In Cina e Asia – Annunciata la data dell’Assemblea nazionale del popolo

In Notizie Brevi by Gian Luca Atzori

La tanto attesa Assemblea nazionale del popolo, la riunione plenaria del parlamento cinese, si terrà il 22 maggio. Lo ha annunciato stamane la stampa statale, sottolineando come la decisione segnali il completo ritorno alla normalità e la sconfitta del virus, sebbene la mancanza di dettagli sulla durata tradisca l’incertezza del momento. Il meeting, che ogni marzo riunisce a Pechino migliaia di delegati da ogni parte del paese, è stato posticipato a causa dell’epidemia. Secondo quanto spiegato da Tam Yiu-chung, membro del comitato permanente dell’Anp, sono stati ultimati “preparativi speciali” per tutelare la sicurezza dei partecipanti. L’importanza dell’evento non è solo simbolica: è proprio in quest’occasione che la leadership annuncia i propri obiettivi economici, dalla crescita del Pil al budget militare. Quest’anno, tuttavia, non è improbabile un cambio di programma. L’impossibilità di mettere a segno un tasso di crescita apprezzabile sta spingendo la classe dirigente verso nuovi parametri di valutazione. Negli ultimi tempi la lotta alla povertà, vera fissa di Xi Jinping, è tornata a dominare le prime pagine del Quotidiano del popolo. Segno che il raddoppiamento del Pil (promesso nell’ambito dei “due obiettivi centenari”) potrebbe non essere più il requisito primario per rivendicare il raggiungimento della “società moderatamente prospera” [fonte: SCMP, FT]

Usa-Cina: Riparte la guerra commerciale con restrizioni all’export di tecnologia

Il governo americano teme che la propria tecnologia possa essere impiegata da Pechino per scopi militari. Per questo gli Usa sono arrivati ad imporre nuove restrizioni sull’export tecnologico, in particolare per tenere le apparecchiature per la produzione di semiconduttori lontano dall’esercito cinese. Ci sarebbe da pensare all’ennesimo dilemma della sicurezza se non fosse che la guerra commerciale tra Usa e Cina sembra non avere fine, nonostante la pandemia. Le aziende americane coinvolte non potranno più vendere tecnologia a società cinesi legate all’esercito, anche se per scopi civili. “Mettiamo il caso che una compagnia cinese ripari un veicolo militare” afferma Kevin Wolf, avvocato di Washington “quell’azienda di auto verrà considerata come legata all’esercito”, tuttavia, lavorare con l’esercito non significa essere organizzazioni militari. Persino una compagnia aerea potrebbe collaborare con la difesa in molti modi diversi. Le restrizioni colpiranno l’industria dei semiconduttori e l’aviazione civile, mentre andranno ad espandere l’unvierso delle licenze richieste anche per l’export diretto in Venezuela e in Russia. [fonte: Reuters]

Festa del lavoro: previste 90 milioni di gite turistiche in Cina

Saranno la metà rispetto alle 195 milioni presenze dell’anno scorso ma saranno il doppio rispetto agli spostamenti generati dalla precedente celebrazione, la festa degli antenati (Qing Ming) svoltasi il 4 aprile. La pandemia sconvolse la Cina durante il periodo di vacanza più importante dell’anno, il Chunjie (capodanno cinese) e da allora ognuna di queste celebrazioni rappresenta un passo, un test, verso il ritorno alla conseutudine. Tuttavia, nonostante la volontà di apertura alcuni limiti e cautele rimangono. Per i 5 giorni di vacanza previsti dalla Festa del Lavoro il governo e le agenzie di viaggi hanno scoraggiato i viaggi all’estero, consigliando spostamenti interni. [fonte: SCMP]

Le aziende cinesi sono tornate, i consumatori no

Ci sono studenti che hanno smesso di comprarsi nuove scarpe da corsa, ma anche commessi che non rinnovano la tessera della palestra. Sappiamo di organizzatori di eventi o traduttori che hanno fatturato appena un quinto e non possono più permettersi di mangiare fuori, comprare prodotti stranieri, o peggio, pagare l’affitto. A Marzo, le statistiche della disoccupazione cinese si aggiravano intorno al 6% nelle aree urbane. Tuttavia, considerando tutti i lavoratori migranti, rurali e non in regola il tasso reale potrebbe essere intorno al 20%. Si calcola infatti che circa 5 milioni di persone potrebbero aver perso il lavoro nei due mesi del lockdown. La fabbrica del mondo è tornata a regime, ma la chiusure delle aziende, le perdite occupazionali e salariali da una parte hanno cambiato le modalità e le abitudini del consumo convergendo prevalentemente verso aziende online, dall’altra hanno esaurito i risparmi di molte famiglie, rendendole riluttanti alla spesa, o peggio, riducendole in miseria. Un problema che ben presto colpira anche Europa e Stati Uniti. [fonte: NYT, CNBC]]

La grappa cinese Moutai continua a crescere nonostante la crisi

Il gigante del liquore cinese, la Kweichow Moutai Co., ha accresciuto il proprio patrimonio netto del 16,8% nel primo quadrimestre, una cifra che si aggira intorno circa 13 miliardi di yuan (€1,7 miliardi). Più che mostrare la passione cinese per la baijiu, il successo dell’azienda mostra come la domanda per i beni di lusso e per i prodotti tradizionali in Cina sia capace di resistere alle peggiori crisi, guidando la crescita del paese persino nei peggiori periodi di crisi e recessione. [Bloomberg]

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