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In Cina e Asia – Dopo la Thailandia, Blinken arriva in Giappone

In Notizie Brevi by Vittoria Mazzieri

I titoli di oggi

  • Dopo la Thailandia, Blinken arriva in Giappone
  • Sri Lanka: i manifestanti chiedono un nuovo governo
  • Giappone. La coalizione di governo vince le elezioni alla Camera alta
  • Nuove proteste nello Henan
  • Tencent e Alibaba multati per aver violato la legge anti-monopoli
Dopo la Thailandia, Blinken arriva in Giappone

A poche ore dall’incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi durante la riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Bali, ieri il Segretario di Stato americano Antony Blinken è volato a Bangkok per promuovere i rinnovati sforzi degli Stati Uniti di impegno nel Sud-est asiatico. L’obiettivo degli Usa, ha commentato in conferenza stampa, non è quello di “appesantire” le nazioni dell’area “con il debito” – chiaro riferimento alle criticate modalità con cui Pechino concede prestiti ai paesi emergenti. Dopo un incontro con un gruppo di attivisti birmani, ha anche esortato la Cina a seguire gli Stati Uniti nel fare pressione sulla giunta del Myanmar affinché cessi gli intenti repressivi e affinché il paese “ritorni sulla strada della democrazia”. Pressione che gli Stati Uniti ha esercitato e continuerà a esercitare “regolarmente”. Il segretario di Stato ha lasciato intendere che è nell’interesse tanto della Cina quanto dei paesi ASEAN mettere la giunta militare birmana “di fronte alle proprie responsabilità”.

Durante i colloqui con il premier thailandese Prayut Chan-o-cha, Blinken ha firmato un accordo per approfondire la cooperazione in materia di sicurezza informatica e un memorandum d’intesa per promuovere la resilienza della catena di approvvigionamento. I paesi, ha commentato, condividono l’obiettivo di un “Indo-Pacifico libero, aperto, interconnesso, prospero, resiliente e sicuro”. Tra i temi trattati anche la cooperazione per contrastare i cambiamenti climatici. Si tratta della prima visita di Blinken in Thailandia dopo che quella che era stata programma per lo scorso dicembre era stata annullata perché un membro dell’entourage era risultato positivo al Covid-19. Il tour proseguirà oggi a Tokyo, dove il segretario di stato americano porgerà le condoglianza per l’uccisione dell’ex primo ministro Shinzo Abe.

Assalto ai palazzi del potere di Colombo: i manifestanti chiedono un nuovo governo

Dalle parole di sabato del portavoce del parlamento riportate da Reuters, il presidente srilankese Gotayaba Rajapaksa – che non si è mostrato in pubblico – ha espresso l’intenzione di lasciare l’incarico il 13 luglio, dopo mesi di manifestazioni sempre più incisive e drammatiche anche al grido di grido di Gota Go Gama (Gotayaba Go Home). Il fratello Mahinda si è dimesso da primo ministro il 9 maggio scorso, sostituito dopo una manciata di giorni da Ranil Wickremesinghe, leader del partito di opposizione United National Party e già primo ministro per quattro mandati. Anche il nuovo premier dovrebbe lasciare l’incarico una volta insediato un governo di transizione di tutti i partiti.

Dichiarazioni che sono seguite all’assalto da parte di una enorme folla di manifestanti ai palazzi del potere nella giornata di sabato. Parlando al pubblico, i leader dei movimenti di protesta anti-governativi hanno riferito che occuperanno le residenze del presidente e del primo ministro fino a quando non si dimetteranno. “Loro vivevano nel lusso mentre noi abbiamo sofferto”, hanno lamentato molti dei manifestanti intervistati, riferendosi alla carenza di beni di prima necessità e ad altre altre dure conseguenze che la peggiore crisi economica dai tempi dell’indipendenza sta infliggendo alla popolazione. Il mese scorso l’inflazione ha raggiunto il 54,6% – e potrebbe arrivare al 70% nei prossimi mesi, ha avvertito la banca centrale.

Come suggerito sabato dal presidente del Parlamento Mahinda Yapa Abeywardena, la soluzione è che Wickremesinghe lasci l’incarico solo con con un governo già formato, per evitare di bloccare i colloqui con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) per un programma di salvataggio e con il Programma alimentare mondiale, così da poter condurre a “un pacifico passaggio di potere”. Da Bangkong il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che qualsiasi governo al potere dovrà “lavorare rapidamente per cercare di identificare e implementare soluzioni che riportino la prospettiva di una stabilità economica a lungo termine, affrontando il malcontento del popolo dello Sri Lanka”. In conferenza stampa il Segretario di Stato ha anche imputato parte delle responsabilità della crisi singalese alle restrizioni della Russia sulle esportazioni di grano.

(Abbiamo parlato della situazione dello Sri Lanka e dei suoi rapporti con Cina e India nell’ultimo ebook, il numero 13, “Asia-Pacifico”)

Giappone. La coalizione di governo vince le elezioni alla Camera alta

Dopo soli due giorni dall’assassinio dell’ex primo ministro Shinzo Abe, ieri il Giappone è stata chiamato al voto per il rinnovo parziale della Camera alta. Le votazioni, che si sono concluse alle otto di sera, hanno confermato la maggioranza dei seggi alla coalizione al governo: il Partito Liberal-democratico (LDP) e l’alleato minore Komeito si sono assicurati più della metà dei 125 seggi. Il rinnovo parziale della Camera alta, infatti, avviene a cadenza triennale e quest’anno punta a riassegnare 125 dei 248 seggi totali. A mezz’ora dalla chiusura dei seggi l’affluenza si è attestata al 30,61%. Alle quattro di pomeriggio era del 23,01%, secondo il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni, un dato “in leggero aumento”, ha riportato Nikkei, “rispetto al 22,72% registrato alla stessa ora nelle precedenti elezioni per la Camera alta del 2019”.

Un risultato di questo genere era già stato anticipato da un sondaggio condotto a inizio luglio da Nikkei. Si tratta di una importante conferma per l’attuale primo ministro Fumio Kishida – che è apparso visibilmente commosso in conferenza stampa a pochi minuti dall’attentato di venerdì che ha colpito il suo mentore politico. Per rivitalizzare l’economia Kishida ha introdotto il cosiddetto “nuovo capitalismo”, promettendo di aumentare i redditi e investire nella tecnologia, nelle start-up e in altre iniziative. Tra i candidati dell’LDP che hanno vinto figura Kei Sato, il candidato nella circoscrizione di Nara al supporto del quale Abe stava tenendo il discorso mentre è stato colpito da un proiettile. Attualmente i partiti favorevoli alla revisione della Costituzione – LDP, il Komeito, il Nippon Ishin e il Partito Democratico per il Popolo – hanno ottenuto più di 80 seggi, raggiungendo la maggioranza di due terzi in entrambe le Camere della Dieta necessaria per avviare le discussioni sulla riforma di cui si parla da decenni nel paese.

Nuove proteste nello Henan

Ieri “diverse migliaia” di persone, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti alla Agence France-Presse, hanno marciato nel capoluogo della provincia dello Henan, Zhengzhou, accusando funzionari locali di corruzione. Di fronte alla filiale della People’s Bank of China della città i partecipanti sarebbero stati caricati dalla polizia. Si tratta dell’ultimo caso di protesta in un’area a stretto controllo dopo i disordini di maggio.

A fine maggio i titolari dei conti correnti erano scesi in strada, dopo che quattro banche rurali della provincia dello Henan – la Yuzhou Xinminsheng Village Bank, la Shangcai Huimin County Bank, la Zhecheng Huanghuai Community Bank e la New Oriental Country Bank di Kaifeng – avevano congelato i prelievi di contante senza preavviso, limitandosi a spiegare ai risparmiatori di essere impegnati in aggiornamenti dei sistemi interni. Il mese scorso, poi, le autorità sono state accusate di aver sfruttato i codici sanitari per prevenire le proteste: il codice di alcuni manifestanti e i loro familiari è diventato rosso malgrado i test risultassero negativi, obbligandoli alla quarantena e impedendo loro di raggiungere i luoghi di protesta. Secondo quanto riportato da alcuni media cinesi le autorità starebbero indagando su almeno tre delle banche coinvolte.

Tencent e Alibaba multati per aver violato la legge anti-monopoli

Un comunicato di domenica dell’organo di vigilanza del paese State Administration for Market Regulation (SAMR) ha riferito che Alibaba e Tencent, due dei maggiori giganti tech del paese, sono stati multati per violazione della legge anti-monopoli. Dalla sua costituzione, la Samr ha diretto l’attenzione regolatoria su decine di società digitali cinesi per aver violato le regole antitrust, in particolar modo dal blocco dell’offerta pubblica iniziale della fintech di Alibaba Ant Group di fine 2020. L’anno seguente l’organo di controllo del mercato ha trattato 175 casi di monopolio di vario tipo.

A conferma dei tentativi di rettificazione promossa dalle autorità di Pechino, le società sono state multate per non aver segnalato correttamente transazioni passate – per un totale di 28. Tencent è stata multata per un totale di 6 milioni di yuan per 12 acquisizioni, mentre le filiali di Alibaba sono state multate per 2,5 milioni di yuan per non aver segnalato cinque transazioni.

A cura di Vittoria Mazzieri

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