In Cina e Asia – Il Sesto Plenum del Pcc si terrà ad ottobre

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Il Sesto Plenum si terrà a ottobre. Sotto la lente la disciplina del Partito
– Ministero della Sicurezza cinese: «Che la polizia si abitui alle telecamere»
– Taipei avvia un’indagine sulle fortune occulte dei nazionalisti
– La Repubblica popolare del wonderbra
– Le purghe di Kim colpiscono matrigna e famiglia
– Intelligence sudcoreana trama contro Pyongyang «sguinzagliando serpenti»Il Sesto Plenum si terrà a ottobre. Sotto la lente la disciplina del Partito

Il sesto Plenum del Comitato centrale del Pcc si terrà in ottobre con lo scopo conclamato di rivedere le regole sulla condotta politica del Partito emanate all’epoca di Deng Xiaoping ed emendare una norma sulla supervisione interna approvata in via sperimentale nel 2003. L’annuncio ufficiale, ripreso da Xinhua, giunge in seguito ad una riunione del Politburo e spiega che «in generale la vita politica all’interno del Partito è buona, ma ci sono alcune questioni in sospeso da diverso tempo». Quali esse siano non è dato sapere.

Sta di fatto che da quando Xi Jinping ha assunto la guida del paese, un’agguerrita campagna anticorruzione ha fatto piazza pulita nella gerarchia comunista arrivando a toccare figure di spicco come l’ex segretario di Chongqing Bo Xilai, lo zar della sicurezza Zhou Yongkang e l’ex braccio destro di Hu Jintao, Lin Jihua.

Secondo il South China Morning Post, il Plenum di ottobre non sarà l’ultimo prima del prossimo Congresso previsto per l’autunno del 2017; un settimo dovrebbe tenersi a ridosso del consesso «rosso». Stavolta si prevede che a dominare saranno le questioni «ideologiche», mentre le precedenti riunioni plenarie erano state caratterizzate dall’avvio di riforme economiche e giudiziarie.

Ministero della Sicurezza cinese: «Che la polizia si abitui alle telecamere»

I cittadini potranno registrare l’operato della polizia a patto che non ostruiscano il regolare svolgimento dei loro compiti. Lo ha stabilito il ministero della Sicurezza pubblica nell’ambito di nuove regole cui si dovranno attenere le forze dell’ordine nella gestione di casi criminali, incidenti stradali e nel mantenimento dell’ordine pubblico. «I poliziotti si devono abituare ad accettare il controllo pubblico e a svolgere il proprio lavoro davanti alle telecamere, se ciò avviene senza che disturbi le operazioni delle forze dell’ordine», spiega la Cctv citando il nuovo protocollo.

In teoria al momento i funzionari della polizia sono tenuti a identificarsi e a documentare con i dispositivi mobile l’intero processo di applicazione della legge. Le nuove misure arrivano a pochi mesi dalla morte in circostanze controverse dell’ambientalista Lei Yang, deceduto mentre era in custodia della polizia. 

Taipei avvia un’indagine sulle fortune occulte dei nazionalisti

Taipei si accinge ad avviare un’indagine sulle fortune occulte dei partiti, specie su quelle del filocinese Guomindang (Kmt), al governo fino alla vittoria dell’indipendentista Democratic Progressive Party (Dpp) dello scorso gennaio. Lunedì 25 luglio il Parlamento ha approvato una legge lungamente attesa che autorizza la realizzazione di indagini e la confisca di eventuali beni illeciti accumulati dai vari gruppi politici.

Considerato uno dei partiti più ricchi al mondo, il Guomindang ha asset pari a 18.96 miliardi di dollari di Taiwan contro i 478.72 milioni del Dpp. Parte dei beni risale a prima che i nazionalisti scappassero dalla mainland per rifugiarsi oltre lo stretto; un’altra parte deriva dai beni nazionalizzati dai giapponesi, quando Taiwan era ancora una colonia nipponica (1895 – 1945).

Ma un lungo passato di corruzione che risale ai tempi di Chiang Kai-Shek offre alla coalizione pan-verde spunti per varie accuse. In base alla nuova legge, tutti gli asset di un partito politico – con l’eccezione di quote associative, donazioni politiche e sussidi governativi – ottenuto dal 15 Agosto 1945 – quando il Kmt ha assunto la guida di Taiwan al posto del Giappone – sono considerati illeciti e devono essere restituiti a il governo. Tutti i partiti politici dovranno rendere nota dei propri beni ad una speciale commissione entro un anno dall’entrata in vigore della legge. I trasgressori rischiano pene pecuniarie fino a 5 milioni di dollari di Taiwan.

La Repubblica popolare del wonderbra

Le grandi case della lingerie guardano a Oriente. Victoria’s Secret, La Perla e la tedesca Triumph stanno pianificando l’apertura di nuovi store nelle magacity cinesi con la speranza di attingere ad un mercato che negli ultimi cinque anni è raddoppiato toccando quota 18 miliardi di dollari. Ora che i gusti cinesi si stanno affinando e la leadership spinge per un aumento dei consumi interni (ma combatte senza colpo ferire le stravaganze) il mercato della biancheria intima da donna della Cina dovrebbe avere un valore al dettaglio di 25 miliardi di dollari entro il prossimo anno (il doppio di quello degli Stati Uniti) e crescerà fino a 33 miliardi entro il 2020, secondo Euromonitor.

In assenza di un marchio leader – nessuno controlla più del 3 per cento del mercato – si prospetta una sfida agguerrita tra i brand internazionali e quelli nazionali, in ascesa anche nella lingerie di lusso. La Perla, che vanta già otto negozi nella Repubblica popolare, ha in mente di aprire due outlet a Chongqing e Chengdu entro l’anno.

Le purghe di Kim colpiscono matrigna e famiglia

Secondo Yonhap – che cita Radio Free Asia – le purghe di Kim Jong-un avrebbero fatto un’altra vittima in famiglia: Kim Ok, 52 anni e quarta moglie del defunto Caro leader sarebbe stata mandata in un campo di prigionia entro il primo anno di regno di Kim junior, che ha assunto la guida del paese alla fine del 2011. La fonte, un uomo d’affari da poco di ritorno dalla Corea del Nord, sostiene che la campagna di epurazione abbia colpito anche altri parenti della donna.

Già nel 2013, Rfa aveva riportato la sospensione del padre Kim Hyo dalla posizione di alto funzionario del dipartimento della Finanza e della Contabilità del Partito dei Lavoratori. Anche il fratello Kim Kyun sarebbe finito dietro le sbarre per aver approfittato della posizione della sorella ritenuta la favorita di Kim Jong-il, una volta morta la madre del Brillante leader nel 2004. Secondo gli insider, sbarazzandosi della matrigna, Kim Jong-un ha aperto la strada al processo di idolatrazione della sua madre biologica Ko Yong-hui, nell’ambito dell’opera di pulizia con cui il giovane governante ha sostituito figure vicino al padre con propri più fidati alleati.

Intelligence sudcoreana trama contro Pyongyang «sguinzagliando serpenti»

Dietro l’elevato numero di serpenti nella provincia nordcoreana di Ryanggang, al confine con la Cina, c’è la mano di Seul. Secondo una fonte locale, Pyongyang ritiene che il servizio di intelligence sudcoreano stia utilizzando i rettili per «in un piano astuto per minare la nostra unità». Nonostante lo scetticismo suscitato dalla versione governativa, il ministero della Sicurezza ha invitato i cittadini a rimanere in allerta, al sopraggiungere di notizie di morsi fatali da parte dei rettili.

Come già avvenuto in altre circostanze, l’allarme potrebbe avere fini di politica interna: caricare psicologicamente la popolazione durante la campagna dei 200 giorni lanciata da Kim Jong-un per spingere sul pedale dell’economia nazionale. In passato la propaganda nordcoreana aveva puntato il dito contro gli imperialisti americani per giustificare l’elevato numero di insetti stecco nelle campagne. Intanto il pericolo serpenti sta spingendo i contrabbandieri – che passano buona parte del tempo lungo le rive del fiume Yalu – ad acquistare in massa pantaloni di gomma di buona qualità facendo schizzare i prezzi di 6 dollari il paio.