- Xi a Mosca: “La Cina è dalla parte della pace”
- La Russia risponde alla visita di Kishida in Ucraina
- Gli Usa hanno condiviso intelligence con l’India durante gli scontri con la Cina
- Hong Kong tra censura e arresti
- Esercitazioni militari tra Cina e Cambogia
“La Cina ha basato la sua posizione sul merito della questione in sé ed è rimasta ferma per la pace e il dialogo e dalla parte giusta della Storia”. Così la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha commentato la posizione di Pechino sul conflitto russo-ucraino, mentre il presidente Xi Jinping è stato impegnato nei colloqui di alto profilo con l’omologo russo Vladimir Putin. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di aver invitato la Cina a “diventare un partner nell’attuazione della formula di pace” e di “aspettare una risposta” dal Pechino. L’intesa tra Xi e Putin, nel frattempo, si fa sempre più stretta. Nella dichiarazione congiunta che ha fatto seguito agli incontri bilaterali, i due leader si sono detti preoccupati che gli Stati Uniti possano continuare a minare la sicurezza globale per “garantirsi un vantaggio militare”. Sono state anche firmate due dichiarazioni congiunte che cementificano la cooperazione strategica ed economica. Spicca l’impegno a utilizzare lo yuan negli scambi con i paesi terzi.
La Russia risponde alla visita di Kishida in Ucraina
La Russia ha dispiegato due bombardieri sul Mar del Giappone, in una dimostrazione di forza che ha fatto eco alla visita del primo ministro Fumio Kishida in Ucraina. Il leader giapponese è arrivato a Kiev martedì pomeriggio per un viaggio non annunciato teso a esprimere solidarietà al popolo ucraino in guerra. Secondo Japan Times, Kishida era in visita in India e sarebbe dovuto tornare a Tokyo, ma ha virato verso la Polonia utilizzando un aereo noleggiato segretamente invece di quello governativo. Mosca ha affermato che i velivoli Tupolev Tu-95MS, che hanno sorvolato le acque giapponesi per sette ore consecutive, hanno effettuato un “volo pianificato” nel rispetto del diritto internazionale, ma il tempismo sembrerebbe una forma di rappresaglia nei confronti del sostegno di Tokyo a Kiev.
Esercitazioni militari tra Cina e Cambogia
Pechino e Phnom Penh rinnovano la cooperazione in ambito di “sicurezza, operazioni umanitarie e scambi culturali”. Dal 20 marzo all’8 aprile la Cina è impegnata nell’esercitazione congiunta Golden Dragon 2023 in Cambogia, un appuntamento che si tiene annualmente. Più di 200 truppe del People’s Liberation Army sono partite da Zhangjiang, nella provincia meridionale del Guandong, il 15 marzo. Diversi ufficiali militari del Sud-Est asiatico sono invitati ad osservare le esercitazioni. Nel comunicato del governo cinese si evince che l’intento dei due Paesi asiatici è quello di “costruire insieme una comunità Cina-Cambogia con un futuro condiviso nella nuova era”.
Gli Usa hanno condiviso intelligence con l’India durante gli scontri con la Cina
L’intervento degli Stati Uniti è stato funzionale, per l’India, a respingere l’incursione militare cinese nel territorio contestato dell’alto Himalaya lo scorso dicembre. Secondo US News, Washington avrebbe condiviso per la prima volta in tempo reale con l’India le informazioni sulle posizioni cinesi nella regione dell’Arunachal Pradesh. Immagini satellitari dettagliate sono state trasmesse all’esercito indiano, in un raro gesto di supporto da parte degli Stati Uniti che alcuni analisti hanno definito “senza precedenti”.
Hong Kong tra censura e arresti
A Hong Kong è stata cancellata la proiezione del film horror di Winnie the Pooh, il personaggio di fantasia censurato in Cina dopo essere stato associato al leader del Partito comunista Xi Jinping nel 2018. Il distributore del film britannico Winnie the Pooh: Blood and Honey, VII Pillars Entertainment, ha affermato che la decisione è stata presa con “grande rammarico”, ma non ha aggiunto dettagli. Si tratta di uno dei risvolti più leggeri della progressiva contrazione degli spazi di libertà nella regione ad amministrazione speciale di Hong Kong. Continuano, infatti, gli arresti di attivisti pro-democrazia nel quadro della legge sulla sicurezza nazionale. Martedì Albert Ho, ex leader del partito di opposizione della città, è stato prelevato dalla sua casa con l’accusa di aver ostacolato il corso della giustizia. L’attivista era già stato arrestato e poi rilasciato su cauzione, lo scorso agosto, per problemi di salute. Il giudice che gli aveva concesso la libertà aveva affermato che “la sua cauzione gli sarebbe stata revocata e non avrebbe potuto ricevere alcun tipo di assistenza medica privata” se avesse avuto di nuovo problemi con la legge.
A cura di Agnese Ranaldi
Laureata in Relazioni internazionali e poi in China&Global studies, si interessa di ambiente, giustizia sociale e femminismi con un focus su Cina e Sud-est asiatico. Su China Files cura la rubrica “Banbiantian” sulla giustizia di genere in Asia orientale. A volte è anche su La Stampa, il manifesto, Associazione Italia-Asean.