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In Cina e Asia – Mosca e Pechino pronte ad ampliare la cooperazione sulla sicurezza

In Notizie Brevi by Sabrina Moles

I titoli di oggi:

  • Russia e Cina pronte ad ampliare la cooperazione sulla sicurezza
  • Primo discorso di Tsai Ing-wen a margine dell’assemblea generale dell’Onu
  • Funerali della regina Elisabetta, per la Cina presenzia Wang Qishan
  • Non si ferma la crisi dell’immobiliare in Cina
  • Hong Kong, sotto accusa il presidente dell’associazione dei giornalisti locale
  • Cina, missile supersonico capace di viaggiare sott’acqua e in cielo
  • Le battute d’arresto del mercato dei semiconduttori cinese
Russia e Cina pronte ad ampliare la cooperazione per la sicurezza

Mosca vede “il rafforzamento del partenariato e della cooperazione strategica con Pechino come una priorità incondizionata della politica estera russa”. Lo spiega il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev, che ha incontrato a Nanping, nel Fujian, il diplomatico e membro del Politburo Yang Jiechi. Qui, nella giornata di lunedì 19 settembre, si sono tenuti dei colloqui incentrati sull’approfondimento della cooperazione per la sicurezza. Tra i temi affrontati: la sicurezza informatica, la lotta all’estremismo e la lotta “ai tentativi stranieri di minare l’ordine costituzionale di entrambi i paesi”. L’incontro è avvenuto a pochi giorni dalla chiusura del vertice della Shanghai cooperation organization a Samarcanda, primo meeting a cui il presidente cinese Xi Jinping ha partecipato di persona.

Primo discorso di Tsai Ing-wen a margine dell’assemblea generale dell’Onu

Taiwan non sarà l’unica cosa che la Cina proverà a estinguere”. Lo ha dichiarato stamattina Tsai Ing-wen durante un evento a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, aggiungendo che “Garantire la democrazia di Taiwan è fondamentale per garantire la libertà e i diritti umani per il nostro futuro collettivo”. La presidente taiwanese ha fatto esplicito riferimento ai 30 milioni di dollari devoluti da Taipei all’Ucraina.

Affrontando la questione dell’isolamento internazionale dell’isola, Tsai ha poi citato gli sforzi messi in atto da Taipei per donare attrezzature mediche e contenere la pandemia di Covid-19: “Anche se Taiwan non è un membro delle Nazioni Unite, abbiamo costantemente aiutato il mondo a risolvere molte crisi”. E’ la prima volta che Tsai tiene un discorso pubblico nell’ambito dell’Assemblea. Negli ultimi anni le pressioni cinesi hanno portato a una crescente estromissione dell’ex Formosa anche da quelle piattaforme internazionali dove un tempo aveva potuto presenziare in qualità di membro osservatore, come l’Oms. 

Funerali della regina Elisabetta, per la Cina presenzia Wang Qishan

Lunedì 19 settembre il vicepresidente cinese Wang Qishan ha partecipato ai funerali della regina Elisabetta. All’evento erano presenti circa 500 rappresentanti dall’estero, tra cui il presidente Usa Joe Biden. Assente, invece, il presidente cinese Xi Jinping, che dopo il viaggio in Asia centrale ha fatto ritorno a Pechino. I rapporti tra Cina e Regno Unito si sono molto raffreddati negli ultimi anni, con Londra che accusa la leadership cinese di violazioni dei diritti umani in Xinjiang e a Hong Kong, imponendo delle sanzioni. Ciononostante, l’invito ha raggiunto anche l’ambasciata cinese, mentre i rappresentanti di altri paesi sono stati volutamente esclusi dalla cerimonia, tra questi: Russia, Bielorussia e Myanmar. Affollata anche la via dell’ambasciata britannica a Hong Kong, dove non sono mancati momenti di tensione generate dalle modalità di espressione tipiche del movimento pro-democrazia.

Non si ferma la crisi dell’immobiliare in Cina

Speculatori e acquirenti indebitati, mutui bloccati e mercato impazzito: anche nell’ultimo quadrimestre del 2022 il settore immobiliare cinese continua a lottare per ritrovare un equilibrio. Una rara forma di disobbedienza civile sta prendendo piede tra i cittadini che hanno contratto un mutuo per l’acquisto della casa: smettere di pagare le rate. A oggi diversi costruttori non sanno garantire il completamento dei progetti di costruzione, già pagati con largo anticipo dai clienti. Allo stesso tempo, la risposta delle autorità locali continua a tardare, e non sembrano esserci soluzioni capaci di risarcire il danno subito dagli acquirenti.

L’altra faccia della medaglia è emblematica delle condizioni del mercato immobiliare cinse oggi Nella metropoli meridionale di Shenzhen si sta registrando un vero e proprio boom nel settore delle costruzioni di lusso, con progetti già pre-acquistati per un valore di oltre 20 mila dollari al metro quadro. Gli immobili di pregio stanno diventando una “valuta forte” nonostante la crisi del settore, con aumenti costanti di prezzo: solo nel 2022 il prezzo delle proprietà valutate sui 10 milioni di yuan è salito dell’11%.

Hong Kong, sotto accusa il presidente dell’associazione dei giornalisti locale

Un tribunale di Hong Kong ha accusato ufficialmente Ronson Chan per opposizione alle forze di Polizia locali. L’uomo è l’attuale presidente della Hong Kong Journalist Association, una delle principali associazioni di giornalisti nella metropoli. Chan era stato arrestato lo scorso 7 settembre da due agenti in borghese e da allora non aveva più fatto avere sue notizie. Lunedì 19 settembre l’uomo ha potuto parlare ai media, affermando di essersi presentato in tribunale il giovedì della settimana prima.

“Non è un ambiente facile”, ha detto in merito allo stato della libertà di stampa a Hong Kong. Dall’entrata in vigore della Legge sulla sicurezza nazionale è aumentata la stretta sulla stampa, con la chiusura di diverse testate e l’inizio di una serie di arresti tra i professionisti locali. “L’incidente [l’arresto di Chan] ha violato non solo i diritti di una persona quando viene arrestata, ma anche il diritto dei giornalisti e del pubblico di sapere perché. Il comportamento crudele degli ufficiali danneggia la reputazione delle forze di sicurezza e può causare conflitti ancora più radicati tra la polizia, i media e la comunità”, aveva denunciato l’associazione il giorno dopo l’arresto.

Cina, missile supersonico capace di viaggiare sott’acqua e in cielo

Un team di scienziati e scienziate cinesi sta progettando un dispositivo supersonico anti-nave in grado di raggiungere i 200 nodi sott’acqua. Si tratta di un missile da 5 metri (16,4 piedi) che potrà navigare a 2,5 volte la velocità del suono e raggiungere la stessa altitudine di un aereo di linea commerciale. Secondo i ricercatori e le ricercatrici del progetto, il dispositivo sarà dotato di una modalità siluro che gli consentirà di navigare sott’acqua fino a 100 metri al secondo attraverso la tecnica di “supercavitazione”. Per il sistema di alimentazione, il gruppo di ricerca ha pensato all’impiego del boro, un elemento leggero che reagisce all’esposizione all’aria e all’acqua rilasciando una grande quantità di calore, e che aumenterebbe la potenza del missile. Il boro è stato già utilizzato per diverse tipologie di motori, pensate perlopiù per funzionare in aria. Il team dello scienziato capo del progetto Li Pengfei ha raddoppiato la quota di boro nel carburante e stima che il risultato potrebbe produrre una spinta sufficiente a consentire al missile antinave cross-mediale di muoversi a tutta velocità.

Le battute d’arresto del mercato dei semiconduttori cinese

Autosufficienza tecnologica per ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di chip. Ma che si fa con il rallentamento dell’economia? Era il 2018 e Xi Jinping visitava una sede del produttore nazionale di semiconduttori Yangtze Memory Technologies Corp. (YMTC). In un discorso accorato, spiegava che i semiconduttori sono importati per la produzione quanto il cuore lo è per gli esseri umani. Da allora Xi ha ripetuto questo messaggio con un’urgenza sempre maggiore, anche e soprattutto alla luce delle tensioni con Washington. Un lungo articolo del New York Times ripercorre le tappe salienti intraprese dalla Repubblica popolare cinese per spezzare la dipendenza dai chip globali: massicci investimenti statali e mobilitazione delle risorse nazionali. Ma si stanno registrando varie battute d’arresto. Tra queste, la serie di indagini per corruzione che negli ultimi mesi hanno danneggiato imprenditori del settore. Come l’ex presidente della YMTC Zhao Weiguo, che si era guadagnato l’appellativo di “pazzo dei semiconduttori” dopo aver effettuato una serie di investimenti da capogiro in progetti di grandi chip attraverso la società da lui controllata, Tsinghua Unigroup (sommersa dai debiti e poi acquistata nei mesi scorsi da una società pechinese). E anche Ding Wenwu, il capo di un gigantesco fondo statale noto come Big Fund attivo nell’erogazione di capitali ai produttori di chip.

Poi, ci sono le attuali condizioni economiche, che minano alla base le prospettive di carriera per i giovani e meno giovani che si affacciano in un mercato fino a pochi mesi fa considerato fiorente. Al Financial Times un impiegato di una start-up di semiconduttori ha detto di avere in programma di assumere la metà di persone rispetto allo scorso anno, ma di avere ricevuto più curriculum. La Cina non ha smesso di investire nell’ecosistema dei chip, ma sembra ci sia meno spazio per le nuove aziende. Come riporta un’analisi del China Economic Weekly (rivista affiliata al Quotidiano del Popolo) nel 2020 più di 58 mila aziende si sono registrate come imprese legate ai chip, molte delle quali operavano nei settori più disparati e hanno modificato la loro ragione sociale solo per avere accesso a sussidi statali e terreni a basso costo. Per perseguire l’autosufficienza tecnologica in un settore così critico (che come ha detto Xi Jinping di recente è “la chiave della sicurezza nazionale”), si ha bisogno di aziende “serie” e talenti veri.

A cura di Sabrina Moles, hanno collaborato Vittoria Mazzieri, Agnese Ranaldi e Alessandra Colarizi