Zuckeberg lo aveva annunciato chiaramente: la Cina è decisamente più avanti su alcuni trend hi-tech. In primis fintech. Un particolare che tuttavia il padre-padrone di Facebook, Intagram e Whatsapp sembra aver dimenticato qualche giorno fa, durante la presentazione di Whatsapp Pay.
“Sarebbe bello pagare qualcosa usando solo il telefono o mandare soldi ai nostri amici”, ha detto Zuckeberg. L’ispirazione viene dalla Cina dove WeChat Pay è operativo dal 2011.
Anche il nuovo trend del momento, la “social e-commerce”, ha travolto Instagram, una delle app più famose nel portafoglio di Zuckerberg. Gli apripista sono state le piattaforme Pinduoduo e Little Red Book sin dal 2013.
Se i media occidentali hanno gridato alla rivoluzione, in Cina oramai questa è la normalità. Anzi, sembra che i big-name del tech e dell’e-commerce mondiale stiano copiando le tendenze della Repubblica Popolare.
Se Amazon salutò come una grande rivoluzione l’apertura qualche tempo fa del primo “supermercato intelligente” senza casse, in Cina i “cashless store” sono una realtà sin dal 2016. I supermercati Hema a marchio Alibaba, sono stati i primi a sviluppare questa tecnologia.
Ed ancora, la funzione “marketplace” di Facebook trae ispirazione dal modello di e-commerce presentato su WeChat. Peccato che il colosso di Palo Alto abbia aperto e richiuso, con fallimenti alterni, varie forme di commercio online. Di qui va però affermato che la debacle di Facebook, rispetto all’esempio di WeChat, è che il punto di forza del social cinese è proprio nell’aver creato un ambiente unico ed integrato dove i consumatori possono acquistare, pagare ed interagire sia con il brand che con gli amici.
Oltre 100 milioni di utenti ed un target ben preciso, Little Red Book continua la sua ascesa ed apre le porte al trend del futuro: una totale interazione tra e-commerce e social-network.
Il Little Red Book cui ci riferiamo non è il “Libretto Rosso di Mao”, bensì 红小书, Xiao Hong Shu, una giovane ed innovativa piattaforma e-commerce che negli ultimi anni ha sbaragliato la concorrenza, ergendosi come uno dei player più competitivi ed innovativi del settore.
Fondato il 6 Giugno 2013, Little Red Book – anche chiamato semplicemente Red – in soli 5 anni una delle più grandi community online dedicata ai brand di lusso stranieri ed è il vero apripista mondiale del “social e-commerce”.
Ma in cosa consiste Little Red Book? Questa non è soltanto una piattaforma per gli acquisti online di prodotti d’importazione, ma è un ibrido tra un social network ed una piattaforma e-commerce.
A differenza dei principali siti di compravendita online, il punto di partenza di Red è stato quello di essere online community, dove gli utenti postano le loro esperienze di shopping all’estero e i prodotti acquistati, aggiungendo descrizioni e consigli.
In seguito i confini di questa condivisione si sono sempre più allargati fino a comprendere tutti gli aspetti delle esperienze personali e dei diversi stili di vita.
Ben presto ci si è resi conto che attraverso questo social si poteva creare uno strumento affidabile per poter vendere i prodotti di lusso esteri. Grazie a delle partnership con numerosi brand stranieri, Red ha quindi aggiunto in un secondo momento il canale e-commerce alla sua piattaforma, diventando a tutti gli effetti una realtà importante.
Ad oggi Little Red Book conta oltre 100 milioni di utenti. Seguitissima la sua pagina social su Weibo. Perché quindi osservare con interesse Little Red Book? Questa piattaforma come Pin Duoduo e Meilishuo ha proiettato l’e-commerce su un gradino superiore: una reale fusione tra social network e commercio digitale.
L’integrazione tra interazione e “online business” è alla base del successo di Red. Il segreto di questo “social e-commerce” è riassumibile in tre punti: marketing attraverso passaparola, analisi dei big data e consigli personalizzati. Non c’è modo migliore di aumentare il tasso di conversione che attraverso il passaparola degli utenti reali, con i loro post e i loro commenti.
Come sappiamo i millennials sono un vero esercito di 400 milioni di consumatori che guidano – e guideranno – i consumi del Dragone. Questi giovani, sempre connessi al villaggio globale e divisi tra antichi valori riscoperti, modernità ed orgoglio nazionalistico, sono il cavallo di tiro della Cina 2.0.
Tuttavia non possiamo generalizzare e parlare solo di una categoria. Little Red Book si riferisce infatti ad un target ben preciso, ossia la Generation Z (Gen Z) quei ragazzi nati tra la metà degli anni 90 e inizi anni 2000.
E Little Red Book è dunque il risultato della normale evoluzione dei tempi e del fare business online. La Gen Z sono giovani, tecnologicamente esperti che pretendono la consegna in giornata dei loro acquisti. Acquisti che a loro volta avvengono tramite i social network e gli store online.
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Di Cifnews
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