I titoli di oggi:
- Cina, la recessione demografica inizierà prima del 2025
- Il presidente indonesiano incontra Xi Jinping
- Russia e Cina, crollano gli investimenti Bri
- Covid, si dissipa il mistero: i leader politici sono vaccinati
- Dottorati express per aumentare il ranking dell’istituto, espulso il segretario Pcc
- Filippine, Marcos Jr. tiene il primo discorso alla nazione
- Corea del Sud, riparte l’economia
Cina, la recessione demografica inizierà prima del 2025
I dati sulle nascite in Cina nel 2021 non promettono bene. Lo racconta un articolo pubblicato sul Global Times, che ha interrogato diversi esperti sul tema. Le previsioni sull’arrivo dell’inverno demografico fanno riferimento a quanto annunciato lo scorso giovedì 21 luglio dal capo della sezione per gli Affari famigliari della Commissione sanitaria Yang Wenzhuang. In questa occasione, il funzionario ha annunciato che il tasso di crescita della popolazione cinese è rallentato in modo significativo ed entrerà presto in una fase di decrescita entro la fine dell’attuale piano quinquennale (2021-2025).
Tutte le 29 province cinesi che hanno pubblicato i dati registrano il numero di nascite più basso degli ultimi dieci anni. Tra queste, solo sei superano le 500 mila unità. In alcune aree si è registrato il dato più basso degli ultimi sessant’anni. “Il tasso di natalità in Cina continuerà a ridursi per oltre un secolo”, ha commentato il ricercatore del Center for China and Globalization Huang Wenzheng. “La politica del terzo figlio potrebbe alleviare alcuni dei problemi, ma è improbabile che si inverta il trend nel breve termine.”
La testata cinese riporta anche alcuni tentativi per incentivare le nascite da parte delle amministrazioni locali: c’è chi offre delle sovvenzioni per le famiglie con più di un figlio, chi taglia i costi dell’istruzione e chi chiede più garanzie economiche per le giovani coppie. “Per molto tempo la Cina ha fatto affidamento sulla demografia per guidare lo sviluppo economico“, conclude Lu Jiehua, professore di sociologia all’Università di Pechino. “In futuro […] dovremo creare nuove condizioni per favorirlo”.
Il presidente indonesiano incontra Xi Jinping
Il presidente indonesiano Joko Widodo incontra la controparte cinese Xi Jinping nella giornata di martedì 26 luglio. Jokowi è atterrato in Cina nella serata di lunedì per avviare il suo tour di visite nei paesi del G20 in Asia orientale che lo porterà anche in Giappone e Corea del Sud. Si tratta della seconda visita di un leader straniero in Cina dall’inizio della pandemia dopo quella del premier cambogiano a fine gennaio 2020, fatta eccezione per l’incontro tra Xi e Vladimir Putin (e altri leader) avvenuto in occasione delle Olimpiadi invernali di Pechino dello scorso febbraio. Lo stesso Xi non ha più lasciato il paese dopo la visita in Myanmar di gennaio 2020.
Russia e Cina, crollano gli investimenti Bri
Niente investimenti in ambito Belt and Road Initiative (Bri) verso Mosca nel 2022. È quanto rivela l’ultimo report del Green Finance & Development Center della Fudan University di Shanghai. Il dato contrasta con l’aumento degli cambi in ambito energetico, ma potrebbe comunque essere influenzato dalle sanzioni occidentali, ha chiarito il direttore Christoph Nedopil Wang al Financial Times.
Il documento rivela che, in generale, gli investimenti in ambito Bri sono calati: nella prima metà del 2022 Pechino ha investito 28,4 miliardi di dollari contro i 29,6 del 2021. Un segnale, continua il Ft, che l’iniziativa rimane uno dei capisaldi della politica estera cinese ma sta diventando più cauta. Il focus dei progetti Bri, infine, si sta spostando verso il Medio oriente, con l’Iraq come principale beneficiario degli investimenti.
Sempre a proposito di relazioni con la Russia: il South China Morning Post segnala che sono partiti i primi convogli con i mezzi militari cinesi per i giochi annuali. Si tratta della più grande esercitazione militare organizzata da Mosca, che coinvolge 37 paesi e si terrà tra il 13 e il 27 agosto in 12 località diverse, tra cui Russia, Iran, India, Kazakistan, Uzbekistan, Azerbaigian e Armenia. È la prima volta che l’evento si tiene nell’emisfero occidentale.
Covid, si dissipa il mistero: i leader politici sono vaccinati
Si riduce l’aura di mistero intorno allo stato di vaccinazione della leadership cinese. Lo ha spiegato il funzionario della Commissione sanitaria nazionale Zeng Yixin, che in un briefing ha affermato che tutti i leader, Xi Jinping compreso, hanno ricevuto l’iniezione contro il Covid-19 e che “sono molto fiduciosi” nel vaccino cinese.
Si tratta di un intervento raro, contrariamente a quanto è accaduto in altri paesi del mondo, dove presidenti e primi ministri hanno pubblicizzato apertamente il momento della propria vaccinazione. Prima di allora, lo stesso ministero degli Affari esteri aveva rifiutato di rivelare questa informazione. Circa il 90% della popolazione è vaccinata, ma rimane fuori un ampio gruppo di persone a rischio: i cittadini dai 60 anni in su, quasi 267 milioni di persone.
Dottorati express per aumentare il ranking dell’istituto: espulso il segretario Pcc
Il segretario del partito dell’Università di Shaoyang nella provincia di Hunan Peng Xilin è stato licenziato dopo che un’indagine ha rivelato alcune pratiche sospette nell’assunzione dei nuovi docenti. Il reinserimento dei professionisti sarebbe avvenuto dopo un solo anno di dottorato presso la Adamson University di Manila, nelle Filippine. La mossa avrebbe così aumentato il ranking dell’università cinese in virtù della sua “strategia per la promozione dei talenti” arricchita dal programma di internazionalizzazione.
Ad aggravare la denuncia, il fatto che non solo il periodo di formazione sarebbe stato troppo breve (28 mesi contro i 4 anni previsti), ma anche la ricollocazione dei docenti in dipartimenti esterni alle loro competenze e con un salario sopra la norma (126 mila dollari/anno). Una settimana prima il governo provinciale dello Hunan si era dovuto esprimere pubblicamente a fronte della crescente mole di lamentele ricevute, promettendo di approfondire le indagini.
Il direttore del 21st Century Education Research Institute Xiong Bingqi ha detto al South China Morning Post che “non è raro che le università cinesi collaborino con un’istituzione estera su questo tipo di dottorati veloci per rafforzare la propria immagine sulla carta”. Il problema, continua Xiong, si inserirebbe in un più ampio contesto di carenza di personale nelle università di medio livello. “È più pratico coinvolgere gli insegnanti già presenti in questo tipo di programmi […] È difficile reclutare nuovi arrivati che abbiano già le qualifiche ideali, mentre altri preferiscono cercare lavori migliori e meglio pagati”.
Filippine, Marcos Jr. tiene il primo discorso alla nazione
Lunedì 25 luglio il neoeletto presidente delle Filippine “Bongbong” Marcos Jr. ha tenuto il suo primo discorso alla nazione. L’evento è avvenuto a Quezon, presso il Batasan Pambansa Complex (sede della Camera dei rappresentanti). In un’ora e 14 minuti Marcos ha parlato di obiettivi economici (+8% del Pil entro i prossimi sei anni), ha promesso di abbassare il tasso di povertà e ha accennato a una revisione del fisco. Verrà portato avanti il piano di investimenti in nuove infrastrutture iniziato dal predecessore Rodrigo Duterte.
Il discorso non è stato accolto con favore dagli analisti, che parlano di obiettivi poco chiari e nessuna soluzione concreta. “Il discorso conferma che il presidente non ha alcun pensiero originale sull’economia né un piano globale per correggerne il declino nel lungo termine”, ha commentato ad Aljazeera Sonny Africa, direttore esecutivo della Ibon Foundation. Assenti anche alcune questioni chiave come i servizi sociali e l’assistenza alle categorie di lavoratori più colpite dalla crisi.
Corea del Sud, riparte l’economia
Martedì 26 luglio la Bank of Korea (Bok) ha annunciato i dati economici del secondo trimestre. Secondo quanto riportato, la Corea del Sud ha registrato una forte ripresa dei consumi, facilitata dall’allentamento delle restrizioni anti-Covid. Il Pil è aumentato dello 0,7%, mentre i consumi privati sono cresciuti del 3%, il dato migliore degli ultimi dodici mesi. L’economia è stata, inoltre, sostenuta da un aumento della spesa pubblica (47,33 miliardi di dollari extra budget) voluto dal neoeletto presidente Yoon Suk-yeol. Tuttavia, sottolinea la Bok, l’inflazione e la guerra in Ucraina potrebbero rallentare questo trend nei mesi a venire.
Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.