I titoli di oggi:
- Gli Usa lanciano la prima strategia per il Pacifico
- Xi parteciperà al summit Apec
- Il C919 ottiene la prima certificazione
- Covid: sempre più utenti cinesi imparano ad aggirare la censura
- Corea del Nord: lanciati due missili balistici a corto raggio
- Prime esercitazioni congiunte tra Usa, Corea del Sud e Giappone dal 2017
- La Germania rafforza la sua presenza militare in Asia
Gli Stati uniti spenderanno oltre 800 milioni di dollari nell’arco di 10 anni per supportare le isole del Pacifico. I fondi andranno a sostenere, tra le altre cose, la lotta contro il cambiamento climatico, l’industria ittica, e il settore sanitario. L’annuncio è giunto in occasione del primo summit regionale ospitato da Washington, a cui hanno partecipato 12 capi di stato e funzionari governativi. L’amministrazione Biden ha inoltre riconosciuto alle isole Cook e Niue lo status di territorio auto-amministrati. I finanziamenti fanno parte di un’articolata strategia per il Pacifico che segna il ritorno degli States nel quadrante dopo decenni di disimpegno. Un ritorno che implica una maggiore presenza fisica nella regione con l’apertura di nuove ambasciate e la nomina di Frankie Reed a primo inviato statunitense al Pacific Islands Forum. Gli analisti hanno sottolineato come nel documento rilasciato dalla Casa Bianca la Cina sia stata citata una sola volta. Ma è abbastanza chiaro che l’attivismo di Pechino negli arcipelaghi sia stato quantomeno di “ispirazione”. A dispetto delle recenti indiscrezioni, la dichiarazione finale ha visto anche la partecipazione delle isole Salomone, nonostante lo strappo provocato dalla firma dell’accordo sulla sicurezza tra Honiara e Pechino.
Xi parteciperà al summit Apec
Il presidente cinese Xi Jinping ha confermato tramite le parole del ministro degli Esteri Wang Yi la sua partecipazione all’Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) di Bangkok previsto per il prossimo 18 e 19 novembre. Ancora da finalizzare invece la presenza del presidente americano Joe Biden, che potrebbe essere sostituito dalla vice Kamala Harris. I due leader potrebbero invece incontrarsi in Indonesia in occasione del G20 il 15 e 16 novembre.
Il C919 ottiene la prima certificazione
A 14 anni dal lancio, il C919 ha ricevuto la certificazione dalla Civil Aviation Administration of China (CAAC). La consegna del primo velivolo a fusoliera stretta di produzione cinese coinvolgerà la compagnia aerea China Eastern Airline ed è prevista entro la fine del 2022.
Senza le certificazioni delle altre agenzie mondiali come la EASA in Europa e la FAA negli Stati Uniti, il velivolo potrà volare solo all’interno dello spazio aereo cinese e sembra abbastanza chiaramente voler sottrarre quote di mercato ad Airbus e Boeing. Durante un evento tenutosi venerdì, il presidente Xi Jinping ha dichiarato che “dobbiamo sforzarci di scalare la vetta globale della scienza e della tecnologia con ambizione”.
Con il Covid più utenti cinesi aggirano la censura
Di necessità virtù. Secondo un paper pubblicato sulla rivista accademica PNAS, la pandemia da Covid-19 avrebbe spinto migliaia di utenti cinesi ad aggirare la censura online per avere accesso ad applicazioni e contenuti. Dall’inizio della pandemia è infatti cresciuto il numero di download delle VPN (Virtual Private Network), app che consentono di bypassare il filtraggio di contenuti presente nella sfera digitale cinese consentendo agli utenti di connettersi a server stranieri. Cresce anche il numero di siti vietati visitati dai netizens della Repubblica Popolare Cinese, così come le strategie comunicative online (omofoni, neologismi, immagini e meme).
L’attività anti-censura sembra essere stata maggiormente vivace nel 2020 nella zona di Wuhan, città individuata come l’origine della pandemia da Covid-19. Secondo quanto riportato dalla ricerca, gli utenti cinesi hanno seguito profili di interesse pubblico su Twitter (social bloccato in Cina) e consultato pagine Wikipedia (anche questa da poco più di un anno bloccata) relative al Coronavirus. Traffico significativo anche per ricerche legate ad alcune tematiche considerate taboo nel web cinese, dalla strage di piazza Tiananmen alle proteste in Tibet, fino all’artista dissidente Ai Weiwei.
Corea del Nord: lanciati due missili balistici a corto raggio
La Corea del Nord ha lanciato due missili balistici a corto raggio nelle acque a Nord-Est della penisola coreana. Si tratta del terzo test questa settimana, arrivato a poche ore dal termine della visita in Corea del Sud della vice presidente statunitense Kamala Harris. A denunciare le azioni di Pyongyang è ancora una volta Seul, che sottolinea la violazione delle sanzioni delle Nazioni Unite da parte del regime di Kim Jong-un.
Prime esercitazioni congiunte tra Usa, Corea del Sud e Giappone dal 2017
Per la prima volta in cinque anni, oggi Stati uniti, Corea del Sud e Giappone effettueranno congiuntamente le prime esercitazioni antisommergibili. Le operazioni, che si terranno a est della penisola coreana, erano state interrotte dal governo progressista di Moon Jae-in nella speranza di riannodare il dialogo con Pyongyang.
In occasione della visita di Harris con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, la vice ha sottolineato l’impegno americano nel “difendere la Corea del Sud”. Ieri pomeriggio inoltre la vice presidente americana ha visitato la zona demilitarizzata (Dmz) che separa le due Coree, a Panmunjom. La denuclearizzazione della penisola coreana rimane una priorità per la Casa Bianca, che in un comunicato ufficiale ha condannato i test missilistici di Pyongyang e criticato la “provocatoria retorica nucleare” di Pyongyang. Recentemente la Corea del Nord ha approvato una legge per ribadire il suo status di “paese nucleare”. Secondo quanto riportato da Reuters le minacce non sarebbero terminato e ci si aspetta un test nucleare tra il 16 ottobre e il 7 novembre, periodo a metà tra il XX Congresso del Partito Comunista Cinese e le elezioni americane di midterm.
La Germania rafforza la sua presenza militare in Asia
Mercoledì l’aviazione tedesca ha tenuto la sua prima esercitazione militare congiunta con le forze di autodifesa giapponesi. L’operazione, che ha coinvolto tre caccia F-2 nipponici e tre Eurofighter Typhoon tedeschi, è avvenuta mercoledì in Giappone. L’addestramento è pensato per rafforzare la cooperazione tra le forze aeree, promuovere la comprensione reciproca e migliorare le capacità tattiche dei due paesi. Il capo dell’aeronautica tedesca ha tenuto a precisare che “Non è un segnale contro nessuno. È un segnale a favore dei nostri partner qui, i nostri partner che condividono i nostri stessi valori. Non vogliamo provocare nessuno”. Ma il diplomatichese non basta a mascherare i timori di Berlino – e delle altre potenze europee – per l’attivismo militare della Cina nell’Indo-Pacifico. Secondo Wang Yiwei, direttore del centro per gli studi europei della Renmin University, le esercitazioni nippo-tedesche rivelano come le partnership regionali siano sempre più multilaterali e meno americanocentriche.
A cura di Lucrezia Goldin e Alessandra Colarizi