L’elaborato cerca di fornire un panorama il più completo possibile sulla gioventù e sul sistema educativo della Cina. Gli studenti cinesi affrontano un percorso scolastico notoriamente faticoso e stressante. La pressione subita raggiunge livelli elevati e non privi di conseguenze. Nella Repubblica popolare, infatti, la “performance” scolastica influisce sul futuro e l’ascesa sociale tanto dei singoli individui quanto delle famiglie. Principale fonte di stress scolastico è rappresentata dall’esame di ammissione all’università o gāokǎo, un sistema meritocratico e piramidale che stabilisce in quale università è possibile accedere sulla base del punteggio ottenuto. Sebbene l’importanza attribuita al gāokǎo sia cambiata nel corso degli anni grazie alle opportunità internazionali alla portata della popolazione cinese appartenente al ceto medio, l’esame in questione assume ancora oggi la rilevanza di un evento nazionale pari a una vacanza pubblica. Non potrebbe essere altrimenti in quanto unica possibilità per le famiglie rurali di ascesa sociale e accesso all’istruzione di più alto livello. Per la stesura di questo elaborato ci si è avvalsi di filmati, dati statistici e sondaggi, monografie, articoli e saggi online e cartacei in lingua italiana, inglese e cinese.
Lo studio prende in considerazione la percezione degli studenti cinesi stessi – i veri protagonisti di questa ricerca, per fare luce su un problema sociale molto discusso non solo in Cina, ma anche in tutto il mondo – per indagare le motivazioni che concorrono a rallentare un cambiamento significativo in merito e il ruolo che potrebbero avere i giovani in questa “rivoluzione”. A tal proposito, la ricerca è stata arricchita da interviste ispirate alla metodologia proposta da: L’intervista biografica: Una proposta metodologica di Rita Bichi, La ricerca qualitativa di Mario Cardano e InterViews: Learning the Craft of Qualitative Research Interviewing di Steinar Kvale e Svend Brinkmann. In tutto si tiene conto di dieci interviste a individui cinesi di sesso maschile e femminile di età compresa tra i 17 e i 29 anni e che non hanno o hanno affrontato il gāokǎo una o più volte.
L’intenzione è quella di connotare il racconto degli intervistati allo scopo di ottenere testimonianze che possano confermare o smentire i dati raccolti; il discorso verte pertanto sulla pressione scolastica subita principalmente durante il periodo delle scuole superiori e l’entità dell’intervento di scuola, famiglia e società percepita dagli intervistati in merito. Si tengono inoltre in considerazione elementi quali le differenze di genere in ambito educativo e sociale in un sistema che vede tra le sue logiche d’azione anche valori socioculturali, filosofici e politici come la pietà filiale e la struttura patriarcale della società, gli insegnamenti confuciani e la politica del figlio unico.
La tesi è articolata in tre capitoli. Il primo capitolo si concentra sul sistema scolastico cinese; a una breve introduzione sulla sua struttura seguono due punti cardine della mia analisi, i contenuti dei quali verranno ripresi anche nei capitoli seguenti: le strutture prescolastiche in Cina e l’esame di ammissione all’università. Viene poi introdotto il discorso dell’influenza di genitori, insegnanti, tradizione e filosofia – un breve ma necessario cenno alla tradizione confuciana – sulla condizione emotiva degli studenti cinesi.
Il secondo capitolo descrive le disuguaglianze interne al sistema scolastico cinese determinate da numerosi fattori quali: differenze geografiche, economiche e basate sul sistema di registrazione di residenza o hùkǒu. Il dramma dell’istruzione di scarso livello ricevuta dai “bambini lasciati indietro” da genitori privi di una residenza urbana ma trasferitisi in città per lavoro appartiene a una tematica che include anche i frequenti casi di abbandono scolastico da parte di studenti residenti nelle zone rurali e più povere del Paese. Riprendendo inoltre la struttura del capitolo iniziale vengono illustrate le significative differenze regionali, economiche ed etniche nella qualità dei servizi prescolastici – con un breve excursus storico sulle motivazioni di queste differenze – per poi affrontare la difficoltà di accesso a istituti scolastici di buon livello. Un tema che, come già accennato, ho sviluppato anche nel corso delle interviste condotte è quello della disuguaglianza di genere nel sistema educativo cinese e le influenze culturali, sociali e filosofiche – in particolare la teoria yīn-yáng integrata al confucianesimo – che concorrono a descrivere il fenomeno, fornendo in seguito un quadro più attuale della condizione femminile nel sistema educativo cinese e delle aspettative che genitori, insegnanti e società nutrono nei confronti delle studentesse cinesi.
Il terzo capitolo mostra infine un taglio più analitico che descrittivo e si interroga sull’effettiva influenza della cultura di origine sul successo degli studenti cinesi una volta raggiunti i livelli più alti dell’istruzione e collocati in posizioni lavorative di rilievo. Sulla base di monografie quali The Asian American Achievement Paradox di Jennifer Lee e Min Zhou e The Triple Package di Amy Chua e Jed Rubenfield vengono riprese le caratteristiche culturali del sistema educativo cinese analizzate nei capitoli precedenti ponendo a confronto l’esperienza tra gli studenti cinesi rimasti in Cina e tra quelli che hanno continuato gli studi all’estero con riferimento all’Europa continentale e, in particolare, agli Stati Uniti d’America. Risultano pervasivi gli effetti delle dottrine confuciana e taoista, ritenute colonna portante del sistema valoriale cinese, sia in merito all’enfasi sulla buona riuscita accademica sia sulla tendenza a somatizzare malattie mentali dovute alla pressione per ottenere il successo culturalmente e socialmente inteso. I risultati di tale analisi sono arricchiti dalle testimonianze delle interviste trascritte in Appendice e da monografie interamente dedicate al panorama attuale della gioventù cinese quali: Wish Lanterns di Alec Ash e Youth Cultures in China di Jeroen De Kloet e Anthony Y. H. Fung, il cui studio ha permesso un approfondimento sulle soluzioni che i giovani di oggi attuano – o possono attuare – per fronteggiare l’enorme pressione imposta dalla società.
[QUI PER LEGGERE LA TESI INTEGRALE]Di Veronica Zanon*
**Questa tesi è stata discussa presso l’Università degli Studi dell’Insubria nell’anno accademico 2017/2018 con il titolo “Caratteristiche, pregi e criticità del sistema educativo della Repubblica popolare cinese”. Relatore: Prof. Daniele Brigadoi Cologna