Record di jet dell’Esercito popolare di liberazione nella regione intorno all’isola principale di Taiwan. Il piano di integrazione economico-infrastrutturale tra Fujian, Kinmen e Matsu presentato da Wang Huning. Il viaggio di Hou Yu-ih negli Stati Uniti. Tsai Ing-wen in eSwatini. Terry Gou sceglie l’attrice di Wave Makers come vice. Hsiao Bi-khim con Lai? Semicon e fotonica di silicio. La rassegna di Lorenzo Lamperti con notizie e analisi da Taipei (e dintorni)
L’Esercito popolare di liberazione ha inviato 103 jet militari nella regione intorno a Taiwan nel giro di 24 ore. Gli aerei sono stati individuati tra le 6 di domenica 17 e le 6 di lunedì 18 settembre. Si tratta di un nuovo record. Oltre 50 hanno oltrepassato la “linea mediana” o sono comunque entrati nello spazio di identificazione di difesa aerea. Chi segue Taiwan Files sa che lo spazio di identificazione di difesa aerea non è la stessa cosa dello “spazio aereo”. La mossa arriva dopo che nei giorni precedenti le navi cinesi avevano fronteggiato quelle statunitensi e canadesi in transito sullo Stretto. Potrebbe aver partecipato anche un nuovo drone da ricognizione armato.
Le manovre (descritte come “distruttive” dal ministero della Difesa di Taipei) arrivano dopo che la Cina ha annunciato nuove sanzioni a due gruppi statunitensi della Difesa per il loro coinvolgimento nella vendita di armi a Taiwan. I due gruppi sono Lockheed Martin, nel mirino delle sanzioni di Pechino dal 2020, e Northrop Grumman, contro cui Pechino ha deciso di imporre sanzioni per le recenti vendite di armi Usa.
In precedenza, Pechino ha svolto grandi esercitazioni militari nel Pacifico occidentale. I media hanno descritto le manovre come relative alla sola Taiwan, ma in realtà in questo caso l’obiettivo principale sembrava essere il mar Cinese meridionale: Filippine in primis (le tensioni con Manila sono le più alte degli ultimi anni) e in seconda battuta il Vietnam dopo la visita di Biden ad Hanoi. La portaerei Shandong era passata a 60 miglia nautiche alla punta di Eluanbi nello Stretto di Bashi. “Il punto più vicino di sempre“, sottolineano i media cinesi. Le ultime esercitazioni aeree e navali della PLA vicino a Taiwan potrebbero segnalare una strategia di attacco a sorpresa, dicono gli analisti citati dal South China Morning Post.
Intanto, a Taipei si è svolto il primo Aerospace & Defense Technology Expo post Covid. E il governo ha pubblicato il suo report di difesa biennale, il primo dopo la guerra in Ucraina. Tra le altre cose, si afferma che Pechino sta rafforzando le basi militari lungo la costa di fronte all’isola. Mentre la portaerei Fujian, la terza dell’Esercito popolare di liberazione che presto entrerà in servizio. viene definita “sostanziale minaccia”. Pronto il primo sottomarino autoctono.
La maggior parte dei taiwanesi, a torto o a ragione, non teme la guerra.
Visioni opposte tra Joe Biden e alcuni membri del Congresso degli Stati Uniti. Il primo sostiene che le difficoltà economiche cinesi rendano più improbabili un conflitto su Taiwan, i secondi l’opposto.
Il piano di integrazione economica Fujian-Taiwan
Come sempre, a Taiwan si è discusso molto di più delle iniziative politiche di Pechino, piuttosto che delle esercitazioni o manovre militari. Il Comitato centrale del Partito comunista cinese e il Consiglio di Stato hanno pubblicato congiuntamente un documento di pianificazione contenente 21 punti specifici per trasformare la provincia del Fujian – situata sulla costa sud-orientale della Cina di fronte a Taiwan – in una zona dimostrativa per lo “sviluppo integrato” con Taiwan. Questo concetto era già stato menzionato nel 14° Piano quinquennale cinese (2021-2025), che delineava un ruolo specifico per il Fujian nello “sviluppo integrato tra le due sponde dello Stretto”. Il piano menziona due piattaforme esistenti per tale integrazione: la Zona sperimentale globale di Pingtan nel Fujian e la Zona sperimentale di Kunshan nella provincia di Jiangsu. Pingtan è un’isola appena fuori dalla costa di Fuzhou, la capitale del Fujian. Nel 2007 è iniziata la costruzione di un ponte dalla terraferma del Fujian a Pingtan. Attualmente sono stati aperti un ponte stradale e uno ferroviario. Una spiaggia di Pingtan dista solo 68 miglia nautiche da Taiwan. Il nuovo documento si apre con l’affermazione che “risolvere la questione di Taiwan e realizzare la completa riunificazione della Cina è, per il Partito, una missione storica e un impegno incrollabile” ed è “inevitabile”. Il Fujian, prosegue il documento, ha un ruolo unico da svolgere in questo senso.
Da tenere presente che, come avevo notato in occasione del XX Congresso del Partito comunista dello scorso anno, molti funzionari del Fujian sono stati promossi nel Politburo e del Comitato centrale. Da parte taiwanese questo è tradizionalmente interpretato come un buon segno, visti i rapporti solitamente fluidi con la provincia dove risiedono già tantissimi taiwanesi.
Il piano è stato svelato in occasione della prima riunione del Consiglio della decima Associazione cinese per la promozione della riunificazione pacifica, a cui ha partecipato Wang Huning, numero 3 della gerarchia del Partito comunista e ideologo del “sogno cinese”, incaricato da Xi di trovare nuove cornici retoriche e narrative in cui inserire il progetto di “riunificazione pacifica”. Il nuovo documento delinea il progetto futuro dell’isola di Taiwan, dice il Global Times.
Qui il testo completo del piano. Ci sono vari aspetti interessanti, tra cui i piani infrastrutturali. Citati infatti progetti di linee ferroviarie e ponti tra il Fujian e gli avamposti di Kinmen e Matsu. Del progetto del ponte tra Fuzhou e le Matsu avevo scritto nell’aprile 2022 in un reportage su Internazionale, sottolineando che il governo locale delle Matsu (a guida Gmd) appoggia il progetto. Qui invece un reportage dell’autunno 2021 dalle Kinmen.
La risposta di Taipei, come prevedibile, è stata negativa. Controrisposta sui media continentali.
Sempre sul fronte economico, la Cina continentale ha annunciato che studierà la sospensione o la sospensione parziale delle preferenze tariffarie concesse ai prodotti taiwanesi nell’ambito dell’ECFA alla luce dell’indagine sulle barriere commerciali con Taiwan. Altra mossa con vista elezioni.
Verso le elezioni: Hou negli Usa, Gou e Lai scelgono le vice
Il vicepresidente e candidato alla presidenza del Partito Democratico Progressista (DPP) Lai Ching-te ha cercato di attrarre gli elettori di Taiwan che il DPP è la scelta migliore per mantenere la sovranità e la democrazia di Taipei. Lai ha inoltre detto che i casi di Hong Kong e Tibet dimostrerebbero l’impossibilità a un accordo politico con Pechino.
Qualche polemica sul nuovo logo scelto dal governo per celebrare la festività del Doppio Dieci (per sapere di che cosa si tratta, qui la puntata dell’anno scorso di Taiwan Files) che ha sollevato preoccupazioni sul fatto che il governo di Taiwan possa cercare di cambiare il nome ufficiale dell’isola da Repubblica di Cina. Conosciuta come il Doppio Dieci, il 10 ottobre segna l’inizio della rivoluzione del 1911 che pose fine alla dinastia Qing e portò alla fondazione della Repubblica di Cina. Si celebra a Taiwan da quando i nazionalisti furono sconfitti dai comunisti nella guerra civile cinese del 1949 e si rifugiarono sull’isola. Gli organizzatori delle celebrazioni del Doppio Dieci hanno rivelato il logo di quest’anno, caratterizzato da due caratteri “10”. Lo slogan in cinese recita: “Taiwan democratica, resilienza e sostenibilità”. Ma Ying-jeou, ex presidente del Gmd, si è lamentato del progetto di introdurre l’inglese come seconda lingua ufficiale.
Una portavoce del Partito Popolare di Taiwan (TPP) ha respinto una notizia diffusa dai media secondo cui il presidente del partito e candidato alle presidenziali Ko Wen-je avrebbe raggiunto un accordo con l’opposizione del Guomindang per collaborare alle elezioni presidenziali e legislative. Un eventuale accordo alzerebbe di molto le possibilità di vittoria del fronte opposto a Lai e al DPP.
Il candidato del Guomindang, Hou Yu-ih, si è recato in viaggio negli Stati Uniti come Ko e Lai prima di lui. Itinerario ambizioso di 8 giorni che comprendeva anche Washington. Il candidato spinge gli Stati Uniti a fare chiarezza sugli impegni di difesa, propone legami stretti e ha presentato il suo piano per mantenere la pace in un articolo pubblicato su Foreign Affairs.
Dopo la sua candidatura ufficiale, Terry Gou si è dimesso dal board della Foxconn. Ma soprattutto ha messo a segno un colpo a effetto, nominando come sua vice la cantante-attrice Tammy Lai. Ironia della sorte, si tratta dell’attrice che nella recente serie su Netflix Wave Makers (ne avevo scritto nel dettaglio qui) interpretava una candidata presidente che ricordava tantissimo Tsai. Problema: Lai ha la doppia cittadinanza e potrebbe non fare in tempo a rinunciare al passaporto statunitense per candidarsi.
Polemica invece sulla sua proposta di incentivare il tasso delle nascite offrendo alle coppie animali domestici gratuiti se hanno un figlio.
Anche Lai potrebbe avere una vice donna. Si tratta dell’ambasciatrice de facto negli Stati Uniti, Hsiao Bi-khim. Non ci sono altri contendenti evidenti per il posto. Hsiao ha anticipato i mesi di furiose speculazioni sulle sue ambizioni politiche in agosto, durante la sosta di Lai a New York, con una foto postata su X (ex Twitter) di lei e Lai con le magliette dei New York Mets abbinate. Sulla maglia di Lai c’era il numero uno, su quella di Hsiao il numero undici (o due, a seconda del punto di vista).
Dal cantare canzoni pop al rispondere alle domande sull’acconciatura su Instagram, i candidati alle presidenziali di Taiwan stanno rivolgendo sempre più la loro attenzione ai giovani elettori, che si prevede giocheranno un ruolo chiave nelle elezioni presidenziali e parlamentari. Ne scrive Reuters.
Riflessione di Angelica Oung su politica taiwanese e tecnocrati.
Movimenti intorno allo Stretto
Il sindaco di Taipei, Chiang Wan-an (pronipote di Chiang Kai-shek), ha partecipato al forum Shanghai-Taipei nella città della Cina continentale.
Song Tao, capo dell’Ufficio di Taiwan del Comitato centrale del Partito comunista cinese e dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del Consiglio di Stato, ha incontrato Andrew Hsia, vicepresidente del Guomindang, nella città di Yuncheng, nella provincia dello Shanxi.
L’Amministrazione della Guardia Costiera di Taipei ha dichiarato di aver sequestrato un peschereccio cinese scoperto a 16 miglia nautiche al largo dell’isolotto Hua della contea di Penghu e di aver trattenuto il suo equipaggio.
Gli Stati Uniti hanno approvato per la prima volta il trasferimento di armi a Taiwan nell’ambito di un programma solitamente riservato agli Stati sovrani. Ne ho scritto qui.
Secondo un funzionario del Dipartimento di Stato che si occupa di vendite di armi all’estero, i ritardi nella consegna a Taiwan delle armi promesse dagli Stati Uniti derivano più dalle carenze dell’industria della difesa che dall’inefficienza del governo. Intanto la Casa Bianca riorienta verso Taiwan diversi fondi destinati originariamente all’Egitto.
“Gli Stati Uniti si sono impegnati a mantenere la pace, ma non stanno facendo abbastanza per fermare la guerra”, sostiene Foreign Policy.
Secondo il Pentagono, un tentato blocco navale intorno a Taiwan potrebbe fallire. Almeno per ora.
La commissione della Camera degli Stati Uniti progetta un wargame su Taiwan con i dirigenti di Wall Street.
Le forze armate statunitensi sono in trattative per sviluppare un porto civile nelle remote isole più settentrionali delle Filippine, una mossa che aumenterebbe l’accesso americano alle isole strategiche di fronte a Taiwan.
Tsai in eSwatini
Tsai Ing-wen si è recata in visita in eSwatini con un volo diretto da Taipei. Nel paese africano ha partecipato a una cerimonia per celebrare la Giornata dell’Indipendenza dell’Eswatini e il compleanno del monarca assoluto, il re Mswati III, esprimendo ottimismo sulla tenuta dei legami diplomatici. Durante la cerimonia televisiva, Tsai, in visita di quattro giorni in Eswatini, è stata vista arrivare in uno stadio di Mbabane a bordo di un convoglio per unirsi ai festeggiamenti a cui hanno partecipato anche gli inviati dei paesi vicini all’Eswatini.
Nel suo discorso, Tsai ha lodato la partnership tra Taiwan e l’Eswatini negli ultimi cinque decenni come “epitome di progresso e sviluppo”. Ha affermato che i progetti congiunti hanno visto l’Eswatini diventare il secondo paese più elettrificato dell’Africa, hanno permesso agli studenti dell’Eswatini di proseguire gli studi universitari a Taiwan e hanno permesso alle aspiranti imprenditrici della nazione africana di ricevere formazione e sostegno finanziario.
Taipei utilizza la cornice dei “like minded partners” per raccontare le sue relazioni globali. ESwatini, come altri paesi che ancora riconoscono ufficialmente la Repubblica di Cina, rientrano però a fatica nella retorica dell’alleanza delle “democrazie”.
Semicon 2023
Oltre 3mila stand, 950 aziende, 13 mostre speciali e 20 forum nazionali. E più di 50mila visitatori, in aumento sull’edizione 2022 ancora colpita dalla pandemia di Covid-19. Gli organizzatori considerano un successo il Semicon di Taiwan 2023, uno dei più importanti eventi sui semiconduttori a livello globale. Per tre giorni i padiglioni del Nangang Exhibition Center, alla periferia orientale di Taipei, si sono trasformati in un centro pulsante di novità e curiosità sul mondo dei microchip. Un settore che come abbiamo imparato a capire, è uno degli snodi più strategici della competizione tecnologica globale. D’altronde, presentando l’evento, l’organizzatore Terry Tsao ha ricordato che si prevede che il valore di mercato dell’industria globale dei semiconduttori raggiungerà i mille miliardi di dollari nel 2030.
Questo forse è il tema di cui più si è discusso durante la tre giorni di Taipei. A pronunciarla è stato Douglas Yu, vicepresidente per l’integrazione di sistemi della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc). A che cosa si riferisce? Come spiega il giornale giapponese Nikkei, la fotonica del silicio è una tecnologia che integra componenti ottici come i laser con circuiti integrati basati sul silicio per consentire la trasmissione di dati ad alta velocità, una maggiore distanza di trasmissione e un basso consumo energetico utilizzando la luce anziché i segnali elettrici.
“Se riusciamo a fornire un buon sistema di integrazione della fotonica del silicio possiamo affrontare entrambe le questioni critiche dell’efficienza energetica e della potenza di calcolo per l’intelligenza artificiale – ha affermato il vicepresidente di Tsmc -. Questo sarà un nuovo cambiamento di paradigma. Forse siamo all’inizio di una nuova era“. La grande enfasi data da Yu è motivata dal fatto che la fotonica del silicio è in grado di rendere ancora più potenti le applicazioni di intelligenza artificiale come ChatGPT. Un altro campo altamente strategico quanto i microchip. Ma potrebbe essere applicata anche per lo sviluppo dei supercomputer o dei veicoli senza conducente. O persino nei sistemi radar nel settore della difesa.
All’evento era presente anche una delegazione italiana. Ne ho scritto qui.
L’Arizona è in trattativa con TSMC sul packaging avanzato, ha dichiarato il governatore Katie Hobbs. Ma intanto deve far fronte a diversi ritardi e problemi sulla costruzione dei due impianti nei pressi di Phoenix del più importante fabbricatore e assemblatore di semiconduttori al mondo.
Per TSMC possibili altri accordi in Europa dopo quello con la Germania per la costruzione di un impianto a Dresda.
Il numero medio di offerte di lavoro mensili nell’industria dei semiconduttori nel secondo trimestre del 2023 è stato di 23.000, con gli ingegneri progettisti di circuiti integrati che hanno ricevuto lo stipendio medio mensile più alto, pari a quasi 100.000 dollari taiwanesi (3.132 dollari USA), secondo 104 Job Bank, una delle principali piattaforme di ricerca di lavoro a Taiwan.
Altre notizie
Taiwan “non è in vendita”, ha replicato il ministro degli Esteri a Elon Musk, che ha affermato che Taiwan è parte integrante della Cina, intervenendo nuovamente nella spinosa questione dei rapporti tra Pechino e Taipei. Ennesimo esempio della sfiducia (a dir poco) di Taipei nei confronti del capo di Starlink. Aspetto che rende ancora più urgente per Taipei sviluppare proprie alternative (ne avevo scritto qui).
Il Giappone ha nominato un funzionario governativo in servizio come addetto alla difesa de facto a Taiwan, elevando i legami di sicurezza con Taipei.
La Commissione Affari Esteri del Parlamento britannico ha fatto riferimento a Taiwan come “un Paese indipendente” che “possiede tutti i requisiti per essere uno Stato” in un rapporto sull’Indo-Pacifico, mentre il Segretario agli Esteri britannico incontrava a Pechino funzionari cinesi di alto livello per la prima volta in cinque anni.
Sotto osservazione le mosse del Guatemala, che dopo le recenti elezioni potrebbe seguire l’esempio dell’Honduras e stabilire rapporti diplomatici ufficiali con Pechino rompendo quelli con Taipei.
Anche a Taiwan avanza il business dei centri post-parto. Ne ho scritto qui.
Da leggere: intervista a Da Wei della Tsinghua University sulle relazioni Usa-Cina, con diversi aspetti legati a Taiwan. In un‘intervista che gli ho fatto qualche mese fa, Da aveva presentato un nuovo concetto: “un paese, molti sistemi”, come superamento di “un paese, due sistemi”. Per sottolineare che le situazioni di Taiwan e Hong Kong non sono collegate. In questo caso ribadisce che la “scadenza” del 2027 dal suo punto di vista non esiste.
Di Lorenzo Lamperti
Taiwan Files – La puntata precedente
Il punto verso il voto del 2024
Taiwan Files – L’identikit di Hou Yu-ih, candidato presidente del GMD
Taiwan Files – L’identikit di William Lai, candidato presidente del DPP
Taiwan Files – Le elezioni locali e l’impatto sulle presidenziali 2024
Classe 1984, giornalista. Direttore editoriale di China Files, cura la produzione dei mini e-book mensili tematici e la rassegna periodica “Go East” sulle relazioni Italia-Cina-Asia orientale. Responsabile del coordinamento editoriale di Associazione Italia-ASEAN. Scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra cui La Stampa, Il Manifesto, Affaritaliani, Eastwest. Collabora anche con ISPI. Cura la rassegna “Pillole asiatiche” sulla geopolitica asiatica.