In Cina e Asia – Cina e Usa colpiscono il business nordocreano: indagata società cinese

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Cina e Stati Uniti rafforzano la cooperazione contro Pyongyang: indagata società cinese 
– Greenpeace: nei primi sei mesi del 2016 le vittime dell’industria chimica cinese sono quasi 200 
– Jack Ma diventa consulente alle Nazioni Unite per le piccole imprese e il business giovane
– Nasce China Baowu Iron and Steel Group, il numero due dell’acciaio
– Licenziati per aver violato la politica del figlio unico lanciano petizione
– In America i rifugiati birmani superano i siriani
– India: donna accoltellata oltre 20 volte sotto gli occhi dei passanti
– Taiwan chiede a Google di rimuovere immagini «sensibili»

Cina e Stati Uniti rafforzano la cooperazione contro Pyongyang: indagata società cinese 

Cina e Stati Uniti coopereranno per risolvere la questione nordcoreana. È quanto emerge dal comunicato rilasciato al termine del bilaterale tra Obama e il premier Li Keqiang, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. I due paesi hanno annunciato di aver preso in considerazione eventuali ulteriori sanzioni attraverso i canali Onu in risposta all’ultimo test nucleare, con Pechino più propenso al ripristino del dialogo anche in assenza di una rinuncia concreta di Pyongyang al programma nucleare.

Intanto la collaborazione tra le due superpotenze sta sortendo i primi frutti. Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, Cina e Stati Uniti avrebbero preso di mira una compagnia cinese del Liaoning sospettata di intrattenere con la Corea del Nord commerci vietati dalle precedenti risoluzioni internazionali. Mentre azioni legali da parte del governo americano sono attese per questa settimana, le autorità cinesi pare abbiano già congelato parte degli asset della Liaoning Hongxiang Industrial., della sua fondatrice Ma Xiaohong e di alcuni suoi parenti. La società avrebbe rapporti con aziende nordcoreane sottoposte a sanzioni e commercerebbe prodotti utilizzabili per fini militari e nucleari.

Greenpeace: nei primi sei mesi del 2016 le vittime dell’industria chimica cinese sono quasi 200 

Sono quasi 200 le persone che, tra gennaio e agosto, hanno perso la vita nel settore chimico; 400 i feriti, 232 il numero totale degli incidenti. L’allarme arriva da Greenpeace, che esorta il governo cinese a riformare il settore. Pechino «deve adottare misure urgenti per una gestione razionale dei prodotti chimici in maniera, deve fornire una rete di sicurezza per i lavoratori e i cittadini, e proteggere le aree ecologicamente rilevanti di tutto il paese», ha dichiarato Cheng Qian, un attivista dell’ong. Secondo dati pubblici, nel periodo 2010- 2011, la maggior parte dei 33.625 impianti chimici era concentrato nelle provincie costiere densamente abitate. Lo scorso anno 165 persone sono morte nell’esplosione causata da sostanze chimiche stoccate illegalmente in un’area industriale della città portuale di Tianjin. 

Jack Ma diventa consulente alle Nazioni Unite per le piccole imprese e il business giovane

Jack Ma, fondatore e presidente del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba è stato nominato consulente speciale per l’imprenditoria giovanile e le piccole imprese presso la United Nations Conference on Trade and Development (Unctad). La nomina -resa nota martedì a Ginevra- ricalca un simile incarico svolto da Ma durate lo scorso G20 di Hangzhou e dopo che lo scorso gennaio era stato nominato Difensore degli obiettivi per uno sviluppo sostenibile da Ban Ki-moon. Nello specifico la Unctad ha il compito, in tandem con i vari governi, di stimolare lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile nei paesi emergenti.

Nasce China Baowu Iron and Steel Group, il numero due dell’acciaio

Dalla fusione di due colossi statali nasce il numero dell’acciaio dopo la lussemburghese ArcelorMittal. Con l’acquisizione di Wuhan Iron da parte di Baosteel, prende vita China Baowu Iron and Steel Group, uno dei pesi massimi con cui Pechino spera di consolidare la posizione delle aziende cinesi all’estero. Anche in Cina nell’ultimo anno il settore dell’acciaio ha risentito del rallentamento dell’economia con conseguente calo degli ordini. E la sovrapproduzione cinese – si lamentano in Occidente – ha causato un crollo dei prezzi globali mettendo in ginocchio le acciaierie europee e americane. Un argomento, questo, sollevato anche in occasione del bilaterale tra Obama e il premier cinese Li Keqiang a margine dell’assemblea generale dell’Onu.

Licenziati per aver violato la politica del figlio unico lanciano petizione

Lo scorso mese Guo Chunping, un ex dipendente governativo della provincia del Jiangsu e un’altra ventina di persone si sono recate a Pechino per riavere il loro lavoro. Guo e compagni fanno parte delle centinaia di migliaia di genitori licenziati per aver violato la politica del figlio unico. Infatti, mentre la Population and Family Planning Law del 2002 stabilisce che i trasgressori impiegati in aziende statali e uffici pubblici debbano essere sottoposti a sanzioni amministrative, a livello provinciale spesso la classica multa veniva affiancata dall’obbligo di lasciare il proprio posto. La politica del figlio unico è stata abolita definitivamente il 1 gennaio scorso. da allora sulla piattaforma di messaggistica istantanea QQ è partita una petizione sottoscritta da circa 200 persone con analoghe esperienze. «Oltre 100 milioni di bambini sono nati al di fuori della pianificazione delle nascite. Se a perdere il lavoro fosse stato anche soltanto un genitore su mille, parleremmo già di 100mila persone», spiega Huang Wenzheng, fondatore della no-profit cnpop.org.

In America i rifugiati birmani superano i siriani

Secondo il dipartimento di Stato americano, il numero di rifugiati in arrivo dalla Birmania approdati sulle coste statunitensi ha ormai superato quello dei siriani. Tra l’ottobre 2015 e lo scorso 15 settembre sono arrivati 11.902 birmani contro gli 11.598 della Siria, mentre al primo posto rimangono i profughi in fuga dalla Repubblica democratica del Congo. L’aumento è trainato dal numero dei fuggiaschi Rohingya (2573 lo scorso anno rispetto ai 650 del 2014), la minoranza musulmana birmana che il governo di Naypyidau si ostina a non riconoscere. La questione dei Rohingya pare abbia trovato posto anche nel recente meeting tra Obama e Aung San Suu Kyi, conclusosi con la promessa della revoca delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti al precedente governo militare. 

India: donna accoltellata oltre 20 volte sotto gli occhi dei passanti

Un nuovo caso di violenza contro una giovane donna scuote l’India. Erano circa le nove di mattina, Karuna, 22 anni, e la cugina stavano camminando in una strada trafficata di Delhi quando un uomo a bordo di una moto l’ha aggredita con quasi trenta coltellate per poi prenderla a calci e finirla con un colpo alla testa. Una telecamera della CCTV mostra i passanti intervenire soltanto per fermare l’assalitore in procinto di fuggire. L’uomo, un ex vicino di casa, era già stato segnalato alla polizia dal fratello della vittima per stalking. Il video dell’episodio circolato su Twitter ha suscitato lo sdegno generale. Si tratta del secondo attacco del genere avvenuto a Delhi negli ultimi due giorni. L’ultimo di una lunga serie che dallo stupro di gruppo del 2012 ha dirottato l’attenzione dell’opinione pubblica indiana sul fenomeno femminicidio.

Taiwan chiede a Google di rimuovere immagini «sensibili»

L’amministrazione della guardia costiera (CGA) taiwanese ha chiesto a Google di sfocare le immagini di quattro strutture militari visibili sull’isola Taiping con i servizi Google Map ed Earth. La foto satellitare mostra quattro strutture tetraedriche sul litorale nord-occidentale dell’isola, controllata da Taipei ma rivendicata da diversi paesi. Trattandosi di informazioni militari le immagini non possono essere rivelate, ha spiegato il ministro della CGA. D’altronde, Google Earth è già noto per aver oscurato costruzioni su richiesta di vari governi, hanno spiegato le autorità taiwanesi.

Le strutture alte tre-quattro piani, che secondo le prime speculazioni potrebbe trattarsi di torri antiaeree, non comparivano nelle precedenti immagini satellitari risalenti allo scorso gennaio. Da quando la sentenza dell’Aja ha negato a Taiping lo status di isola in senso proprio il governo di Taipei ha lanciato una serie di spedizioni per riaffermare la propria sovranità nell’area.