno al processo di appello.
Quello di Rukchanok è solo il primo di diversi casi pendenti nei confronti del Move Forward e del suo ex leader, Pita Limjaroenrat, per i quali si terranno nuove udienze tra il 20 e il 25 dicembre. Il Move Forward, partito progressista, ha ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni dello scorso maggio ma non è riuscito a formare un governo. Una delle sue principali proposte elettorali era quella di emendare la Legge sulla lesa maestà allo scopo di depotenziarla.
A cura di Serena Console; hanno collaborato Alessandra Colarizi e Francesco Mattogno