In Cina e Asia – La Cina cresce all’8%, ma preoccupano Omicron e il calo storico delle nascite

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • La Cina cresce dell’8%
  • Cina: nascite ai minimi dal 1949
  • Omicron contagia un’area pari a un quinto del pil cinese
  • Ex viceministro cinese della pubblica sicurezza confessa corruzione in tv
  • Cina: La metà dei bambini dei migranti vive lontano dai genitori
  • Terre rare: Washington dice no agli approvvigionamenti cinesi
  • La Cina accoglie il primo treno nordcoreano, mentre Pyongyang testa altri missili

 

Anche in rallentamento, l’economia cinese batte le aspettative degli analisti. E l’obiettivo annuo stabilito dalle autorità di Pechino. Secondo i dati ufficiali rilasciati stamattina, nel 2021, il Pil nazionale si è attestato a 114,37 mila miliardi di yuan (18 mila miliardi di dollari), pari a un incremento dell’8,1% rispetto ai 101,36 trilioni di yuan nel 2020. Più del target fissato lo scorso marzo dalla leadership, che aveva pronosticato una crescita “superiore al 6%”.I numeri potrebbero suggerire un sorpasso sugli Stati uniti in tempi più rapidi di quanto ipotizzato recentemente dal  Japan Center for Economic Research; forse già nel 2028. Ma la locomotiva cinese ha davanti a sé un percorso accidentato. Mentre le statistiche annue beneficiano della performance sottotono di un 2020 all’insegna del coronavirus, i dati del quarto trimestre attestano un rallentamento: Tra ottobre e dicembre l’economia cinese è cresciuta di solo il 4%, in calo rispetto al 4,9% dei tre mesi precedenti. Cifre che risentono della pressione esercitata da una contrazione della domanda interna in tandem con l’instabilità della supply chain. I policymaker non nascondono la propria preoccupazione. Poco prima di rilasciare le statistiche economiche, la Banca centrale cinese ha tagliato i costi di finanziamento dei suoi prestiti a medio termine per la prima volta da aprile 2020. Trattasi di un quantitative easing con caratteristiche cinesi. Pur escludendo la vecchia strategia degli stimoli a nove zeri, Pechino ha recentemente allentato le misure restrittive imposte dopo l’estate per contenere la bolla immobiliare e rispettare gli impegni ambientali. La diffusione della variante Omicron a pochi giorni dalle Olimpiadi e dal Capodanno lunare presenta nuove sfide. Diverse multinazionali straniere hanno annunciato la sospensione della produzione nelle province industriali della Cina, dove i governi locali hanno imposto lockdown e limiti alla circolazione.

Cina: nascite ai minimi dal 1949

Le prospettive di crescita per il futuro sono rese anche più fosche dal trend demografico. Secondo i dati forniti contestualmente dall’Istituto nazionale di statistica, lo scorso anno  la Cina ha registrato 10,62 milioni di nascite, un – 11,5% rispetto ai 12 milioni del 2020. Il numero più basso dal 1949 e il quinto calo annuo consecutivo. Il tasso di natalità scende così a un nuovo minimo storico di 7,52 nascite ogni 1.000 persone, mentre l’indice di mortalità nazionale si è attestato a quota 7,18 per mille, portando il tasso di crescita nazionale per il 2021 allo 0,34 per mille.Segno che la politica del terzo figlio – approvata la scorsa estate – e gli incentivi economici proposti da alcune province stentano a sortire l’effetto desiderato. Soprattutto considerate le incertezze economiche fronteggiate dalle giovani famiglie in tempi di coronavirus. Ma per Ning Jizhe, vice capo della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma, serve ancora tempo e l’allungamento delle prospettive di vita aiuterà a stabilizzare la popolazione sopra gli 1,4 miliardi nel prossimo futuro.

Omicron contagia un’area pari a un quinto del pil cinese

La variante Omicron ha raggiunto Pechino, e i centri finanziari di Shanghai e Shenzhen, nella provincia del Guangdong. Un’area che complessivamente rappresentano un quinto del prodotto interno lordo del paese. A pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi il governo centrale tiene fede alla strategia della tolleranza zero e aumenta i controlli sugli ingressi dall’estero dopo l’attribuzione di alcuni contagi al contatto con prodotti importati; non più solo i surgelati. Nel primo caso di Omicron a Pechino si sospetta che l’infezione sia arrivata tramite posta. Ma la sospensione della produzione in varie parti della Cina e l’approssimarsi del capodanno cinese stanno spingendo le autorità ad adottare un approccio più “dinamico”. Domenica la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma ha invitato le amministrazioni locali a introdurre provvedimenti misurati sulla base delle condizioni reali per contenere l’impatto delle restrizioni sui festeggiamenti e i consumi.

Ex viceministro cinese della pubblica sicurezza confessa corruzione in tv

Sun Lijun, ex viceministro cinese della pubblica sicurezza, ha rilasciato una confessione televisiva in cui ha ammesso di aver accettato tangenti e di coltivare una “cricca politica”. L’ammissione di colpevolezza è stata l’oggetto del primo episodio di un documentario in cinque parti sulla corruzione andato in onda sabato sull’emittente statale China Central Television. Sun, 53 anni, è una delle figure di più alto profilo dell’apparato di sicurezza ad essere stata presa di mira dagli agenti anticorruzione negli ultimi anni. È stato espulso dal Partito Comunista e licenziato dal suo incarico a settembre scorso e formalmente accusato di corruzione la scorsa settimana per aver accettato nel 2011 “doni” da Wang Like, un ex vice capo del comitato politico e legale della provincia del Jiangsu. “ [Wang] veniva a Pechino circa quattro o cinque volte l’anno e ogni volta mi dava 300.000 dollari in una piccola scatola di frutti di mare. Ogni volta che veniva, diceva che portava “un po’ di pesce”, quindi sapevo cosa stava succedendo”, ha dichiarato Sun.  Sun ha anche confessato di aver acquistato i favori di  Gong Daoan, un ex capo della polizia di Shanghai, comprando appartamenti per i figli di Gong e aiutando i membri della famiglia a trovare lavoro.Gong e Liu sono stati entrambi processati con l’accusa di corruzione, ma i verdetti devono ancora essere annunciati. Proseguono dunque le indagini sul caso, che a ottobre ha visto in manette anche l’ex ministro della giustizia Fu Zhenghua per “gravi violazioni della disciplina di partito”, di solito un riferimento alla corruzione.

Terre rare: Washington dice no agli approvvigionamenti cinesi

Venerdì scorso il Senato degli Stati Uniti ha promosso un disegno di legge che vieta agli appaltatori nel settore della difesa di acquistare terre rare dalla Cina.Il testo, sponsorizzato dai senatori Tom Cotton, un repubblicano dell’Arkansas, e Mark Kelly, un democratico dell’Arizona, è l’ultimo di una serie di leggi statunitensi che cercano di contrastare il quasi monopolio della Cina sul settore e fissa al 2026 la data entro cui il Pentagono dovrà creare una scorta permanente di questi minerali strategici. Il disegno di legge si applica solo alle armi, non ad altre attrezzature acquistate dalle forze armate statunitensi.Gli Stati Uniti hanno solo un giacimento di terre rare e non posseggono le tecnologie necessarie per trattarle: il processo di produzione dei minerali può essere inoltre altamente inquinante, uno dei motivi per cui è divenuto impopolare negli Stati Uniti.Secondo i funzionari americani il disegno di legge dovrebbe rafforzare la posizione dell’America come leader globale nel settore delle terre rare, nonché ridurre la dipendenza del paese dalla Cina, che già in passato ha bloccato le esportazioni di terre rare verso il Giappone e minacciato gli Stati Uniti.

Cina: La metà dei bambini dei migranti vive lontano dai genitori

Circa la metà dei bambini dei lavoratori migranti cinesi vive separata dai genitori. È quanto afferma un recente studio pubblicato da New Citizen Program, una ONG con sede a Pechino, che stima a circa 130 milioni i bambini migranti e bambini “lasciati indietro” in Cina nel 2020, pari a oltre il 40% della popolazione infantile totale. Le persone che si trasferiscono in altre città in cerca di un lavoro meglio retribuito spesso incontrano ostacoli se desiderano portare con sé i propri figli, poiché il sistema statale di registrazione limita l’accesso dei migranti ai servizi pubblici come le scuole pubbliche.Sebbene la percentuale ufficiale di bambini migranti che frequentano le scuole primarie e medie pubbliche raggiunga l’80%, secondo i dati ufficiali, la cifra potrebbe non essere coerente con la realtà. Secondo il direttore della New Citizen Program, la percentuale di bambini migranti nelle scuole pubbliche cinesi è aumentata perché le scuole private che accettavano bambini migranti sono chiuse.Oltre ai bambini in età scolare, ce ne sarebbero anche circa 22 milioni di età inferiore ai due anni e circa 25 milioni di età compresa tra i tre e i cinque anni, secondo le stime del rapporto. Tra il 2016 e il 2020, solo il 25% circa di loro ha frequentato asili nido pubblici, mentre la maggior parte era in asili nido privati. Quando i bambini migranti finiscono i nove anni di istruzione obbligatoria, affrontano l’incertezza sugli studi successivi. Nel 2020, solo 256.000 figli di migranti si sono iscritti al gaokao, rappresentando solo il 2,39% di tutti i candidati all’esame di quell’anno. Il rapporto rileva che si dovrebbe fare di più a livello istituzionale per permettere l’integrazione scolastica dei figli dei lavoratori migranti, puntando alla creazione di nuove scuole e all’aumento del numero di posti disponibili nelle istituzioni pubbliche.

La Cina accoglie il primo treno nordcoreano, mentre Pyongyang testa altri missili

Un treno merci nordcoreano si è fermato domenica a Dandong, città al confine con la Cina, segnando il primo transito ferroviario confermato dall’inizio del blocco delle frontiere a causa della pandemia. Stando ad alcune fonti riportate dall’agenzia di stampa Yonhap, non è chiaro se il treno stesse trasportando merci in Cina, ma probabilmente tornerà oggi in Corea del Nord con un carico di “materiali di emergenza”. La Corea del Nord non ha ufficialmente segnalato alcun caso di COVID-19 ma ha imposto rigide misure antivirus, tra cui la chiusura delle frontiere e il blocco dei viaggi nazionali dall’inizio della pandemia. I quasi due anni di chiusura delle frontiere hanno ridotto drasticamente le risorse chiave nel paese: diverse spedizioni di cibo e aiuti medici sono entrate nel paese eremita dopo tre mesi di quarantena al porto di Nampo, ma non c’era finora stata conferma del trasporto di grandi spedizioni via treno. La lenta riapertura verso l’esterno coincide con un ritorno alle provocazioni missilistiche. Solo nelle ultime due settimane Pyongyang ha effettuato quattro test, due proprio questa mattina. Si tratterebbe di vettori a corto raggio finiti al largo della costa giapponese. Secondo gli esperti, il lancio, che segue di pochi giorni il collaudo di due missili guidati da rotaia, serve a confortare la popolazione nordcoreana sulle capacità difensive del paese, nonostante il tracolo dell’economia nazionale. Nel suo primo discorso dell’anno Kim Jong-jn ha ammesso si tratti di una “lotta tra la vita e la morte”.

A cura di Sharon De Cet e Alessandra Colarizi