La Cina vuole raddoppiare il numero delle testate nucleari entro i prossimi dieci anni, mentre l’Esercito Popolare di Liberazione è già pronto a eguagliare, se non a superare, l’esercito degli Stati Uniti entro il 2049. È la fotografia scattata dal nuovo rapporto annuale “China Military Power”, rilasciato ieri dal Pentagono. Secondo il documento della Dipartimento statunitense, la Repubblica Popolare Cinese sta migliorando anche il settore della difesa navale, con costruzione di navi, sviluppo di missili balistici e da crociera, nonché sistemi di difesa aerea integrati, al fine di presentarsi come potenza dominante nella regione dell’Indo-Pacifico. Il rapporto rileva che la Cina ha segnato una continua espansione marittima: la sua flotta, infatti, conta 350 navi da guerra rispetto alle 293 degli Stati Uniti. Il Pentagono ha inoltre evidenziato come l’Esercito popolare di liberazione cinese abbia pubblicamente rivelato che il bombardiere H-6N è il suo primo velivolo di rifornimento con capacità nucleare. Il report è stato respinto da Pechino e, attraverso le parole di Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri cinese, è stato descritto come un documento pregiudizievole, utile per gli Stati Uniti a sostenere la “teoria della minaccia militare cinese”. Il documento del Pentagono arriva nel corso delle crescenti tensioni tra Washington e Pechino su diversi temi, tra cui le attività militari cinesi nel Mar Cinese Meridionale e il sostegno degli Stati Uniti a Taiwan. [fonte CNN]
L’India schiera nuove truppe lungo il confine conteso con la Cina
Dopo gli scontri dello scorso giugno nella zona di confine del Ladakh, a lungo contesa tra Pechino e New Delhi, un nuovo episodio rischia di accendere la tensione tra i due Paesi. Da giorni, l’India continua a schierare le sue truppe nella zona contesa con la Cina, in seguito a una notizia diffusa dai media indiani sulla morte di un soldato delle forze di New Delhi. Oltre a rafforzare le sue truppe lungo il tratto occidentale del confine in Ladakh, l’India ha schierato più truppe anche lungo le aree di confine orientale nello stato dell’Arunachal Pradesh, che Pechino rivendica come il Tibet meridionale. Sembra infatti che, durante il fine settimana scorso, centinaia di soldati dell’Esercito popolare cinese di liberazione abbiano tentato di spostarsi in punti strategici sulle sponde meridionali del lago Pangong, nel Ladakh orientale. L’India ha però sventato l’azione e rivendicato diversi zone strategiche lungo la contesa cresta montuosa, ma ha condannato quelli che i funzionari hanno descritto come “movimenti militari provocatori”. Immediata è stata la risposta cinese. Pechino ha contestato la versione indiana degli eventi, affermando che l’India ha gravemente violato la sua integrità territoriale e violato illegalmente la zona contesa. La Cina, inoltre, ha negato la morte del soldato indiano. Nella giornata di ieri, il governo indiano ha reso noto di aver messo al bando 118 app straniere per motivi di sicurezza. Nell’elenco delle applicazioni finite nel mirino di New Delhi ci sono le cinesi Baidu, Baidu Express Edition, Tencent Watchlist, FaceU, WeChat Reading, Tencent Weiyun, Pubg Mobile e Pubg Mobile Lite. [The Guardian, Reuters]
Richiesta approvazione per i diplomatici cinesi in visita nelle università americane
Un nuovo episodio può aumentare la tensione tra Washington e Pechino dopo l’ultima decisione del Dipartimento di Stato americano. Con una nota diffusa ieri, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha comunicato nuove direttive, secondo cui verrà imposto ai diplomatici della Repubblica Popolare Cinese negli Stati Uniti di ottenere l’approvazione da Washington per visitare i campus universitari statunitensi e per incontrare i funzionari del governo locale. Anche per organizzare eventi culturali, a cui parteciperanno più di 50 persone e che si terranno alle ambasciate cinese negli Usa, sarà necessario ottenere l’approvazione del Dipartimento di Stato. Il Dipartimento, inoltre, si adopererà anche per garantire che tutti gli account ufficiali dei social media consolari e dei funzionari delle ambasciate cinesi siano correttamente identificati come account del governo della Repubblica popolare cinese, dal momento che all’ambasciata degli Stati Uniti in Cina è negato l’accesso illimitato ai social media. “In risposta alle restrizioni imposte da tempo dalla Repubblica Popolare Cinese ai diplomatici statunitensi e al rifiuto di impegnarsi in buona fede su questioni fondamentali di reciprocità e rispetto reciproco, il Dipartimento di Stato è costretto a imporre alcuni nuovi requisiti ai diplomatici della Repubblica Popolare Cinese”, si legge nella nota. [fonte StateGov]
Al via i voli diretti verso Pechino da otto paesi, interrotti per il coronavirus
Riprendono oggi i voli diretti per Pechino da otto paesi, tra cui Thailandia, Cambogia, Grecia, Danimarca, Svezia e Canada, dopo le restrizioni entrate in vigore cinque mesi fa per contenere la diffusione del coronavirus. A marzo, infatti, le autorità cinesi avevano ordinato che tutti i voli internazionali diretti nella capitale cinese fossero dirottati verso altri aeroporti cinesi, poiché Pechino aveva intensificato le misure per combattere le infezioni importate da Covid-19. La decisione è stata comunicata dall’amministrazione dell’aviazione civile cinese, in base ai pochi casi di contagio da Covid registrati nel Paese nelle ultime settimane. Ciononostante, tutti i passeggeri in arrivo nello scalo della capitale cinese dovranno presentare il risultato del test negativo al virus, effettuato dai cinque a tre giorni prima della partenza. Inoltre, tutti i passeggeri dovranno comunque osservare un periodo di quarantena di 14 giorni in un centro alla periferia della città metropolitana. Al termine del periodo di isolamento, i viaggiatori dovranno nuovamente effettuare un test che certifichi la negatività al virus e dovranno comunicare, per i successivi sette giorno, la loro temperature corporea alle autorità. [fonte SCMP]
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Sanseverese, classe 1989. Giornalista e videomaker. Si è laureata in Lingua e Cultura orientale (cinese e giapponese) all’Orientale di Napoli e poi si è avvicinata al giornalismo. Attualmente collabora con diverse testate italiane.