A Wukan tornano le proteste, cinque anni dopo la rivolta della popolazione contro gli espropri di terreni e la nascita di un autogoverno locale. Meno attacchi informatici contro gli Stati Uniti: in primo piano nella nostra rassegna quotidiana da Cina e Asia. La recensione del libro del sinologo Timothy Brook su un documento del 600 che potrebbe aprire nuovi scenari politici nel Mar cinese meridionale. Modi lancia la fase due della sua politica economica per attrarre nuovi investimenti dall’estero.
Dopo il «modello Wukan», tornano le proteste di Simone Pieranni
Nel 2011 Wukan – e il suo «modello» – divenne per alcune settimane il centro della Cina. Una protesta popolare legata alla vendita dei terreni creò un autogoverno locale, con i funzionari costretti a scappare. Wukan fu la meta di quasi tutti i giornalisti presenti in Cina, attrezzata con un media center e in grado di raccontare un’esperienza incredibile per la Cina. Allora venne concesso agli abitanti di votare ed eleggere il proprio rappresentante. Oggi a Wukan si torna a protestare.
In Cina e Asia – Meno attacchi hacker cinesi contro gli Us di Redazione
I titoli della rassegna di oggi:
– Meno attacchi hacker cinesi contro gli Usa
– Euromonitor: calano le vendite cinesi di tabacco per la prima volta in oltre 20 anni
– Bancari cinesi umiliati pubblicamente per scarso rendimento
– La maternità surrogata in Giappone come «exit» per le fortune dei funzionari cinesi
– Il governo cinese vuole meno monaci nell’accademia lamaista di Larung Gar
– L’ascesa della letteratura cinese online tra successi multimilionari e rischio pirateria
La mappa della Cina del signor Selden, lingue inattese di terra e di mare di Simone Pieranni
Timothy Brook, sinologo tra i più autorevoli, nel volume La mappa della Cina del signor Selden (Einaudi), racconta la storia di un documento del 1654 rinvenuto solo nel 2009 nella biblioteca Bodleiana di Oxford che apre nuovi scenari politici. La recensione di Simone Pieranni.
L’India di Modi e «i soldi degli altri» di Matteo Miavaldi
Il premier indiano ha annunciato la «fase 2» dell’apertura del mercato agli investimenti diretti stranieri, un impulso che, secondo Modi, farebbe dell’India «l’economia più aperta del mondo». Autocertificazione – facilmente sbugiardabile – che descrive un modello di sviluppo non nuovo e decisamente controverso per i destini della popolazione locale.