La Cina è decisamente più avanti su alcuni trend hi-tech, primo fra tutti il settore fintech. Da Facebook ad Amazon, tutti si ispirano al mondo cinese. Se il gigante timonato da Jeff Bezos salutò come una grande rivoluzione l’apertura nel 2019 del primo “supermercato intelligente” senza casse, in Cina i “cashless store” sono una realtà sin dal 2016. Ed ancora, la funzione “marketplace” di Facebook o Whatsapp Pay trae ispirazione dal modello di e-commerce presentato su WeChat. E sempre a WeChat sembrano essersi ispirati PayPal e Snap Chat per due funzioni salutate come rivoluzionarie ed innovative in occidente, ma decisamente normali in Cina.
In un periodo in cui ristoranti, negozi e e persino le aziende di servizi, cercano un modo per accettare i pagamenti mantenendo una distanza di sicurezza dai loro clienti, i codici QR si stanno rapidamente affermando come la risposta a queste nuove esigenze. Novità in Occidente, ma pura quotidianità in Cina. Da oltre 10 anni i colossi fintech del Dragone hanno introdotto i QR code, ovvero il Quick-Response Code, un codice a barre bidimensionale che può essere scansionato con la fotocamera degli smartphone più recenti o tramite un’app dedicata alla lettura di questo tipo di codici. Una volta “acquisito”, il codice QR reindirizza l’utente verso un sito web o un’app. Il mese scorso PayPal ha finalmente introdotto questa funzione affermando che sarà “l’arma vincente per consumatori e commercianti per fare transazioni in denaro in totale sicurezza”.
Tuttavia PayPal non è l’unica azienda che ha trovato ispirazione dai trend tecnologici del Dragone. Ultima della lista è Snap Inc, la società madre dietro la popolare app di social media SnapChat. Ora la piattaforma è pronta a lanciare una nuova funzione all’interno della sezione chat dell’app chiamata Snap Minis. Di cosa si tratta nello specifico? Questi sono programmi di terze parti facilmente consultabili all’interno della sezione chat di Snap Chat, senza effettuare un cambio di app.
La funzione ricorda molto i mini programmi di WeChat, un modello di approccio digitale oramai sdoganato in Cina. Dal comprare cibo d’asporto fino al pagamento delle bollette, tramite i mini programmi su WeChat è possibile praticamente fare di tutto.
Per ora SnapChat ha ufficializzato il lancio di sette Minis, ma come ha rivelato il CEO di Snap, Evan Spiegel, a The Verge il fine ultimo è quello di approdare all’e-commerce. Esattamente come WeChat. “Minis aiuterà Snap Chat ad estendere il suo portfolio di azioni andando ad includere anche l’e-commerce, e nello specifico alla social commerce”, ha dichiarano Evan Spiegel.
Il mondo occidentale pensava di poter cambiare la Cina, ma è il Dragone ad avere influenzato il mondo sotto ogni settore. Adesso l’Occidente copia i trend Made in China. Intelligenza artificiale, robotica, fintech e molto altro sono solo alcuni dei segmenti dove il Dragone primeggia. Bisognerà chiedersi se questi avranno realmente successo nei nostri mercati. Se la questione rimane aperta per quanto riguarda le sessioni live streaming collegate all’e-commerce, indubbiamente chiunque abbia provato i QR code di Alipay o WeChat Pay, così come i mini programmi di WeChat, ne è rimasto piacevolmente colpito. Quale sarà quindi la risposta del pubblico occidentale?
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Di Cifnews*
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