Mondo Asean – Il Regno Unito post-Brexit guarda a Est

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 16 aprile.

Lo scorso marzo il Primo Ministro Boris Johnson ha presentato al Parlamento inglese il documento Global Britain in a competitive age 2021. Dal rapporto sulla politica estera inglese, emerge l’intenzione di Londra di ricostruire relazioni politico-commerciali autonome all’indomani della Brexit, in particolare con i Paesi della regione dell’Indo-Pacifico. L’idea di un Regno Unito che svolge il ruolo di mediatore tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti è infatti storia passata. Oggi il Paese guarda all’Asia Orientale, e in particolare alle economie emergenti del Sud-Est asiatico, per celebrare la sua rinnovata autonomia internazionale. In realtà, nonostante i toni declaratori del Global Britain 2021, il Paese non è altro che una media potenza in un mondo multipolare, ma sembra aver compreso che il baricentro del nuovo ordine globale si trova proprio in Asia.

Già durante gli ultimi mesi del 2020 il Primo Ministro Johnson ha iniziato a tessere le fila di nuove intese commerciali con Giappone e Australia, ma anche Singapore e Vietnam. Il Paese si è infatti affrettato a regolamentare nuovamente i legami commerciali con due delle economie ASEAN più floride e ricche di opportunità. L’accordo con Singapore, siglato nel dicembre scorso, ha sostanzialmente replicato quello dell’Unione che lo precedeva. Il Paese è un hub finanziario e commerciale fondamentale per molte multinazionali che operano nella regione, e il Regno Unito è la principale destinazione di IDE singaporiani. Anche in Vietnam l’accordo di libero scambio con l’UE è stato sostituito da un nuovo accordo bilaterale che assicura al Regno Unito l’accesso a tariffe preferenziali. Istruzione, energia, infrastrutture e sanità sono i settori che offrono più opportunità per gli esportatori inglesi, ma la gran parte del commercio tra i due Paesi si svolge in termini di importazioni di indumenti, calzature, riso, frutti di mare e mobili in legno dal Vietnam.

Inoltre, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Dominic Raab si è recato più volte in visita nel Sud-Est asiatico, presso Singapore, Malesia, e più recentemente in Indonesia. L’obiettivo era quello di rinsaldare le relazioni economiche con le economie emergenti, ma anche ribadire che il Regno Unito si rende disponibile come alleato per la sicurezza regionale. Infine, la Segretaria per il Commercio Internazionale Liz Truss ha dichiarato che le negoziazioni per l’adesione della Gran Bretagna alla Comprehensive and Progressive Trans-Pacific Partnership (CPTPP) avranno luogo quest’anno. La partecipazione inglese all’accordo che sancisce una delle aree di libero scambio più estese al mondo andrebbe a tutto beneficio delle relazioni con i Paesi ASEAN.

Dunque, a differenza di Francia, Germania e Paesi Bassi, il Regno Unito non ha ancora una strategia ufficiale per l’Indo-Pacifico, ma ci sta lavorando. Una serie di segnali lasciano intravedere la postura del Paese, particolarmente interessato alle economie emergenti del Sud-Est asiatico, e con l’adesione al CPTPP la Gran Bretagna potrebbe infine innestare il futuro delle sue relazioni commerciali in questa regione. La politica estera inglese del 2021 è quindi cartina di tornasole di un ordine economico che si gioca ormai principalmente in Asia Orientale.

A cura di Agnese Ranaldi

Ultimi sviluppi nel Mar Cinese Meridionale

Da fine marzo ad oggi restano accesi i riflettori sulle vicende che coinvolgono le acque contese del Mar Cinese Meridionale. Stavolta ben 200 pescherecci cinesi si sarebbero ammassati nella laguna di Whitsun Reef, o Niu’e Jiao, per proteggersi dal mare in tempesta – a detta della Rappresentante del Ministero degli Esteri Hua Chunying. La sovranità sulle acque in prossimità dell’isola di Spratly è contesa tra le Filippine e la Repubblica Popolare Cinese: ecco perché il Segretario della Difesa Delfin Lorenzana ha richiesto con fermezza il ritiro delle imbarcazioni. Le Filippine hanno ricordato l’esito di un lodo arbitrale internazionale del 2016, che aveva stabilito che la Cina non avesse diritti storici per pescare nell’area. Tuttavia, il lodo del tribunale arbitrale non è riconosciuto dalla Cina, che sostiene che i suoi interessi nel Mar Cinese Meridionale siano in linea con il diritto internazionale. Inoltre, secondo quanto riportato da The Diplomat, la Cina utilizzerebbe una flotta da pesca paramilitare per spingere le sue rivendicazioni nelle acque limitrofe. Gli equipaggi di questi pescherecci costituirebbero una sorta di milizia – soprannominata “Little Blue Men” da alcuni osservatori internazionali – che può essere convertita in forma di ausiliario navale militare nella malaugurata ipotesi di un conflitto armato. Le rispettive rivendicazioni sono attualmente oggetto di un’accesa diatriba diplomatica, che si svolge a colpi di comunicati stampa e post sui social media. I recenti sviluppi nel Niu’e Reef complicano anche i piani del Presidente filippino Rodrigo Duterte, che si era impegnato nell’instaurare relazioni più distese con la Cina di Xi Jinping. Inoltre, per quanto la RPC non apprezzi l’ingerenza internazionale, l’eco delle contese in queste acque arriva anche oltreoceano, dove qualcuno si chiede se le azioni cinesi non rappresentino piuttosto un test per la nuova Amministrazione Biden, che si è impegnata a contrastare l’assertività della politica estera cinese nel Sud-Est asiatico.

Myanmar, l’ombra di un “conflitto in piena regola”

Dopo l’ennesimo fine settimana di sangue, Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha tuonato che la repressione delle proteste in Myanmar potrebbe innescare un “conflitto in piena regola” alla pari della Siria nel 2011. Secondo Bachelet, condanne e sanzioni non sono più sufficienti: gli Stati con maggior influenza devono esercitare pressioni concertate sui militari per fermare le gravissime violazioni dei diritti umani e i possibili crimini contro l’umanità. Oltre all’uso indiscriminato di granate e mortai, l’OHCHR ha riferito che le forze di sicurezza hanno anche impedito al personale medico di aiutare i feriti, addebitando ai parenti una vera e propria multa per rivendicare i corpi di coloro che sono stati uccisi. Intanto, ai danni di Aung San Suu Kyi è stato emesso il sesto capo di imputazione relativo alla presunta violazione delle norme anti-coronavirus. Il tribunale di Naypyitaw ha accettato sei avvocati in rappresentanza di Suu Kyi per le accuse addotte dalla Giunta contro di lei. Nonostante sia già iniziato il processo in videoconferenza, Suu Kyi non ha mai avuto il permesso di incontrare di persona il suo team legale per consultarsi sulla strategia da adottare. Tuttavia, lunedì 12 aprile un avvocato ha potuto partecipare al processo condotto virtualmente. Gli oppositori del governo militare sono scesi di nuovo in strada il primo giorno del capodanno birmano Thingyan, con varie manifestazioni, annullando i tradizionali festeggiamenti in rispetto delle oltre 700 vittime che si contano ormai dall’inizio del colpo di Stato. Inoltre, per combattere la continua censura di internet operata dalla giunta, un gruppo di manifestanti ha avviato una newsletter clandestina che viene distribuita anche in formato cartaceo nei mercati, raggiungendo migliaia di persone in tutto il Paese. L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar, Christine Schraner Burgener, intraprenderà un tour asiatico per intensificare gli sforzi diplomatici per affrontare la terribile emergenza. Il viaggio inizierà in Thailandia e includerà anche la Cina.

Economia

Migliorare la connettività in Asia

L’ASEAN e i suoi tre partner principali regionali – Cina, Corea del Sud e Giappone – dovrebbero concentrarsi sul rafforzamento della connettività e degli investimenti nelle infrastrutture per rimanere una parte fondamentale nelle catene globali del valore.

The Straits Times: https://www.straitstimes.com/singapore/politics/better-connectivity-infrastructure-can-ensure-asean-plus-three-remains-key-part

Tecnologia

Intelligenza artificiale in Vietnam

Hanoi ha stipulato una partnership con la più grande società internet sudcoreana per sviluppare un piano strategico e far diventare nei prossimi anni il Paese un attore globale dell’intelligenza artificiale.

Nikkei Asian Review: https://asia.nikkei.com/Business/Technology/Vietnam-enlists-South-Korea-s-Naver-to-drive-AI-ambitions

Ambiente

Produzione sostenibile di olio di palma

Grandi produttori regionali e grandi acquirenti di olio di palma come Nestlé e Pepsi stanno supportando un programma che prevede investimenti di oltre 1 miliardo di dollari per la conservazione delle foreste nel Sud-Est asiatico.

The Business Times: https://www.businesstimes.com.sg/government-economy/big-brands-join-us1b-forest-conservation-push-for-south-east-asia

Geopolitica

ASEAN, Cina e Stati Uniti

La recente riunione del QUAD promette nuovi sviluppi nell’Indopacifico e le crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti rischiano, secondo alcuni osservatori, di dividere i Paesi ASEAN spingendoli a scegliere tra Washington e Pechino.


East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2021/04/09/can-asean-offer-a-way-out-of-the-us-china-choice/

Business

Investire in Malesia

La Malesia offre molte opportunità economiche anche nelle aree meno sviluppate del Paese, attraverso i cosiddetti corridoi d’investimento, una sorta di zona economica speciale introdotta dal Ninth Malaysia Plan del 2006.


ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/an-overview-of-malaysias-investment-corridors/

Geopolitica

Trasporto marittimo UE-ASEAN

Rappresentanti di Bruxelles e Giacarta si sono incontrati virtualmente il 19 marzo scorso per discutere una migliore attuazione della Convenzione sul Lavoro Marittimo che, siglata nel 2006, mira a tutelare le condizioni dei lavoratori del settore.


European Commission: https://ec.europa.eu/transport/modes/maritime/news/2021-03-19-maritime-transport-dialogue_en

Politica

Proteste in Thailandia

Una coalizione di gruppi politici e movimenti civici chiamata “Re-Solution” ha lanciato una nuova campagna in Thailandia per raccogliere un milione di firme e chiedere la modifica della Costituzione.

The Straits Times: https://www.straitstimes.com/asia/se-asia/pro-democracy-movement-in-thailand-snuffed-out-its-merely-shifting-gears

Business

Traveloka programma la crescita

L’unicorno indonesiano del turismo e dei viaggi online è in trattative per finalizzare un’offerta pubblica iniziale e una fusione con la Bridgetown Holdings, raccogliendo risorse necessarie ad uno sviluppo rapido della compagnia.

Bloomberg: https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-04-09/traveloka-said-in-talks-to-list-via-richard-li-s-bridgetown-spac

Politica

Maggiore cooperazione ASEAN

Il Brunei dall’inizio della sua Presidenza ha lavorato attivamente per raggiungere gli obiettivi di integrazione sociale e regionale tra i Paesi del Sud-Est asiatico, con un focus particolare su clima e sostenibilità.

Eleven Myanmar

Istruzione

Forum internazionale sulla formazione

Da giugno a settembre si terrà l’Australia-ASEAN Academics Forum: Online Education during COVID-19 and Beyond”, che avrà l’obiettivo di promuovere la cooperazione tra Canberra e Giacarta e migliorare gli standard educativi della regione.

Vietnam+: https://en.vietnamplus.vn/international-online-education-forum-during-covid19/200040.vnp

Business

Quale futuro per Grab?

La super app singaporiana che lo scorso martedì ha annunciato la quotazione alla Borsa di New York rimarrà, secondo quanto annunciato dal suo fondatore e CEO Anthony Tan, focalizzata sul mercato del Sud-Est asiatico.

Nikkei Asian Review: https://asia.nikkei.com/Editor-s-Picks/Interview/Grab-to-stay-focused-on-massive-ASEAN-growth-after-US-listing-CEO

Politica

Il futuro della politica singaporiana

Quali saranno le reali conseguenze della decisione di Heng Swee Keat di farsi da parte e non candidarsi ad essere il prossimo leader della città-Stato dopo l’attuale Primo Ministro Lee Hsien Loong?

The Diplomat: https://thediplomat.com/2021/04/singapore-pm-succession-setback/

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