Ancora non è stata annunciata la data dell’Assemblea nazionale del popolo, l’appuntamento politico più atteso dell’anno rimandato a causa di covid, ma già cominciano ad emergere indiscrezioni interessanti. Secondo Trivium, date le condizioni estreme, Pechino potrebbe optare per stabilire un target della crescita non per l’anno in corso come avviene di solito, bensì per un periodo di due anni, così da lasciare il tempo all’economia di riprendere quota dopo la storica contrazione del primo trimestre. La società di consulenza scommette quindi in un obiettivo “biennale” del 5%, il che vuol dire che se nel 2020 la crescita sarà dello 0% l’anno prossimo la locomotiva cinese dovrà tornare a correre tra il 9 e il 10%. Negli ultimi tempi, diversi economisti si sono detti favorevoli ad archiviare l’usanza dei tassi fissi. [fonte: Trivium]
Indagata insegnante per “commenti inappropriati” sull’autrice di Wuhan Diary
La Hubei University ha messo sotto inchiesta un’insegnante per i suoi “commenti inappropriati” online. Sebbene non sia stato specificato il contento delle riflessioni disdicevoli, solo un mese fa Liang Yanping, insegnante di lettere, aveva autografato un articolo in supporto di Fang Fang, la blogger balzata agli onori della cronaca internazionale per aver raccontato la quarantena di Wuhan, dando sfogo alla disperazione a alla rabbia dei cittadini nei confronti della leadership e di come la crisi è stata gestita nelle fasi iniziali. Gli scritti di Fang, in attesa di essere pubblicati all’estero con il titolo Wuhan Diary, hanno attirato le critiche dei netizen più nazionalisti, che hanno accusato l’autrice di voler infangare la reputazione del paese facendo il gioco degli Stati Uniti. Ricondiviso da Fang, l’articolo incriminante ha finito per dirottare l’attenzione del web sull’account WeChat precedentemente utilizzato dall’insegnate per appoggiare le proteste di Hong Kong. “Se mia figlia fosse nella tua classe, mi lamenterei con il Ministero della Pubblica Istruzione”, recita uno dei commenti comparsi online. L’indagine contro Liang conferma il clima repressivo in cui sono costretti a muoversi intellettuali e personaggi pubblici di posizioni liberali. [fonte: SCMP]
Primo cittadino straniero accusato di supportare le proteste di Hong Kong era coinvolto nel caso Bo Xilai
Lee Henley Hu Xiang, il primo cittadino straniero ad essere perseguito dalle autorità cinesi con l’accusa formale di aver finanziato le proteste di Hong Kong, era già noto alla legge cinese per aver contribuito ad espandere le ricchezze della famiglia di Bo Xilai, l’ex segretario del partito di Chongqing incarcerato per corruzione, abuso di potere, reati sessuali e favoreggiamento. Arrestato a novembre, Lee – che ha passaporto del Belize e contatti famigliari nell’ex colonia britannica – verrà processato per aver dato sostegno ai manifestanti e foraggiato attività sovversive negli Stati uniti. Ma, secondo il Global Times, l’imprenditore sarebbe inoltre collegato allo scandalo di Bo, avendo contribuito – attraverso la sua società Meidong – a trasferire all’estero 3 milioni di dollari necessari all’acquista di una villa in Costa Azzurra. L’uomo avrebbe agito su richiesta di Xu Ming, un miliardario amico dell’ex funzionario arrestato e morto d’infarto nel 2015 mentre era ancora in prigione. Secondo gli esperti, il caso di Lee verrà utilizzato per accelerare l’approvazione di nuove leggi sulla sicurezza nazionale a Hong Kong. [fonte: SCMP]
Scienziati cinesi e americani indagano insieme sulle origini del virus
Nonostante i toni da guerra fredda, ricercatori di Cina e Stati uniti stanno conducendo indagini congiunte per fare chiarezza sulle origini del coronavirus. La paternità dell’epidemia è diventata uno dei principali fattori di attrito tra le due superpotenze impegnate da marzo in una tenzone a base di accuse incrociate e fake news. Eppure, stando a quanto raccontato al FT da Ian Lipkin, direttore del Center for Infection and Immunity della Columbia University, un team della Sun Yat-sen University di Guangzhou starebbe collaborando alle ricerche per determinare se il virus fosse già presente in altre zone della Cina prima di manifestarsi a Wuhan. Una sinergia resa possibile grazie all’aiuto fornito dal centro per il controllo e la prevenzione delle delle malattie, che sta facilitando l’accesso ai campioni di sangue raccolti nei mesi scorsi a livello nazionale così da valutare la presenza degli anticorpi, presenti in chi ha sviluppato l’infezione. Al contempo, indagini parallele sul sangue degli animali selvatici permetteranno di capire meglio la provenienza della malattia. Non è la prima volta che la comunità scientifica dei due paesi aiuta a superare le ostilità politiche per combattere l’epidemia. Qualcosa di simile sta avvenendo nello sviluppo di un vaccino, a cui stanno lavorando la Clover Biopharmaceuticals Inc. di Chengdu e la californiana Dynavax Technologies Corp. [fonte: FT]
Spesa militare: l’Asia domina la top 3 mondiale
Nel 2019, la spesa militare globale ha raggiunto un nuovo massimo, toccando i 1917 miliardi di dollari, pari a un 3,9% in più su base annua, il valore punto più alto dal 2010. Lo rivela l’ultimo rapporto del SIPRI, stando al quale per la prima volta due paesi asiatici – la Cina e l’India – figurano nella top 3 dopo gli Stati Uniti, sempre in testa alla classifica con un budget di 732 miliardi di dollari, un 5,3% in più rispetto al 2018. Da sola la spesa statunitense conta per il 38% del totale a livello globale. Seguono quindi la Cina e l’India rispettivamente con 261 miliardi di dollari (+ 5,1%) e 71,1 miliardi di dollari (6,8%). Secondo l’istituto di Stoccolma, il riarmo di Delhi va attribuita al rinfocolare delle tensioni con Pechino e il Pakistan. [fonte: Sipri]
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Classe ’84, romana doc. Direttrice editoriale di China Files. Nel 2010 si laurea con lode in lingua e cultura cinese presso la facoltà di Studi Orientali (La Sapienza). Appena terminati gli studi tra Roma e Pechino, comincia a muovere i primi passi nel giornalismo presso le redazioni di Agi e Xinhua. Oggi scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra le quali Il Fatto Quotidiano, Milano Finanza e il Messaggero. Ha realizzato diversi reportage dall’Asia Centrale, dove ha effettuato ricerche sul progetto Belt and Road Initiative. È autrice di Africa rossa: il modello cinese e il continente del futuro.