Studenti cinesi vicini a diventare le prime ‘vittime’ della guerra commerciale
A peggiorare le crescenti tensioni tra Washington e Pechino si è aggiunta un’indiscrezione secondo cui Trump, la scorsa primavera, avrebbe preso in considerazione l’abolizione dei visti di studio per tutti i cittadini cinesi attualmente iscritti presso college americani. Secondo Stephen Miller, consigliere sulle politiche di immigrazione alla Casa Bianca, l’intento era quello di “impedire ai cittadini cinesi di studiare negli Stati Uniti” al fine di ridurre drasticamente il furto di proprietà intellettuale compiuto dagli questi ultimi, descritti come una crescente società che minaccia la sicurezza dei cittadini americani. Per fortuna, grazie alla fondamentale mediazione di Terry Branstad, ambasciatore americano a Pechino, Trump avrebbe deciso di ripercorrere i suoi passi e abbandonare una politica che avrebbe lanciato nel caos la vita degli oltre 350 mila studenti cinesi regolarmente iscritti presso i college americani, peggiorando in maniera irrimediabile le relazioni diplomatiche tra i due paesi. Ma in futuro chissà.
Il celebre marchio italiano di elettrodomestici Candy passa in mani cinesi
Haier, nota azienda di elettrodomestici cinese e al primo posto al mondo per la vendita di lavatrici, ha annunciato l’acquisto per 475 milioni di € di Candy, azienda italiana operante nello stesso segmento di mercato. La decisione ha seguito la volontà di Haier di espandere la propria influenza a livello globale e di ampliare ulteriormente il proprio business, con un giro di affari di oltre 30 miliardi di € ed un portfolio di clienti da oltre 100 paesi al mondo. Se il successo imprenditoriale di Haier nel settore degli elettrodomestici non ha eguali e il suo modello di business viene studiato ad Harvard, meno chiara è la struttura aziendale. Il gruppo, che ha stetti legami con i vertici del Partito Comunista, è ufficialmente diviso in numerose unità gestite da un collettivo di investitori. Haier ha inoltre due società quotate in borsa, la Haier Electronics ad Hong Kong e la Qingdao Haier a Shanghai, quest’ultima dietro l’acquisizione di Candy. L’affare include anche il marchio Hoover, inglobato da Candy nel 1995, divenuto famoso per le aspirapolvere.
Shakespeare e Tang Xianzu come punto di incontro tra Pechino e Londra
Nel 2022, nei pressi di Fuzhou nella provincia del Jiangxi, sorgerà Sanweng, una nuova meta turistica nata dall’idea di celebrare tre tra i più famosi drammaturghi vissuti nel diciassettesimo secolo: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Tang Xianzu, conosciuto come lo ‘Shakespeare dell’Est’. I lavori verranno diretti dallo Shakespeare Birthplace Trust, società britannica no-profit nato allo scopo di gestire i beni e le proprietà appartenute al drammaturgo inglese. Il sito sorgerà su 90 ettari, a 20 minuti circa dal centro di Fuzhou, con sezioni dedicate ai tre maestri. L’obiettivo è quello di celebrare i tre drammaturghi riscostruendo nei minimi dettagli gli edifici dove questi hanno vissuto e composto le loro opere.
Shakespeare e Tang sono divenuti il simbolo della crescente intesa tra Pechino e Londra. Nel 2015, durante la visita nella capitale inglese, Xi Jinping ha citato i due come punto di incontro storico tra i due paesi, ricordando inoltre che, in un periodo di incertezze economiche e politiche, i richiami culturali hanno l’obiettivo di distendere le tensioni internazionali. L’iniziativa lanciata dalla cittadina di Fuzhou nasce anche dalla volontà di rendere fruibile a tutti le bellezze architettoniche e culturali di paesi per molti ancora lontani.
Le ‘piccole’ città cinesi sono il futuro del consumo di beni di lusso a livello globale
In Cina, il futuro di brand quali Louis Vuitton, Gucci, Chanel e Prada potrebbe dipendere non solo dai centri nevralgici dello shopping, ma sempre più da città di seconda e terza fascia, dove risiede più della metà dei consumatori cinesi di beni di lusso. Secondo uno studio pubblicato dal Boston Consulting Group e Tencent, i beni di lusso sono entrati nella quotidianità di cittadini residenti nelle zone più rurali del paese grazie all’inarrestabile processo di digitalizzazione dell’economia. Con più di 800 milioni di utenti cinesi con accesso ad internet, i brand di lusso hanno registrato un sostanziale incremento delle vendite online. Seppur il 58 per cento di consumatori cinesi preferisce ancora l’acquisto in negozio, secondo il report “la lotta per conquistare nuovi clienti passerà attraverso la vendita online, inaugurando così l’era del Lusso Digitalizzato 2.0”. I consumatori cinesi sono divenuti il target dei marchi di lusso internazionali grazie al loro numero e alla ricchezza della classe media. Il mercato del lusso in Cina, del valore di 105 miliardi di € nel 2017, cresce alla velocità del 6 per cento annuo, e dovrebbe raggiungere i 162 miliardi di € entro il 2024, anno in cui la Cina rappresenterà il 40 per cento del mercato globale dei beni di lusso.
Stop all’olio di palma in Indonesia
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha firmato lo scorso 19 settembre una moratoria sul rilascio di nuove licenze per le piantagioni di olio di palma. Il blocco avrà una durata di tre anni e si applicherà anche ai progetti che non hanno ancora ottenuto tutti i permessi necessari. Una svolta questa per l’Indonesia, maggior esportatore di olio di palma al mondo, la cui monocultura invasiva obbliga la riconversione di intere aree di foresta pluviale , minando in tal modo gli equilibri ambientali del paese, facendone uno dei più grandi emettitori di gas climalteranti. La mossa arriva dopo anni di proclami da parte dell’attuale presidente e in seguito ai disastri provocati dal metodo dello spalsh and burn, incendi appiccati per ripulire foreste e torbiere e prepararle a un nuovo raccolto, e che nell’estate del 2015 imprigionarono per mesi in una nube tossica le isole interessate (Sumatra e Kalimantan) fino a raggiungere Singapore e la Malesia.