Mondo Asean – Riforma del lavoro e codice penale in Indonesia

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

Il nuovo codice penale Indonesiano è attualmente nella sua bozza definita in parlamento, entrando  presumibilmente in vigore prima della fine del mandato di Jokowi. Poi i semiconduttori in Vietnam e il design tra Italia e Singapore

Durante la pandemia Covid-19, in particolare durante la massiccia prima ondata del 2020, in Indonesia il governo ha promulgato una delle più controverse leggi sulla riforma del lavoro, Undang-Undang Cipta Kerja, nota ai  più come Omnibus Law. La nuova legge fu criticata aspramente sia dalla comunità accademica Indonesiana, sia da NGOs.

Il motivo principale di tali critiche, che in seguito si trasformeranno in proteste, era il corpus della nuova legge che secondo i critci discriminava e danneggiava  i diritti dei lavoratori. L’approvazione della legge scatenò manifestazioni, in particolar  modo a Giacarta. Per giorni i manifestanti scesero in piazza per condannare la scelta del governo Indonesiano, tanto che la polizia dovette intervenire per fermare le proteste.

Le proteste contro la riforma del lavoro non sono state le uniche e neanche le più violente. Un anno prima,  durante la prima bozza di revisione del codice penale (Rancangan Kitab Undang-Undang Hukum Pidana o RKUHP) violente proteste di scatenarono nella capitale. Le proteste scoppiarono quando una prima bozza della legge dichiarava come reato i rapporti extra-matrimoniali o fuori dal contratto matrimoniale. Inoltre la bozza  indeboliva notevolmente i reati per corruzione, tema molto sensibile nel paese visto l’alto livello di corruzione. Le proteste hanno tardato la riforma, portando ad un ripensamento da parte del governo. La violenza delle proteste del 2019, guidata dal grido della popolazione TolakRKUHP (respingere la riforma del codice penale).Senza una revisione chiara della riforma la possibilità di nuove sommosse rimangono alte.

Il diritto dell’Indonesia attraverso la storia 

La giurisprudenza Indonesiana prende molto dal periodo coloniale olandese. Il codice penale non fa eccezione. Anche se sono passati decenni dell’Indipendenza del paese, il sistema penale utilizzato è quello risalente al periodo olandese. Storicamente la struttura giuridica Indonesiana si può dividere in 4 fasi principali pre indipendenza e 4 post indipendenza (Sylvana et. al., 2021) :

  • il periodo pre-colonizzazione caratterizzato dal diritto consuetudinario non scritto di stampo religioso(Harahap, 2018)
  • il periodo VOC (Compagnia delle Indie Orientali) quando per la prima volta il diritto occidentale penetra nell’arcipelago con l’instaurazione dello Statuto di Batavia nel 1642 e il Mucharaer Book of Law nel 1750 che conteneva una raccolta di leggi islamiche penali, mantenuto anche durante il periodo Inglese fino al 1810

Tra il 1814 e il 1855, detto Besluiten Regering, il diritto Indonesiano venne influenzato dal sistema monarchico costituzionale Olande senza però vere e proprie modifiche al codice penale. Gli anni che vanno invece dal 1855-1926, noti come Regering Reglement, che coincide con il passaggio da monarchia costituzionale in Olanda a monarchia parlamentare, vedono una riduzione del potere del re sulle colonie. In questa fase il codice penale, come tutta la struttura giurisdizionale, comincia a prendere forma con la creazione di un codice penale che sarà esteso su tutta la popolazione Indonesiana dell’epoca.

  • Il periodo dell’occupazione Giapponese 1942-45. Durante questo periodo si verifica un dualismo nel codice penale, da un lato il sistema olandese dall’altro il sistema giapponese (Saleh & Pelengkap, 1981)
  • Il periodo Indonesiano. Il problema del doppio codice penale trovò risoluzione dopo la sostituzione della Costituzione del 1945 con l’emanazione della legge 73 del 1958 che riprendeva la legge N.1 del 1946 dichiarando il sistema penale olandese Indonesiano, attualmente applicato nel paese (Bahiej, 2006)

La riforma del codice penale: diritti, religione e politica 

Analizzando la proposta di riforma del codice penale i punti che hanno visto più critiche sono principalmente 14. In questa analisi ne prenderemo in considerazione solo alcuni, in particolar modo quelli che più vanno ad intaccare le libertà personali. 

La proposta del nuovo codice penale prevede una modifica agli art. dal 218 al 220,   dall’art.240 al 241 e dell’art 273. La modifica introduce una pena (dai 3 ai 4 mesi di detenzione) in caso di critica nei confronti del Presidente e del Vice-Presidente anche se le critiche sono trasmesse tramite social media (art.240) con una pena fino a 4 anni per diffamazione alle autorità.

Nel contesto Indonesiano, senza una giusta motivazione all’interno della legge per critica e diffamazione, queste norme possono essere usate per mettere a tacere eventuali critiche/opposizioni nei confronti delle autorità. Già durante l’introduzione della legge ITE (Electronic Information and Transactions) e dell’Omnibus Law molti tra accademici e non furono condannati per diffamazione delle autorità, anche se stavano solo criticando la legge ITE  e  la più recente  Omnibus Law.

L’art. 273 pone delle restrizioni alle  manifestazioni studentesche e sociali, rischiando di minare un diritto fondamentale trascritto nella costituzione, cioè il diritto alle dimostrazioni sociali.

La revisione della legge penale, inoltre, inserisce norme molto severe  riguardanti temi legati alla religione. Partendo da questo punto di vista, bisogna analizzare questa parte della riforma in maniera trasversale. L’ Indonesia è il paese con la percentuale più alta di fedeli mussulmani al mondo. L’87 % della popolazione professa l’islam sunnita principalamente secondo il pensiero delle due scuole di pensiero presenti nel paese, la Nahdlatul Ulama (la corrente piu’ diffusa e piu’ consevatrice) e la Muhammadiyah (la corrente più moderata).

La religione ha un ruolo fondamentale  nella politica Indonesia. In tal senso l’Indonesia costituzionalmente non è uno stato Islamico ma uno stato semi-laico. Professare una religione è obbligatorio, però nessuna religione si impone sull’altra, costituzionalmente.  La revisione del codice penale enfatizza il ruolo della religione. L’art. 302 propone una detenzione per 5 anni in caso di blasfemia. Le condanne per blasfemia non sono nuove nel paese, il più noto è il caso dell’ex governatore di Jakarta Basuki Tjahaja Purnama noto come Ahok.

Altra critica in tema religioso riguarda l’art. 304 della riforma. Nell’articolo si stabilisce che chiunque costringa un’altra persona a cambiare religione rischia una pena fino a 4 anni. In questa legge si può trovare un difetto non tanto nell’obbligo o meno di costringere una persona a credere o no ma nella sua mancata spiegazione su come il caso dovrebbe essere riportato alle autorità, divenendo una minaccia per la libertà d’espressione.

Inoltre gli articoli 415 e 416 condannano con una pena fino ad un anno per adulterio, evadendo quelli che sono i contratti matrimoniali.  In particolar modo l’art 416 condanna tutti coloro che vivono “come” marito e moglie ma non hanno contratto matrimonio con pena di reclusione fino a 6 mesi di carcere.

Conclusione 

Il nuovo codice penale Indonesiano è attualmente nella sua bozza definita in parlamento, entrando  presumibilmente in vigore prima della fine del mandato di Jokowi. Le varie  critiche e le lacune all’interno del nuovo codice potrebbero però spingere il Mahkamah Agung ( la corte suprema indonesia) a dichiarare incostituzionale la revisione del codice penale, cosa già accaduta con l’Omnibus Law. Anche quella volta la corte suprema Indonesiana dichiarò l’incostituzionalità della legge, che  passando comunque in parlamento scateno violente rivolte in Indonesia.

A cura di Aniello Iannone

 

Il futuro del design tra Italia e Singapore

Organizzata da Fiera Milano in collaborazione con lo specialista internazionale di mostre DMG Events, si è svolta di recente a Singapore l’edizione inaugurale della FIND (Furniture, Interiors and Design) – Design Fair Asia. L‘edizione inaugurale ha ospitato circa 500 marchi da tutto il mondo. L’evento ha rappresentato la prima di una serie di opportunità per i marchi partecipanti di raggiungere i consumatori di un Paese e di una regione in enorme crescita. Singapore è un vero e proprio hub finanziario e di design, con oltre 10.000 marchi di arredamento, interni e design che hanno stabilito le loro basi in città, e rappresenta una porta d’accesso al fiorente mercato asiatico multimiliardario. Allo stesso modo, FIND funge anche da trampolino di lancio per i creativi asiatici che vogliono espandersi in Europa. L’Italia ha svolto il ruolo di ponte con la città-stato ed è sempre più intenzionata a farlo, come sottolineato a Prestige dall’Ambasciatore d’Italia a Singapore, Mario Vattani: “In Asia c’è tanta creatività, in termini di idee e materiali. Due anni fa, l’Italia è diventata partner di sviluppo dell’ASEAN. Questo significa che lavoriamo insieme su molti campi, non solo quello politico ed economico”. Un esempio? L’organizzatore di fiere Italian Exhibition Group (IEG) ha firmato ieri un MoU triennale con la Singapore Tourism Board (STB) per espandere le attività dell’azienda italiana nel Sud-Est asiatico. Ciò include l’istituzione a Singapore di una sede regionale di IEG entro la fine del 2023. Una delle parole chiave della cooperazione in ambito design e della stessa FIND è “sostenibilità”. L’Ambasciatore Vattani ritiene che il design sia fondamentale per promuovere soluzioni sostenibili. “È il centro di ciò che faremo in futuro, dal packaging ai macchinari di produzione ai materiali. A Singapore è in corso un’intensa attività di ricerca nel campo della robotica, dell’intelligenza artificiale, della farmaceutica, della medicina e altro ancora, di cui l’Europa può beneficiare, poiché la regione è affamata di nuove esperienze”. 

I semiconduttori avanzano in Vietnam 

La produzione mondiale di semiconduttori ha da tempo puntato gli occhi sulla regione del Sud-Est asiatico. Più in particolare, i produttori si sono diretti in Vietnam, già importante polo produttivo regionale, portando il Paese ad occupare un ruolo rilevante nel blocco ASEAN in quanto hub digitale emergente. A dimostrarlo sono le mosse di due colossi tecnologici globali: Samsung ha dichiarato che inizierà a produrre componenti per semiconduttori in Vietnam da luglio 2023, dopo aver investito 920 milioni di dollari nel suo impianto nella provincia settentrionale di Thai Nguyen all’inizio di quest’anno. Anche Intel ha aumentato gli investimenti in chip nel Paese, i quali nel 2021 sono quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente. Al Vietnam, tuttavia, non bastano gli investimenti stranieri. Il Paese avvierà infatti una produzione nazionale: FPT Semiconductor, un’unità della principale azienda tecnologica vietnamita FPT, ha lanciato nei giorni scorsi la sua prima linea di semiconduttori utilizzati nei dispositivi medici, al fine di portare l’azienda nel competitivo settore globale. In un comunicato, l’azienda ha dichiarato di voler fornire 25 milioni di chip a livello globale entro il 2023 e di puntare su Giappone, Taiwan, Cina e Stati Uniti come mercati chiave per le esportazioni di chip, che vengono utilizzati in tutti i settori, dall’elettronica di consumo all’aerospaziale, e che sono stati molto richiesti a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento dopo la pandemia. “Il lancio di FPT Semiconductor è una testimonianza dell’intelligenza vietnamita e del nostro impegno a continuare a cercare aree di crescita, portando il progresso tecnologico alla comunità imprenditoriale”, ha dichiarato il direttore operativo di FPT Software e Presidente di FPT Semiconductor Tran Dang Hoa. Secondo un rapporto della società di ricerche di mercato statunitense Technavio di agosto, la produzione totale di chip in Vietnam ha il potenziale per diventare un’industria da 1,65 miliardi di dollari entro il 2025, occupando così una posizione rilevante a livello globale.

 

POLITICA

Politica thailandese

La Corte costituzionale thailandese ha stabilito che il Primo Ministro Prayuth Chan-ocha non ha superato il limite massimo di otto anni di mandato, spianando la strada al suo ritorno dopo una sospensione di cinque settimane.

Asia Times: https://asiatimes.com/2022/09/prayut-survives-but-the-end-of-a-thai-era-is-near/ 

 CRISI BIRMANA

Guerra civile in Myanmar

A 18 mesi dalla presa del potere da parte del Tatmadaw e del Generale Min Aung Hlaing, non ci sembrano margini di manovra per un accordo tra la giunta golpista e il Governo di Unità Nazionale e la guerra civile continua.

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/09/29/myanmars-civil-war-meanders-onward/ 

GEOPOLITICA

Relazioni ASEAN-UE

Il 30 settembre si è tenuta a Bruxelles una tavola rotonda sulla cooperazione tra l’ASEAN e l’Unione Europea per approfondire il potenziamento delle relazioni su sviluppo verde, connettività e commercio.

Vietnam+: https://en.vietnamplus.vn/asean-eu-discuss-lifting-cooperation-to-new-height/239337.vnp 

 DIRITTI 

Rohingya

Un documentario del regista Snow Hnin Ei Hlaing getta uno sguardo incessante su due donne che vivono nello Stato di Rakhine, nel Myanmar occidentale, un’area in cui i musulmani Rohingya hanno subito persecuzioni e pulizia etnica per decenni.

Financial Times: https://www.ft.com/content/8b572a27-ef77-4ea1-b675-69daa30151c0 

ENERGIARete elettrica filippina

Secondo la SIPET (Southeast Asia Information Platform for the Energy Transition), la rete elettrica filippina non è in grado, come le sue controparti tra le principali economie dell’ASEAN, di accogliere un’ampia percentuale di energia rinnovabile variabile. È necessario un intervento repentino.

Business World: https://www.bworldonline.com/economy/2022/10/02/477908/phl-grid-lags-asean-in-accommodating-variable-re-power-sources/ 

 

BUSINESS

Mapan Indonesia

L’azienda fintech indonesiana Mapan, che ha creato una versione digitale delle tradizionali associazioni di risparmio nazionali, mira a triplicare la sua base di clienti entro il 2026 con programmi molto ambiziosi.

Nikkei Asia: https://asia.nikkei.com/Business/Startups/Indonesia-fintech-Mapan-targets-10m-households-in-dash-for-growth 

 

BUSINESS

Investire in Thailandia

La Thailandia, con i suoi circa 66 milioni di abitanti (di cui il 30% di età compresa tra i 5 e i 24 anni), è la seconda economia dell’ASEAN e la sua posizione strategica le consente di accedere a 600 milioni di consumatori, offrendo ampie opportunità di commercio e investimenti.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/opportunities-for-foreign-investors-in-thailand/ 

TECNOLOGIASemiconduttori

Le difficoltà provocate dalla pandemia COVID-19 hanno limitato l’offerta e aumentato il costo dei semiconduttori, creando disfunzioni in molti settori produttivi, uno su tutti quello automobilistico.

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2022/10/02/onshoring-semiconductors-is-a-chipped-ambition/ 

ECONOMIASanzioni al Myanmar

L’Unione Europea si sta preparando a imporre una nuova serie di sanzioni contro il regime militare del Myanmar ma dietro le nuove misure infuria il dibattito sull’opportunità che Bruxelles revochi i privilegi commerciali dell’UE a questa nazione malconcia.

Asia Times: https://asiatimes.com/2022/09/eu-talks-tough-but-goes-soft-on-myanmar-trade/ 

FINANZAMercato ASEAN

Dal punto di vista del mercato azionario, i mercati dell’ASEAN sono stati più resilienti rispetto agli emergenti in generale, che sono scesi del -18,6% da inizio anno in termini di dollari, come misurato dall’indice MSCI Emerging Markets al 13 settembre. Perché investire nel Sud-Est asiatico?

Borsa Italiana: https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/schroders-possibili-opportunita–nell-azionario-del-far-east-parola-al-mercato-nRC_30092022_1230_299462803.html 

GEOPOLITICACooperazione tecnologica

Durante un evento organizzato dall’Istituto di economia dell’Accademia delle scienze russa, Mosca e Giacarta hanno analizzato le modalità per rafforzare la cooperazione in materia di tecnologia digitale.

Vietnam+: https://en.vietnamplus.vn/asean-russia-bolster-digital-technology-cooperation/239341.vnp 

 

BUSINESS

GP di Singapore

In occasione del Gran Premio di Formula 1 a Singapore la scorsa settimana, l’Ambasciata d’Italia a Singapore ha organizzato una serie di appuntamenti dedicati alle aziende italiane che sono protagoniste dell’automobilismo mondiale.

ANSA: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/news_dalle_ambasciate/2022/10/02/da-pirelli-a-brembo-marchi-italia-sfilano-per-gp-di-singapore_a6a0442d-51ef-431f-a422-c3fe5075d4bf.html