Go East – Fase uno e mezzo

In Cina, Go East, Relazioni Internazionali by Lorenzo Lamperti

Mentre in tutto il mondo, Italia compresa, si parla di “fase due”, le relazioni con la Cina proseguono a mezza strada. Un tema divisivo da tempo, ma rimasto sempre abbastanza sullo sfondo. Quantomeno fino all’adesione alla Belt and Road. E con l’evolversi della crisi pandemica da Covid-19 (sulla quale, scrive Giulia Pompili, qualche mistero resterà probabilmente insoluto) si candida a diventare in futuro uno degli argomenti politici mainstream, come già accade, per esempio, negli Stati Uniti.

Martedì 21 aprile Alessandro Di Battista ha ribadito il suo intervento sulla Cina con cui abbiamo aperto la puntata precedente di Go East per rispondere agli attacchi di Matteo Salvini (che ha detto di non fidarsi né di Berlino né di Pechino). Suo padre ha invece “festeggiato” il 25 aprile (per cui sono arrivati gli auguri dell’ambasciata cinese in Italia, mentre c’è chi fischietta “Bella ciao”) ricordando le bombe degli americani su Roma. Il Foglio ha dedicato una pagina intera sui rapporti tra Movimento Cinque Stelle e Cina. Daniele Raineri si è concentrato sul discorso del “capitan futuro” pentastellato, Giulia Pompili ha allargato lo sguardo a tutta la formazione politica, mentre Valerio Valentini ha parlato delle reazioni del Pd.  Il giorno dopo, sempre sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa, il consigliere economico alla presidenza del Consiglio dei ministri Alberto Brambilla ha attaccato il M5s sul tema Cina. Lo stesso ha fatto Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.

In una mia intervista, il capogruppo del Pd in commissione esteri al Senato, Alessandro Alfieri, si è espresso così: “Sulla Cina ho l’impressione che ci sia molta superficialità. Non credo ci sia un disegno alternativo sulle alleanze, piuttosto una sottovalutazione e magari una volontà di accrescimento della propria posizione personale”. Per poi avanzare perplessità l’adesione italiana alla Belt and Road. Punto sul quale è arrivata la replica dell’ex sottosegretario al Mise, Michele Geraci, il quale sostiene che quel MoU rappresenti un’opportunità economica da sfruttare.

Luigi Di Maio, da parte sua, ha chiesto all’Oms chiarezza sull’origine del virus, per poi garantire che, nonostante il miglioramento delle relazioni con la Cina, l’Italia resta nella Nato e nell’Ue. Sottolineando che il primo partner europeo di Pechino è la Germania.

Giuseppe Conte ha assicurato che pensare a una ricollocazione geopolitica è “una sciocchezza”, aggiungendo in un’intervista a Repubblica: “Il nostro indirizzo di politica estera non muta e certo non può dipendere dalle contingenze dettate dalla pandemia”.

Giorgia Meloni ha paragonato il premier a Xi Jinping (del quale Filippo Santelli su Repubblica ha analizzato la “biblioteca”). Secondo Silvio Berlusconi dalla Cina “non ci arriva solo il virus, ci arriva anche un disegno egemonico che potrebbe essere favorito proprio dalla nostra debolezza”.

L’ISPI ha preso in esame la peculiare posizione dell’Italia tra Stati Uniti e Cina. Mentre gli Usa continuano a promettere aiuti, con Mike Pompeo che evoca i legami della Seconda Guerra Mondiale, Pechino vede nel nostro paese e nella linea (neo)euroscettica del M5s un’opportunità da sfruttare (ne ho scritto qui). Laura Harth sostiene che la “special relationship” tra Roma e Pechino non esista.

Il Global Times ha citato con entusiasmo il recente sondaggio di Swg che dimostra come la percezione degli italiani nei confronti della Cina sia nettamente migliorata anche grazie alla Via della Seta sanitaria.

Secondo Thomas Fingar, professore alla Stanford University ed ex direttore del National Intelligence Council, “stiamo sopravvalutando la Cina e il suo soft power”.

FASE ZERO

Gherardo Manaigo, proprietario dell’Hotel de La Poste di Cortina, ha citato per danni il Ministero della Sanità della Repubblica popolare cinese. E Deborah Bergamini di Forza Italia ha invitato Di Maio a fare lo stesso. I media di Pechino hanno parlato delle mosse in tal senso di organizzazioni e associazioni, sostenendo che gli italiani sono contrari.

La stampa cinese ha parlato di Pescara come di un esempio virtuoso di contenimento del virus. Anche il Global Times ha parlato delle riaperture dell’Italia. Il Corriere della Sera ha invece descritto la fase due di Wuhan.

In un articolo a otto mani, il Corriere della Sera ha stilato una lista di “errori, omissioni e sottovalutazioni” del governo sui primi mesi di emergenza. Tra le altre cose, viene citata anche la decisione di chiudere i collegamenti aerei diretti con la Cina, mossa che avrebbe impedito di tracciare quanti hanno continuato ad arrivare tramite trasferimenti in paesi terzi.

Continua la cooperazione in campo sanitario con i medici italiani “a chiedere aiuto” a quelli cinesi in videoconferenza con Wuhan. Prosegue l’arrivo di aiuti sanitari, da Roma alla Puglia. Disavventura in materia invece per Irene Pivetti. Non un caso isolato, come dimostra un altro sequestro avvenuto a Bologna. Le autorità cinesi hanno nel frattempo adottato nuove misure per rafforzare i controlli di qualità sulle esportazioni di forniture mediche.

Frecciata a Pechino invece dal virologo Giorgio Palù a proposito del numero delle autopsie: “In Italia ne abbiamo fatte molte, sembra che i cinesi ne abbiano fatte meno di noi, erano presi a controllare la popolazione e si sono poco preoccupati di studiare i cadaveri” ha affermato a Radio Anch’io.

La coppia di cinesi, primi casi di Covid 19 in Italia, è stata dimessa dall’ospedale San Filippo Neri di Roma. Il sindaco di Prato ha elogiato la numerosa comunità cinese, tra cui non si è registrato nessun contagio.

NON SOLO VIRUS

Fondazione Italia Cina ha un nuovo presidente. Si tratta di Mario Boselli, attuale presidente dell’Istituto Italo Cinese, che prende il posto di Alberto Bombassei, che nel giugno 2018 aveva a sua volta raccolto l’eredità dalle mani del fondatore Cesare Romiti.

Fondazione Italia Cina, Camera di Commercio Italo Cinese e AICE hanno iniziato a organizzare la partecipazione collettiva di aziende italiane alla terza edizione del China International Import Expo di Shanghai, in programma dal 5 al 10 novembre 2020.

La Cina ha emanato un protocollo sui requisiti fondamentali per esportare riso italiano.

Torna a muoversi il Copasir, che sentirà in audizione il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro dell’Innovazione Paola Pisano, il direttore del Dis Gennaro Vecchione e Roberto Baldoni, vicedirettore per la cybersicurezza del dipartimento delle informazioni per la sicurezza della presidenza del consiglio. Il tutto nell’ambito dell’approfondimento sui rischi per la sicurezza nazionale legati al coronavirus e la App Immuni. La Stampa scrive che la società creatrice del software ha finanziamenti (anche) cinesi. Aspetto che, secondo Il Foglio, ha fatto sorgere più di un dubbio a Pd e Italia Viva.

Il 20 aprile si è tenuto un webinar organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Pechino, al quale si sono registrate oltre mille aziende, dedicato all’imprenditoria italiana interessata al mercato cinese.

Sabato 25 aprile, invece, Lorenzo Riccardi (fiscalista e managing director di RsA Asia a Shanghai) è stato protagonista di un webinar della Shanghai Jiaotong University intitolato “Merging, acquisitions and restructuring in China and emerging Asia”. Proprio i mercati asiatici sono al centro del nuovo libro di Riccardi, “Invest in ASEAN”.

Diego Della Valle ha auspicato di organizzare delle kermesse in Cina con la Camera della Moda.

Dolce&Gabbana ha rinnovato la sua boutique a Hong Kong, in Canton Road.

La seconda stagione de L’amica geniale, la serie tratta dal secondo romanzo di Elena Ferrante, sarà distribuita in Cina su tre principali piattaforme in contemporanea: è la prima volta che accade per una produzione europea non in lingua inglese.

Il South China Morning Post ha chiarito che la pasta italiana non deriva dai noodles cinesi riportati indietro da Marco Polo.

LA MESSA COMINCIA

Vanno avanti le manovre di avvicinamento tra Santa Sede e Pechino. La Civiltà Cattolica ha lanciato, in occasione dei suoi 170 anni, una nuova edizione in cinese semplificato (公教文明, Gōngjiào wénmíng). La rivista dei gesuiti (lo stesso ordine di Papa Francesco) lo ha definito un “gesto di amicizia nello spirito di Matteo Ricci”, che “considera il ruolo che questa lingua svolge ai nostri giorni nel contesto globale”.

Francesco Sisci (autore di un’analisi sulla Cina su SettimanaNews) e il vescovo Marcelo Sanchez Sorondo, interpellati dal Global Times, hanno smentito le voci su una possibile visita a Wuhan di Bergoglio.

NON SOLO CINA

Si parla molto, anche in Italia, delle condizioni di Kim Jong-un. Antonio Razzi, habituée della Corea del Nord, parla di “fake news”.

Il Corriere della Sera è tornato sui modelli di contenimento del coronavirus di Corea del Sud, Taiwan e Singapore, anche se in realtà nella città-stato le cose non vanno più così bene.

Anche la diplomazia del Giappone si è iscritta all’elenco di chi esprime solidarietà all’Italia. Sul profilo Facebook del consolato sono apparsi un video di messaggi di vicinanza e una esibizione di un gruppo di musicisti giapponesi in quarantena a Milano.

Intanto, però, il governo Conte sta pensando di utilizzare il golden power contro l’opa su Molmed da parte della giapponese Agc, che punta a chiudere l’iter a inizio maggio. E una nave da crociera italiana a Nagasaki rischia di diventare una nuova Diamond Princess.

L’ospedale Niguarda di Milano ha ringraziato Taiwan per l’invio di ventilatori polmonari. Ringraziamenti arrivati anche dalla Santa Sede.

Tra i vari progetti sull’eolico, Saipem ne ha citato uno avviato a Taiwan per la realizzazione del parco offshore Formosa 2.

Minh Duong Trinh, 25 anni, si è laureato in Economia all’Università di Modena in collegamento video da Hai Duong, a 60 chilometri da Hanoi, in Vietnam, dove ha fatto ritorno appena scoppiata l’epidemia.

A proposito d Vietnam, qui ho scritto della sua strategia (per ora di successo) anti Covid e dell’invio di aiuti in Italia.

Emanuele Giordana ha raccontato che cosa sta succedendo in Myanmar. A proposito del paese di Aung San Suu Kyi, il monaco buddista Ashin Nyanissara, più conosciuto come Sitagu Sayadaw, ha donato 10 mila dollari al Fondo di emergenza istituito da Papa Francesco sul Covid-19.

AGENDA

Il 7 maggio l’ISPI ha organizzato un corso online, coordinato da Alessia Amighini e con la partecipazione di Giulia Sciorati, sulle sfide interne ed esterne della Cina di Xi Jinping.

Sono invece finiti gli appuntamenti con Pechino Express, il cui gran finale da Seul è andato in onda due settimane fa. In compenso, Costantino Della Gherardesca è stato protagonista di una diretta Instagram con Giada Messetti, giornalista e sinologa autrice del libro “Nella testa del Dragone” (qui il link per acquistarlo e qui un estratto pubblicato da China Files).

Il 14 maggio esce anche “Red Mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina” di Simone Pieranni, che proprio insieme a Giada Messetti è autore del podcast Risciò (qui le due puntate speciali sul coronavirus).

Di Lorenzo Lamperti*

**Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia