In Cina e Asia – Un «amico della Cina» prossimo ambasciatore Usa a Pechino

In by Gabriele Battaglia

I titoli di oggi della nostra rassegna:

– Terry Branstad, «buon amico della Cina» futuro ambasciatore
– Terremoto magnitudo 6.2 in Xinjiang
– Michael Jordan vince contro Qiaodan
– Cerimonia Giappone-Usa a Pearl Harbor, anticipo della visita di Abe Terry Branstad, «buon amico della Cina» futuro ambasciatore

Il governatore dello Iowa Terry Branstad sarà probabilmente il prossimo ambasciatore americano in Cina. La notizia è stata diffusa dal team Trump dopo un incontro tra lo stesso presidente eletto Donald Trump e Branstad. Dall’entourage del governatore, il più longevo della storia americana —è stato eletto nel 1983 —, fanno sapere che i tempi sono prematuri per una conferma: la nomina dovrà infatti essere prima approvata dal Senato. Pechino, da parte sua, saluta con favore la decisione. Branstad è infatti considerato un uomo vicino alla Cina — vi si è recato almeno quattro volte negli ultimi sette anni — e al presidente Xi Jinping. Nel 1985, incontrò per la prima volta il futuro leader cinese, in visita in Iowa come funzionario provinciale all’agricoltura. Nel 2012, poi, Branstad ha organizzato un banchetto d’onore per salutare l’arrivo del nuovo presidente cinese in visita di stato.

Terremoto magnitudo 6.2 in Xinjiang

Un terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito la regione occidentale dello Xinjiang. Sui social gli abitanti della zona colpita hanno condiviso foto di prodotti caduti da scaffali nei supermercati, ma per il momento non ci sono notizie di danni a cose e persone. Le scosse sono state intense, ha spiegato la receptionist di un albergo locale a Reuters, ma nessuna struttura ha ceduto. Il terremoto arriva a due giorni di distanza da un sisma di magnitudo simile che ha colpito la località di Aceh nell’isola di Sumatra, Indonesia. In seguito alla scossa, molto superficiale, molti edifici sono crollati, provocando la morte di circa 100 persone.

Michael Jordan vince la causa sull’utilizzo del proprio nome contro azienda cinese

Dopo quattro anni di battaglie legali, la Corte suprema del popolo ha dato ragione all’ex cestista americano Michael Jordan che aveva denunciato l’uso illegale del proprio nome da parte di una manifattura sportiva cinese. L’alta corte cinese ha infatti riconosciuto che il nome di Jordan è “molto conosciuto” oltre Muraglia e che, dunque, l’ex stella dei Chicago Bulls ha il diritto di usarlo. Qiaodan, questo il nome — pronunciato in cinese «Tsciaoden», traslitterazione appunto di Jordan— dell’azienda dovrà rinunciare al proprio marchio e ai diritti sulle proprie merci. Qiaodan gestisce circa 6mila punti vendita di scarpe e abbigliamento sportivo in tutta la Cina. Jordan si è detto soddisfatto della sentenza che arriva a mesi di distanza dalla sentenza di un tribunale locale che aveva invece dato ragione alla Qiaodan.  La sentenza è uno dei colpi più duri alla pirateria e alla falsificazione di marchi occidentali in Cina.

Cerimonia Giappone-Usa a Pearl Harbor, anticipo della visita di Abe

I rappresentanti delle città di Nagaoka, Giappone, e Honolulu, Hawaii, hanno partecipato insieme a una cerimonia di commemorazione dei 75 anni dagli attacchi giapponesi di Pearl Harbor organizzata da Giappone e Stati Uniti. Nagaoka, nella provincia settentrionale di Niigata, è la città natale dell’ammiraglio Isoroku Yamamoto, la mente dell’attacco a sorpresa nella base navale Usa nel 1941. Con il sindaco di Honolulu, Mufi Hannemann, il sindaco di Nagaoka Tatsunobu Isoda ha dichiarato che le due città continueranno anche in futuro a intrattenere scambi formali e informali. La cerimonia precede di qualche giorno la visita del primo ministro Shinzo Abe, che insieme al presidente Usa uscente Barack Obama commemorerà i caduti dell’attacco, uno dei momenti di svolta del conflitto del Pacifico. Sarà il primo premier giapponese a visitare il luogo a più di 70 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.