Ogni anno l’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese, raccoglie i “cahiers de doléances” sulle questioni da discutere durante la riunione plenaria di marzo. Quest’anno 70 delegati si sono visti recapitare la lettera di Alan, 27enne aspirante madre, in cui viene richiesto di portare all’attenzione delle “due sessioni” la possibilità di rimuovere il divieto che preclude alle donne single l’accesso alla banca del seme. Alan parla a nome di tutte quelle donne cinesi che, pur non volendosi sposare, sentono di aver ugualmente maturato un istinto materno. Nonostante un allentamento delle leggi, tutt’oggi le donne single non solo non possono avvalersi della fecondazione assistita, ma continuano anche ad avere problemi a ottenere un certificato di nascita necessario ad assicurare l’accesso del loro bambino ai servizi di base. La crisi demografica vissuta dal paese rende il tema più attuale che mai. Da tempo il dibattito a livello semiufficiale spinge per una legalizzazione della maternità surrogata in grado di sopperire al numero sempre più esiguo di donne in età fertile.
Un’app per svergognare i debitori
Nel piano di realizzazione di una società modello, svergognare i debitori inadempienti è diventato uno degli obiettivi primari del governo cinese. Ora un’app, accessibile via WeChat e sviluppata dal tribunale dello Hebei, permette a ciascuno nella provincia di individuare i “laolai” presenti nell’arco di 500 metri. Il sistema è in grado di identificarne nome, numero ID, persino indirizzo di residenza e motivo per cui sono finiti sulla blacklist. Se l’utente ritiene che un soggetto inadempiente sia in grado di ripianare il debito può segnalarlo alle autorità. L’app arriva in coda a una serie di iniziative volte a istituire un sistema di crediti sociali in grado di indicizzare ogni cittadino sulla base del comportamento on e offline. 18 milioni di persone sono già state indette all’acquisto di biglietti aerei a causa dei debiti contratti. L’iniziativa dello Hebei precede di poco il Capodanno lunare, periodo in cui normalmente i cinesi risolvono i conti in sospeso per cominciare il nuovo anno “immacolati”.
Sta per iniziare l’anno di Peppa Pig in Cina
Quello che inizierà martedì in Cina sarà l’anno del maiale che ha sempre più le sembianze di Peppa Pig, il cartone inglese che dal 2004 racconta ai più piccoli le avventure di una maialina e dei suoi amichetti. Peppa Pig non è una novità in Cina, ha infatti già fatto il suo ingresso sulla tv di stato cinese nel 2015. Caduta in disgrazia lo scorso anno sulla piattaforma di video Douyin, alla stregua di Winnie the Pooh, la maialina è stata oggetto della censura cinese in quanto associata online alla figura del gangster. Grazie all’uscita di ‘Peppa Celebrates Chinese New Year’’ prodotto da Alibaba Pictures con ha infatti lanciato ‘Peppa Celebrates Chinese New Year’, il film in uscita in questi giorni a cui si accompagna un grande dispiego di merchandising e a parchi tematici. A fare parlare di sé prima ancora della pellicola è però stato il promo di lancio, un corto ben confezionato che racconta la Cina di oggi e le sue distopie. In “Chi è Peppa Pig” un nonno di campagna cerca disperatamente di capire chi sia questa Peppa Pig di cui parla tanto il nipotino che abita in città, giungendo a una soluzione molto cinese. Insomma in Cina è febbre Peppa Pig e considerando che sono ben 95 milioni gli under 5 del paese,
JD.com porta i droni in Indonesia
JD.com alla conquista del mercato Indonesiano con i droni. La principale piattaforma di e-commerce cinese, rivale di Alibaba ha annunciato di aver portato a buon fine una sperimentazione riguardante l’utilizzo di droni per le consegne nell’isola di Giava. L’arcipelago indonesiano, con una popolazione di più di 260 milioni di persone, sparse su circa 17,000 isole, spesso difficili da raggiungere anche per mare, è il luogo ideale dove implementare un tale servizio. E sul mercato Indonesiano JD.com scommette già dal 2015, con ottimi risultati. Ad oggi sono 20 milioni gli utenti registrati e più di un milione i prodotti offerti dal catalogo di JD.com. La sperimentazione con i droni è avvenuta nell’ambito di donazioni di materiale scolastico elargite da JD.com e trasportate con successo nelle scuole di destinazione. Tra filantropia e innovazione, la Cina allarga la sua influenza e trova nuovi bacini di business.
L’anno del maiale divide il Sudest asiatico
Quest’anno, per il Capodanno cinese, il Paradigm Mall della città malese di Petaling Jaya ha esposto fuori grandi pupazzi del personaggio dei cartoni giapponesi Doraemon. E non è il solo ad aver snaturato la festività cinese per non turbare parte della popolazione locale. Secondo il calendario lunare, il 5 febbraio comincia l’anno del maiale, animale ritenuto dalla religione islamica “impuro”. Questo rende la ricorrenza controversa in molti paesi asiatici a maggioranza musulmana ma con una consistenza minoranza di origine cinese, come Malaysia e Indonesia. Ecco perché molte attività commerciali hanno deciso di non esporre immagini del 12esimo segno zodiacale cinese, mentre il Forum Muslim Bogor (FMB), un’organizzazione islamica conservatrice di Java Occidentale, e altri gruppi, come Pemuda Pancasila (PP) e il Malayan Persatuan Forum Komunikasi Pemuda Melayu (PFKPM) hanno chiesto al governo di proibire le celebrazioni per il nuovo anno.
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