<intro_china-files> Proponiamo di seguito un articolo sulla società civile cinese, scritto da Yu Keping (俞可平), cui segue un intervento di Tyra Diez, sul medesimo argomento. Con questi due articoli la nostra intenzione è aprire un dibattito sul tema: chiunque sia interessato a sviluppare risposte ai due articoli proposti, cui ne seguiranno altri, può contattarci (info_at_china-files.com) e potremo inserire il contributo all’interno della discussione </intro_china-files>
[Traduzione dal cinese: Tyra Diez — Traduzione dallo spagnolo: Daniele Massaccesi]Una società civile indipendente sta emergendo in Cina, cosa che rappresenta uno dei cambiamenti più importanti accaduti in questo paese dal periodo di riforma e apertura che iniziò nelle decade degli anni ottanta. Negli ultimi dieci anni, la società civile è passata ad essere da un tema sensibile, oggetto di sospetto ed esitazione anche tra i circoli accademici, a tema in voga, in grado di occupare le agende politiche e i dibattiti pubblici. Il presente articolo tratta l’interpretazione del concetto di società civile in Cina, così come la sua attuale situazione, le sue caratteristiche, i suoi obiettivi e il suo futuro.
1- Il concetto di “società civile” (1)
Attualmente, la società cinese è composta da tre settori. Un primo settore è formato dalla società politica, ovvero l’apparato dello Stato, i cui organi principali sono i quadri e i funzionari del governo. Il secondo settore è formato dalla società economica, cioè il sistema dell’economia di mercato cui parte principale sono le imprese e gli imprenditori che le dirigono. Il terzo settore è la società civile, ovvero il sistema il cui corpo principale è formato dalle organizzazioni non governative e non imprenditoriali e i cui componenti sono civili (…). Pertanto la società civile non appartiene al primo o al secondo settore ma, ponendosi in e tra entrambi, forma il cosiddetto “terzo settore” e costituisce la sfera pubblica civile. Nel presente articolo, intendiamo per “organizzazioni della società civile” (OSC) qualsiasi gruppo o organizzazione di natura sociale e senza fini di lucro, composta da persone che si riuniscono di comune accordo per il conseguimento di interessi e obiettivi comuni (…).
2- Situazione attuale della società civile in Cina
C’è una gran differenza tra i ricercatori e i funzionari del governo quando viene il momento di determinare la quantità esistente di organizzazioni civili, così come quando si tratta di valutare gli effetti e le funzioni della sovietà civile nella situazione attuale. Secondo l’ultimo censimento ufficiale, terminato alla fine del dicembre 2006, il numero totale di OSC raggiunge quota 320.000 (…). Tuttavia i calcoli realizzati da diverse università superano notevolmente questa cifra (…), la stima più alta supera la cifra di 8.000.000. Le ragioni che spiegano questa divergeneza sono tre: la difficoltà stessa di registrare tali organizzazioni, il loro carattere non categorizzato e i problemi propri del sistema di censimento. Troviamo la stessa discrepanza attorno agli effetti e alle funzioni attuali della società civile in Cina. Sebbene non ci sia accordo neanche in questo punto tra i ricercatori, gli studi politici degli ultimi anni riguardo il controllo e la gestione sociale, dimostrano che in generale la sua funzione è di maggiore rilevanza, essendo il suo sviluppo molto più importante per gli investitori e intellettuali che per il governo. (…). La società civile nata in Cina dopo il periodo di riforma e apertura ha svolto e svolge funzioni ogni volta più importanti (…). In primo luogo, la comparsa delle OSC ha di fatto stabilito una politica democratica di base la cui premessa è la formazione di gruppi sociali autonomi. In secondo luogo, la nascita delle OSC ha permesso la creazione di un ponte di comunicazione tra il governo e la società civile, rendendo possibile una relazione fruttuosa per entrambi, indispensabile per la pratica della buona amministrazione.
Terzo, la formazione di numerose OSC è indiscutibilmente uno degli elementi che più ha influito nel cambio della politica del governo, costituendo, quanto meno, l’impeto originario delle sue riforme. Quarto, l’implicazione attiva delle OSC negli affari pubblici ha migliorato l’immagine del governo e ha rafforzato l’identificazione politica della popolazione con lo Stato. In ultimo, le organizzazioni civili sono diventate un potente meccanismo di controllo della condotta del governo.
3- Gli obiettivi della società civile in Cina
Nei paesi occidentali sviluppati e in quelli in transizione dell’est Europa, il documento primordiale della società civile è quello di articolare una sfera pubblica di partecipazione politica, vale a dire, l’obiettivo fondamentale del suo sviluppo è la promozione della gestione democratica del paese. (…). La finalità dello sviluppo della società civile in Cina consiste dunque in ultima analisi nel realizzare l’ideale politico della buona amministrazione. Da che esistono la nazione e il governo, il concetto di “buon governo” o di “governo benevolente” è stato l’aspirazione ultima di qualsiasi modello politico: per esempio, nel nostro passato sono state chiamate “il buon governo” (善政 shànzhèng) o “il governo benevolente” (仁政 rénzhèng), nozioni che corrispondono essenzialmente al concetto occidentale di “buon governo” (…). In poche parole, la buona amministrazione è il processo di gestione sociale designato per massimizzare il bene pubblico. La caratteristica distintiva della buona amministrazione è la cooperazione tra governo e cittadinanza nella gestione della vita pubblica e costituisce una nuova e ottima relazione tra lo Stato e la società civile. Perciò lo sviluppo della società civile favorisce in primo luogo la creazione della società armoniosa.
4- Caratteristiche distintive della società civile cinese
Frequentemente ci si pone la domanda se la Cina abbia o meno una società civile. Le ragioni per fondare questa domanda stanno nel fatto che fino ad oggi la Cina non ha avuto una società civile che corrisponda al significato moderno di tale nozione, poiché la società civile che è emersa nel paese è diversa da quella occidentale. Secondo il nostro punto di vista, l’esistenza della società civile cinese è una realtà innegabile (…). Senza dubbio, come l’economia di mercato e le politiche democratiche in Cina possiedono delle caratteristiche proprie, la sua società civile ha ugualmente delle caratteristiche distintive. Ecco qui le più rilevanti:
1) La società civile cinese è un tipico caso di società civile diretta dal governo; ha una doppia natura: governativa e civile. Sebbene sia il partito comunista cinese sia il governo stanno rafforzando l’ampliamento dell’autonomia delle organizzazioni civile, la maggior parte delle organizzazioni civili cinesi sono fondate e dirette dal governo, specialmente quelle legislative più influenti, come ad esempio vari tipi di organizzazioni professionali e del commercio, di gruppi di ricerca e di interesse.
2) La società civile cinese si trova all’interno di un sistema peculiare. (…) il cosiddetto “spazio istituzionale” si riferisce alle leggi in vigore che governano l’amministrazione delle organizzazioni civili; lo “spazio reale” è quello che effettivamente copre tutto lo spettro di queste organizzazioni, siano o no integrate nel sistema legale. La società civile cinese, considerata secondo i principi della normativa vigente, non corrisponde con la sua realtà attuale.
3) Le OSC della Cina non sono ancora istituzionalizzate. Sebbene nel 1998 il Ministero degli affari sociali esaminò e promulgò nuove regole per le organizzazioni civili, il processo della sua istituzionalizzazione è appena iniziato.
Al momento, esistono almeno le seguenti tipologie di OSC, sulla base del loro sistema organizzativo:
i) Associazioni sociali altamente gerarchizzate, come per esempio i sindacati, la Lega della gioventù comunista cinese o la Federazione delle donne. In realtà, non esiste grande differenza tra il sistema organizzativo di queste associazioni e il corrispondente dei dipartimenti amministrativi governativi.
ii) Associazioni sociali relativamente gerarchizzate, come per esempio le federazioni commerciali e industriali e le associazioni dei consumatori. Tanto i suoi impiegati come il suo personale direttivo sono autorizzati e diretti dal governo e sbrigano alcune funzioni dell’amministrazione pubblica.
iii) Associazioni di carattere civile dei circoli accademici, come per esempio l’associazioni degli studenti o i gruppi di ricerca. Il personale e i dirigenti della maggior parte di queste sono eletti indipendentemente dagli organi e dipartimenti governativi e non hanno una stratificazione gerarchica.
iv) Le unità produttive amministrate dai civili di carattere non imprenditoriale. Queste hanno un tipo molto particolare di organizzazione civile. Il suo livello di stratificazione amministrativo è molto basso o inesistente, e, tolti i lavori specifici di ricerca o intercambio, prestano servizi specializzati alla società.
Concludendo, dal periodo di riforma e apertura una società civile relativamente indipendente sta emergendo in Cina, sebbene con una serie di caratteristiche distintive proprie. Malgrado la società civile nel nostro paese debba far fronte a numerose difficoltà, è possibile predire con ottimismo che, man mano che si sviluppino l’economia di mercato e le politiche democratiche, si andrà trasformando progressivamente in una società matura che influisca in maniera più decisa nel processo economico, politico e sociale della Cina.
NOTE:
* Yu Keping è il direttore del Centro di Economia e Politica Comparata della Cina (L’articolo è stato pubblicato su Anuario Asia-Pacífico 2006, de la Fundación CIDOB y Casa Asia)
(1) Il termine “società civile” si traduce di solito in cinese indistintamente come “shimin shehui” (市民社会), “minjian shehui” (民间社会) e “gongmin shehui” (公民社会), sebbene ognuno di questi abbia un significato e una matrice diversa nel contesto cinese. Shimin shehui, il termine più usato, viene dalle traduzioni delle opere del marxismo classico. È un termine dispregiativo, poiché nel suo contesto originale si riferiva alla classe borghese o a quella capitalista. Minjian shehui, termine preferito dagli storici, è salito in cattedra a partire dagli studi dei gruppi sociali dalla fine della dinastia Qing e ha un carattere relativamente neutrale. Gongmin shehui è la nuova traduzione nata dopo il periodo di riforma e apertura; è questo un termine di apprezzamento che enfatizza la dimensione politica della società civile, l’idea della partecipazione cittadina e della sua identità nella sfera pubblica e nel controllo del governo. Ogni volta specialisti ed intellettuali optano per questo termine. Vedi anche: Yu Keping (俞可平), “Zhongguo gongmin shehui de xingqi yu zhili de bianqian” (中国公民社会的兴起与治理的变迁) (La società civile cinese e il suo significato per il governo), Zhongguo shehui kexue likan (中国社会科学季刊), Hong Kong, Primavera 1999, p. 107.