La Cina è arrivata su Marte con la missione Tianwen-1 atterrata il 15 maggio sul pianeta rosso e partita dalla base spaziale di Wenchang sull’isola di Hainan. La provincia insulare è sempre più importante nelle strategie di Pechino: tecnologia, ricerca spaziale, libero scambio, destinazione turistica di lusso e porto franco per promuovere consumi e testare nuovi investimenti.
Durante il 2020, con i confini chiusi ai viaggi internazionali, Hainan è diventata la principale destinazione per turismo di lusso cinese, generando il maggior fatturato al mondo nei negozi locali dei principali brand internazionali.
Nel 2021 la Cina ha organizzato la prima fiera dei consumi, proprio sull’isola di Hainan nella città capoluogo Haikou. La China International Consumer Products Expo è stata organizzata dal 7 al 10 maggio dal governo provinciale e dal Ministry of Commerce per promuovere il progetto di Hainan come nuova zona di libero scambio. Secondo Xinhua la fiera ha visto la partecipazione di 2.500 brand tra cui oltre 1.300 provenienti dall’estero e l’Italia ha partecipato con più di 50 firme tra cui Armani, Valentino, Sergio Rossi, Etro.
La fiera ha proposto yacht, alta gamma, abbigliamento, automobili e ogni principale merceologia di consumo e durante l’Expo è stata annunciata la Hainan Design Week di novembre 2021 con l’Italia paese partner e dove si stima affluenza di oltre 100.000 visitatori nella città di Haikou. La provincia è stata lanciata come Free Trade Port e punta a liberalizzare e facilitare scambi commerciali, investimenti, transazioni finanziarie internazionali per diventare una zona di libero scambio modello.
La Cina ha costruito la propria crescita con piani strategici di lungo periodo, calcolando in modo puntuale settori, regioni e modalità ideali al proprio sviluppo. Il piano di investimento nella provincia di Hainan conferma l’attenzione di Pechino su tutta l’area che include le province del Sud e i settori promossi nello sviluppo dell’isola sono: alta tecnologia, turismo, agricoltura, medicale, education, cultura, logistica, costruzioni, finanza ed energia.
La Cina ha promosso l’isola come nuova Free Trade Zone dal 1º giugno 2020, con un progetto di lungo periodo che porterà l’intera provincia ad essere porto franco entro il 2025, fornendo politiche preferenziali per gli investimenti transfrontalieri, minore tassazione e requisiti per i visti più semplici.
Le società registrate nel territorio e attive in settori incentivati dal governo possono beneficiare di un’aliquota fiscale sui redditi pari al 15%, inferiore rispetto all’aliquota ordinaria del 25%; inoltre entro il 2025 l’intera isola sarà esente da dazi, come per la regione ad amministrazione speciale di Hong Kong. Oggi le policy speciali vengono testate nell’area Yangpu Bonded Port per poi essere estese a tutto il territorio dell’isola.
Per le attività economiche che garantiranno un valore aggiunto prodotto localmente di almeno il 30% nella lavorazione dei beni saranno garantiti dazi zero anche alle importazioni da Hainan alla Cina continentale. La fiscalità per manager e professionisti stranieri riconosciuti come highly-skilled talent è al 15%, garantendo il regime fiscale individuale più vantaggioso in tutta la Cina continentale.
Hainan è adiacente al Guangdong che è la provincia a maggior popolazione e PIL della Cina e nel 2020 la provincia di Hainan ha registrato un prodotto interno lordo superiore a 553 miliardi di yuan (80 miliardi di dollari), pari all’economia dello Sri Lanka, con una crescita durante il periodo pandemico del 3,5%, superiore alla performance nazionale confermata a +2,3% per la Cina nel 2020.
Di Lorenzo Riccardi*
**Lorenzo Riccardi insegna presso Shanghai Jiaotong University ed è managing partner di RsA Asia (rsa-tax.com). Vive in Cina da 15 anni dove segue gli investimenti esteri nel Far East e ha ricoperto ruoli nella governance dei piu grandi gruppi industriali italiani. A gennaio 2020 ha completato un progetto di viaggio in ogni paese del mondo raccogliendo trend e dati economici da Shanghai, in ogni regione, lungo le nuove vie della seta (200-economies.com).