Delegati miliardari
Domenica 5 marzo si apre la sessione annuale delle cosiddette due assemblee, l’Assemblea Nazionale del Popolo e la Conferenza politico consultiva. In vista dell’appuntamento, Hurun ha fatto i conti in tasca ai delegati. I 200 più ricchi hanno accumulato un patrimonio complessivo di 3.500 miliardi di yuan, pari a 507 miliardi di dollari. Non solo, nei quattro anni di presidenza Xi Jinping primi 100 sono diventati ancora più ricchi. Il loro patrimonio è infatti passato da 1.600 miliardi di yuan a 3.000 miliardi. Dal 2002 anche gli imprenditori privati possono sedere tra i banchi delle due assemblee, la prima sorta di organo legislativo e la seconda un’istituzione consultiva e di indirizzo, nella quale sono cooptati i rappresentati del mondo degli affari, della scienze, delle minoranze nazionali e della cultura. Tra i nomi dei delegati spiccano pertanto alcuni dei personaggio più in vista della finanza e dell’economia cinese, come il fondatore di Tencent, Ma Huateng, o quello di Baidu, il Google cinese, Robin Li,
La confessione forzata della Bbc
Il corrispondente della Bbc dalla Cina, John Sudworth è stato costretto a fare autocritica e confessare “compartamenti che hanno creato problemi” per aver tentato di registrare un’intervista illegale. Il reporter avrebbe dovuto incontrare una donna dello Hunan, pronta ad andare a Pechino, in occasione della sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo, per presentare una petizione contro la requisizione dei propri terreni. Il sistema delle petizioni risale all’epoca imperiale. Da tutta la Cina ci si reca nella capitale per presentare ricorso presso l’apposito ufficio, nella speranza di avere la meglio sugli abusi dei funzionari locali. Le autorità locali sono però le prime a tentare di ostacolare i petizionisti, impedendo loro di andare a Pechino e costringendole in forme di detenzione extragiudizionale. E non va meglio ai giornalisti. La Bbc denuncia infatti di essere stata assalita e bloccata violentemente mentre cercava di fare l’intervista.
Xi «traditore» in una serie televisiva
Il nome del presidente Xi Jinping e di altri politici di primo piano sono comparsi in un elenco di “traditori” durante una scena di una serie televisiva in costume, immediatamente censurata dalla televisione pubblica. La lista appare in un rotolo che uno dei personaggi sta leggendo. Xi e gli altri vengono etichettati come “componenti della famiglia Zhao”, un termine che rimanda al racconta La vera storia di Ah Q” e con il quale sono indicate le élite cinesi. L’ennesimo incidente nel quale si sollevano critiche sull’operato del presidente, come già accaduto un paio di volte sulla stampa, quando per errore la Xinhua fece dire a Xi la parola dimissioni.
La Cina vieta i viaggi in Corea e boicotta la cultura K-pop
La Cina ha dichiarato guerra culturale contro la Corea del Sud in risposta alla prossima installazione del sistema anti-missilistico statunitense Thaad sul lato meridionale della penisola sudcoreana. Ufficialmente si tratta di una forma di difesa contro possibili attacchi nordcoreani. I cinesi lo percepiscono però come una minaccia alla propria sicurezza. La disputa ha avuto un punto di svolta questa settimana, quando il conglomerato Lotte ha raggiunto l’accordo per concedere al governo sudcoreano i terreni sui quali installare Thaad. La stampa cinese ha immediatamente chiamato al boicottaggio dei prodotti sudcoreani, compresi musica e serie televisive, censurate nelle piattaforme online.