- Pallone-spia: nuove proteste da Pechino, ma nessun dialogo con il Pentagono
- Biden: “Oggi gli Usa possono competere con la Cina”
- Intelligence Usa: “La Cina usa i palloni per un programma di spionaggio globale”
- Xi: “Il modello cinese, un dono all’umanità”
- Pechino preoccupata per la situazione in Ucraina
- La Cina invia aiuti per i terremotati in Turchia
Pallone-spia: nuove proteste da Pechino, ma nessun dialogo con il Pentagono
Continua la saga del pallone-spia. Nella giornata di ieri, l’incaricato d’affari dell’ambasciata cinese, Xu Xueyuan, ha presentato severe rimostranze al Dipartimento di Stato americano e al Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Secondo Xu, “dopo una verifica, [Pechino] ha informato la parte statunitense del fatto più volte” ed “esprime una ferma opposizione e una forte protesta contro l’uso della forza da parte degli Stati Uniti per attaccarla”. Il comunicato termina con una minaccia: “La parte cinese si riserva il diritto di fornire ulteriori risposte se necessario.”
Mentre le autorità cinese sostengono di aver cercato il dialogo, il Pentagono afferma il contrario. “Sfortunatamente, la Repubblica popolare ha rifiutato la nostra richiesta. Il nostro impegno per aprire linee di comunicazione continuerà”, ha dichiarato ieri il portavoce spiegando che il dipartimento della Difesa aveva tentato di comunicare con la controparte cinese domenica, subito dopo l’abbattimento.
Biden: “Oggi gli Usa possono competere con la Cina”
Il pallone si è conquistato una menzione – anche se solo indirettamente – nel discorso di Joe Biden sullo Stato dell’Unione. Se la Cina minaccerà la sovranità statunitense – ha affermato l’inquilino della Casa Bianca – le autorità di Washington prenderanno tutti i provvedimenti necessari per proteggere il proprio paese. Biden non si è limitato al caso specifico e, menzionando la seconda economia mondiale cinque volte in 73 minuti, ha aggiunto che “oggi siamo nella posizione più forte da decenni per competere con la Cina o chiunque altro al mondo”. Ma ha anche specificato che “cerchiamo la competizione, non il conflitto”. Ergo, “lavoreremo con la Cina dove possiamo promuovere gli interessi americani e portare benefici al mondo”.
Un esempio? Nonostante le perduranti frizioni geopolitiche, il commercio bilaterale tra le due superpotenze ha raggiunto i 690,6 miliardi di dollari nel 2022, un nuovo record positivo nonostante le crescenti tensioni tra le due maggiori potenze mondiali. Secondo i dati pubblicati ieri dal dipartimento di Analisi economica del governo Usa, gli Stati Uniti hanno aumentato le importazioni di giocattoli e beni di consumo, mentre la Cina ha accresciuto gli acquisti di soia e altri generi alimentari. Le esportazioni statunitensi verso la Cina sono aumentate di 2,4 miliardi di dollari su base annua a 153,8 miliardi di dollari, mentre le importazioni statunitensi dalla prima economia asiatica sono aumentate di 31,8 miliardi di dollari a 536,8 miliardi di dollari, sostenute dai forti consumi registrati negli Usa durante il primo semestre dello scorso anno.
Intelligence Usa: “La Cina usa i palloni per un programma di spionaggio globale”
La Cina ha eseguito esercitazioni per abbattere un pallone “nemico” nel 2019. Lo rivela un documentario trasmesso dall’emittente statale CCTV, secondo il quale l’aeronautica cinese ha utilizzato missili, esattamente come l’F-22 Raptor per il pallone che ha sorvolato giorni fa gli Stati Uniti. Mentre la mossa di Washington è parsa provocatoria, l’ira di Pechino per l’abbattimento, a cui non è escluso farà seguito la richiesta di risarcimento, risulta alquanto pretestuosa. D’altronde, era intuibile anche solo dalla reazione piccata a ogni passaggio delle navi da guerra statunitensi in acque internazionali.
D’altronde, secondo Reuters, studi comparsi su pubblicazioni controllate dall’esercito cinese segnalano un vivo interesse in Cina per lo studio del modo in cui i palloni sono stati utilizzati negli Stati Uniti e negli altri paesi con scopi militari. Un documento pubblicato sulla rivista Shipboard Electronic Countermeasure spiega che “in risposta alla crescente minaccia rappresentata dai sistemi di difesa aerea a terra per le forze di attacco aereo, è necessario utilizzare mongolfiere economiche per creare interferenze attive e passive per sopprimere efficacemente i sistemi di allerta precoce della difesa aerea nemica”. Secondo CNN e Washington Post, l’intelligence americana è convinta che Pechino abbia in attivo un programma di spionaggio da decenni che fa uso di palloni aerostatici per raccogliere informazioni sui paesi di maggiore interesse, come Giappone, India, Vietnam e Taiwan.
Xi: “Il modello cinese, un dono all’umanità”
Esiste un “modello cinese“? La domanda circola in Occidente dai primi anni Duemila. Pechino ha sempre negato, affermando che il segreto del modello cinese è proprio non seguire alcun modello. Ma da qualche tempo la tradizionale modestia ha lasciato il posto a una maggiore supponenza. Parlando alla scuola centrale del partito, ieri Xi Jinping – citando il rapporto presentato al 20° Congresso del PCC – ha spiegato che la modernizzazione cinese è caratterizzata da cinque caratteristiche uniche del contesto cinese: un’enorme popolazione; una prosperità comune per tutti; il progresso materiale e culturale-etico; l’armonia tra umanità e natura; e lo sviluppo pacifico. Xi ha affermato che la modernizzazione cinese è un nuovo modello per il progresso umano e sfata il mito secondo cui “la modernizzazione è uguale all’occidentalizzazione”. Insomma la Cina incarna un’altra immagine della modernizzazione, fornendo nuove soluzioni per tutti i paesi in via di sviluppo. Con la sua esperienza – sentenzia Xi – la Cina contribuisce a cercare “un sistema sociale migliore per l’umanità.” L’incontro, che ha visto la partecipazione del nuovo comitato permanente del politburo, è stato presieduto dal premier in pectore Li Qiang.
Pechino preoccupata per la situazione in Ucraina
Pechino ha espresso preoccupazione per le armi pesanti che continuano ad essere impiegate nel conflitto in Ucraina. Non ha fatto nomi ma ha accusato alcuni Paesi di non essersi impegnati abbastanza per promuovere i colloqui di pace. “La Cina invita ancora una volta le parti interessate a tenere presente l’interesse della popolazione” ha affermato l’ambasciatore cinese all’Onu, Dai Bing sabato, in occasione di un briefing del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’Ucraina. Dai ha aggiunto poi che il conflitto sul campo non mostra “segni di attenuazione” e che “la logica di una soluzione militare prevale ancora”. Per il South China Morning Post si tratterebbe d un riferimento al recente rinnovo degli aiuti statunitensi a Kiev, soprattutto in termini di forniture di armi. Come ricorda Global Times, la scorsa settimana il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha approvato ulteriori 425 milioni di dollari di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina per fornire “le capacità necessarie a soddisfare le sue esigenze immediate”, ha affermato il Pentagono.
La Cina invia aiuti per i terremotati in Turchia
La Cina ha dichiarato di voler inviare 40 milioni di yuan (5,9 milioni di dollari) per aiutare la Turchia a riprendersi dopo la tragedia del terremoto in cui hanno perso la vita migliaia di persone. Deng Boqing, vicepresidente dell’Agenzia cinese per la cooperazione allo sviluppo (CIDCA), ha dichiarato che il governo cinese ha attivato subito il suo meccanismo di assistenza umanitaria. Secondo Global Times, la Società della Croce Rossa Cinese (RCSC) invierà aiuti alla Mezzaluna Rossa Turca e alla Mezzaluna Rossa Siriana. Il portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che un gruppo di soccorritori di nazionalità cinese è già in viaggio e si unirà alle autorità locali nelle missioni di salvataggio. La squadra di nome Ramunion proviene da Hangzhou e dovrebbe arrivare in Turchia mercoledì 8 febbraio.
A cura di Alessandra Colarizi; ha collaborato Agnese Ranaldi
Classe ’84, romana doc. Direttrice editoriale di China Files. Nel 2010 si laurea con lode in lingua e cultura cinese presso la facoltà di Studi Orientali (La Sapienza). Appena terminati gli studi tra Roma e Pechino, comincia a muovere i primi passi nel giornalismo presso le redazioni di Agi e Xinhua. Oggi scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra le quali Il Fatto Quotidiano, Milano Finanza e il Messaggero. Ha realizzato diversi reportage dall’Asia Centrale, dove ha effettuato ricerche sul progetto Belt and Road Initiative. È autrice di Africa rossa: il modello cinese e il continente del futuro.