I titoli di oggi:
- Pacifico, accordo di sicurezza Usa-Papua Nuova Guinea
- Cina-Russia, il premier Mishustin a Shanghai e Pechino
- Cina, emesse le nuove linee guida per l’assistenza agli anziani
- Corea del Sud, Yoon incontra Michel e Von der Leyen
- Taiwan, respinta la richiesta per lo status di osservatore all’Oms
- Thailandia, bozza di programma di governo: sparisce la revisione della lesa maestà
- Elezioni a Timor Est, vince l’opposizione
Pacifico, accordo di sicurezza Usa-Papua Nuova Guinea
Lunedì 22 maggio il governo papuano ha firmato un patto sulla sicurezza con gli Stati Uniti. L’accordo, che non è ancora stato reso pubblico nei dettagli, prevede di intensificare la cooperazione tra i due eserciti in termini di addestramento militare e contribuire così a una maggiore “sicurezza nazionale.” La firma arriva in occasione della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken e in un quadro di crescente interesse nei confronti delle relazioni con le isole del Pacifico, dove la Cina ha iniziato a siglare accordi per la sicurezza, a partire da quello con le Isole Salomone. Il premier James Marape ha rassicurato: “C’è una clausola specifica che afferma che questa partnership non consente l’utilizzo della Papua Nuova Guinea come luogo per il lancio di operazioni militari offensive.”
Anche il premier indiano Narendra Modi ha raggiunto lo stato insulare dopo il G7 di Hiroshima in occasione dell’India-Pacific Islands Cooperation (Fipic). “Invitando l’India e altre economie emergenti, il primo ministro giapponese Fumio Kishida sta costruendo una coalizione dei paesi del Sud del mondo, che contribuirà a contrastare la sfida posta da Cina e Russia”, ha evidenziato l’analista del Center for Global India Insights Manish Chand. E questo il ruolo che Modi ha portato davanti ai suoi interlocutori a Port Moresby, affermando che gli stati insulari del Pacifico possono contare sull’India mentre affrontano i problemi del cambiamento climatico e delle forniture di materie prime, e che il suo governo è impegnato per un Indo-Pacifico “libero, aperto e inclusivo”. Martedì 23 maggio Modi si è poi spostato in Australia dove ha parlato di sicurezza nella regione e delle responsabilità dei due paesi in qualità di “grandi democrazie”.
Cina-Russia, il premier Mishustin a Shanghai e Pechino
Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha raggiunto la Cina per una visita di due giorni. Previsto un intervento al China-Russia Business Forum di Shanghai e incontri con l’omologo Li Qiang e il presidente Xi Jinping. Con lui una nutrita delegazione che comprende anche aziende di manager sanzionati dall’occidente. La sua visita, che è stata presentata dal ministero degli Esteri cinese come un’occasione per rafforzare la cooperazione tra i due paesi e “dare un forte impulso alla ripresa dell’economia globale”. L’interscambio commerciale tra i due paesi è in costante aumento. Secondo Tass, le esportazioni russe in Cina sono aumentate del 67,2% su base annuale tra gennaio e aprile. Quelle cinesi in Russia sarebbero cresciute addirittura del 153% ad aprile.
Altri incontri sull’asse Pechino-Mosca. Lunedì 22 maggio il segretario del Consiglio di sicurezza della Russia, Sergej Patrushev, ha avuto un colloquio Chen Wenqing, membro del Politburo del Partito comunista che supervisiona polizia e intelligence. Nel frattempo è atteso a Mosca Li Hui, da poco nominato inviato speciale per la guerra in Ucraina da Xi Jinping dopo la telefonata con Volodymyr Zelensky. Li è già stato in Ucraina e in diversi paesi dell’Unione europea per recepire indicazioni delle varie parti coinvolte. L’iniziativa diplomatica più concreta della Cina dall’inizio del conflitto.
Cina, nuove linee guida per l’assistenza agli anziani
Il governo cinese ha emanato delle nuove linee guida per sostenere le fasce più anziane della popolazione. Il piano comprende misure per l’assistenza sanitaria, economica e abitativa. Inoltre, promette di fare fronte alle crescenti sfide dell’invecchiamento della popolazione. Ma potrebbe non essere abbastanza, sottolineano gli osservatori. Tra le ragioni, la (già sofferta) liquidità dei governi locali è stata assorbita dalla pausa pandemica.
Corea del Sud, Yoon incontra Michel e Von der Leyen
Nella giornata di lunedì 22 maggio il presidente sudcoreano Yoon Seuk-Yeol ha incontrato a Seul la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. L’incontro, che avviene in occasione del 60° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche, ha permesso ai leader di consolidare i partenariati storici e inaugurarne di nuovi. Tra questi, un accordo per aumentare la cooperazione sui cambiamenti climatici, la protezione ambientale e la transizione verde. In merito agli accordi di novembre in materia di cooperazione digitale, si legge nel comunicato congiunto che “la partnership ci consentirà di promuovere la collaborazione su semiconduttori, reti mobili di nuova generazione, calcolo quantistico e ad alte prestazioni, intelligenza artificiale e normative sulle piattaforme online e digitali”. In agenda anche il tema della sicurezza della penisola e la guerra in Ucraina, con la condanna dei leader nei confronti dei “ripetuti lanci illegali di missili balistici da parte della Corea del Nord” e la continuazione dei programmi militari nucleari”.
Taiwan, respinta la richiesta per lo status di osservatore all’Oms
L’Organizzazione mondiale della sanità ha respinto la richiesta di Taipei per l’accesso all’assemblea annuale dell’organizzazione internazionale. La mossa arriva nonostante le polemiche sui presunti rallentamenti di Taiwan nella gestione dell’emergenza pandemica dovuti all’esclusione dall’Oms. “Solo il governo democraticamente eletto di Taiwan può rappresentare i 23 milioni di taiwanesi nell’Oms e in altre organizzazioni internazionali, e proteggere la salute e i diritti umani del popolo taiwanese”, ha affermato il ministero degli Esteri di Taipei. Pechino ha ribadito che le operazioni dell’organizzazione devono continuare nel rispetto del principio dell’Unica Cina.
Thailandia, bozza di programma di governo: sparisce la revisione della lesa maestà
Lunedì 22 maggio – nono anniversario dell’insediamento del governo militare – il leader del partito vincitore delle elezioni thailandesi Pita Limjaroenrat ha firmato una bozza di programma per consolidare la coalizione del futuro governo con il Pheu Thai, partito di opposizione che ha ottenuto il maggior numero di seggi dopo il Move Forward. Il documento, che fa riferimento a “valori e punti in comune, agenda e responsabilità condivise”, promette di riscrivere la Costituzione, riformare l’esercito, combattere i monopoli e introdurre nuove leggi progressiste come il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Dall’accordo di coalizione manca però la revisione della legge contro la lesa maestà, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Move Forward. Il testo recita invece: “Tutte le parti concordano sul fatto che ogni missione che il governo svolgerà non deve influenzare lo status del paese come stato unitario, lo status del paese come democrazia sotto un quadro di monarchia costituzionale e lo status inviolabile del monarca.”
Elezioni a Timor Est, vince l’opposizione
Martedì 23 maggio lo spoglio preliminare dei voti a Timor Est vede in vantaggio il principale partito di opposizione, il Fronte rivoluzionario per un Timor Est indipendente (Fretilin) guidato da Xanana Gusmão, leader dell’indipendentismo e presidente dal 2002 al 2007. Le elezioni parlamentari avvengono un anno dopo che le presidenziali hanno registrato la vittoria un’altra figura chiave dell’indipendenza, il premio Nobel Jose Ramos-Horta.
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.